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The times they are a’changing: Premio Nobel a Bob Dylan
The times they are a’changing: Premio Nobel a Bob Dylan
di [user #33493] - pubblicato il

Quest’oggi Sara Danius, segretario permanente dell'Accademia Reale Svedese, ha annunciato l’assegnazione del Premio Nobel per la letteratura 2016 a Bob Dylan, “per aver creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione della canzone americana”.
Dylan è il primo americano a ricevere il Nobel dal 1993, anno in cui venne premiata la scrittrice Toni Morrison. Già nel 1996 il professor Gordon Ball, docente di letteratura presso il Virginia Military Institute di Lexington, aveva indicato Dylan all’Accademia Reale Svedese come meritevole del premio, spinto a farlo dal poeta Allen Ginsberg, che lo nominò a sua volta: "Dylan è un importante bardo e menestrello americano del ventesimo secolo che merita il premio per i suoi enormi poteri universali”. Il cantautore venne nominato anche negli anni successivi, ma l’accademia sembrava voler privilegiare romanzieri e poeti (un precedente sorprendente in tal senso fu il premio assegnato nel 1997 al nostro Dario Fo, scomparso proprio oggi).

Se la critica musicale pare non aver mai avuto dubbi nel riconoscere in Dylan uno dei più influenti cantautori della musica moderna, insomma, il mondo accademico è sempre stato discorde non solo nell’individuare nel bardo di Duluth un letterato, ma addirittura nel considerare i testi delle canzoni delle opere letterarie a pieno titolo (figuriamoci, poi, premiarle con il più importante riconoscimento letterario internazionale).

A prescindere dalla rispondenza del corpus dylaniano ai criteri che definiscono il concetto di letteratura (sempre che esistano), mi pare non ci sia alcun dubbio che l’opera di Dylan risponda al principio di attribuzione del premio Nobel, che, come sappiamo, viene assegnato a persone che si sono distinte nei diversi campi dello scibile, «apportando considerevoli benefici all'umanità». Quella dell’accademia, dunque, è una scelta che pare aver tenuto conto della natura profondamente sociale della musica e della poesia.

The times they are a’changing: Premio Nobel a Bob Dylan

Dopo l’annuncio dell’assegnazione del premio, Sara Danius ha dichiarato a un reporter che spera che la scelta dell’accademia non venga criticata, lasciando intuire quanto tema il contrario. Sembra, tra l’altro, che il ritardo nell’annuncio, originariamente previsto per la settimana scorsa, sia dovuto al profondo disaccordo tra i membri dell’accademia in merito alla scelta del vincitore. “Ma se guardiamo indietro, scopriamo Omero e Saffo”, dice la Danius. “Scrissero testi poetici destinati a essere ascoltati, eseguiti, spesso insieme a un accompagnamento strumentale, ed è lo stesso per Dylan. Leggiamo ancora Omero e Saffo, e ci piacciono. Vale lo stesso per Bob Dylan; può essere letto e dovrebbe essere letto. Ed è un grande poeta nella più alta tradizione inglese”.

Se la scelta sia giusta o meno, dipende naturalmente dal valore che si vuole associare al premio. Forse ha più senso porsi un altro quesito, ribaltando la prospettiva: il premio Nobel aggiunge davvero qualcosa alla carriera di Dylan? La qualità dei suoi testi è indiscutibile, sia essa (anche) letteraria o meno. Certo, il riconoscimento ha colto di sorpresa, perché è giunto dopo più di cinquant'anni di carriera di Robert Allen Zimmerman (questo il suo vero nome, poi cambiato in Dylan in onore di Dylan Thomas, il poeta che avrebbe voluto essere se fosse nato trent’anni prima in Galles) e da quando, appena ventenne e ispirato da Woody Guthrie, si spostò nel Greenwich Village di New York per riplasmare il panorama musicale. Un riconoscimento cauto, arrivato col tempo, attendendo forse che  l’innovazione, resistendo alla prova del tempo, diventasse tradizione.

Qualcuno ha rimarcato che, tra il novero dei grandi cantautori anglofoni, altri avrebbero meritato il Nobel quanto o più di Dylan. Se è vero che artisti come Leonard Cohen, Joni Mitchell, Nick Cave e altri sono maestri della parola per certi versi più raffinati del collega, nessuno ha generato una rivoluzione del linguaggio musicale della portata di quella di Dylan né ottenuto un impatto paragonabile.

The times they are a’changing: Premio Nobel a Bob Dylan

Non è facile capire se il premio suggelli lo sdoganamento definitivo della musica leggera presso gli ambienti accademici, ma è bello pensare che le opere di altri cantautori possano essere prese in considerazione per le edizioni future del premio.
Il settantacinquenne neopremiato non ha ancora rilasciato nessuna dichiarazione in merito.

Il Nobel verrà consegnato il 10 dicembre prossimo presso il Konserthuset di Stoccolma, in occasione dell’anniversario della morte del fondatore Alfred Nobel.
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