di redazione [user #116] - pubblicato il 06 agosto 2016 ore 08:00
Un'accordatura alternativa può dare accesso a sonorità impensabili anche quando si ha a che fare con canzoni trite e ritrite. La freschezza dell'arrangiamento ne gioverà, e può essere divertente approfondire le possibilità di una Open G anche senza il tradizionale uso del bottleneck.
Nel corso delle ultime settimane, Ariberto Osio ci ha guidato alla scoperta dello slide su chitarra elettrica, prima in accordatura standard e poi con le accordature aperte. Quando si è arrivati a trattare la famosa Open G, è stato impossibile non citare il fatto che molti chitarristi adorino utilizzarla a prescindere dall'uso del bottleneck, così abbiamo voluto chiudere il cerchio con una pillola bonus dedicata proprio all'accordatura in Sol aperto e ai vantaggi di applicarla alla musica che, con la slide guitar, non ha un bel niente a che fare.
Quando si parla di Open G applicata alle normali tecniche di diteggiatura senza slide, è impossibile non pensare subito ai Rolling Stones e a Keith Richards. A ben vedere, non mancano esempi celebri di chitarristi elettrici che si sono affidati ad accordature aperte di ogni genere per caratterizzare le loro composizioni. Jimmy Page è un maestro in questo e, senza l'uso di accordature aperte, probabilmente molti successi dei Led Zeppelin non sarebbero stati gli stessi, o forse non sarebbero stati affatto.
Allo stesso modo, riarrangiare brani noti usando delle accordature aperte come la Open G può spalancare a una serie di possibilità sonore capaci di mettere sotto nuova luce anche il più inflazionato degli evergreen.
L'accordatura Open G si ottiene alterando l'intonazione di alcune corde in modo che, plettrate tutte a vuoto, formino un accordo di Sol maggiore. Nello specifico, per sonorità, sarà lo stesso Sol maggiore che si otterrebbe con la tonica al decimo tasto della quinta corda e con un mezzo barré al dodicesimo tasto sulle corde superiori, solo trasportato un'ottava più in basso.
Per avere questo, bisogna cambiare così l'accordatura delle corde a vuoto:
e -> d
b -> b
g -> g
d -> d
a -> g
E -> d
Viene da sé che la formazione di qualunque accordo maggiore è estremamente semplice: basta effettuare un barré su un solo tasto per ottenere l'accordo corrispondente con tonica sulla quinta corda. Per trasformarlo in un accordo minore, basta spostare la terza (che si trova sulla seconda corda se abbiamo la tonica sulla quinta corda) un semitono indietro. Queste sono le basi, ma basta un po' di pratica per scoprire quanto un sistema simile possa dare accesso a sonorità prima inesplorate e come possa rendere naturali dei passaggi melodici o armonici prima impensabili.
Con un'accordatura aperta, anche il più banale dei brani può arricchirsi di voicing che non verrebbe mai in mente di usare in standard, e la band ringrazierà.