Pubblicata nel 1967 all'interno dell'album Axis: Bold as Love, "Wait Until Tomorrow" non è mai diventata un singolo, ma è riconosciuta come uno dei brani più significativi nella carriera di Jimi Hendrix. Nel brano è possibile ascoltare un esempio di rara bellezza del suo caratteristico approccio alla chitarra ritmica, continuamente intrecciata con elementi solisti, e la stessa canzone è indicata come una grande fonte d'ispirazione per una serie di autori soul che avrebbero poi costruito la propria storia parallelamente alla deriva psichedelica di Jimi.
Quarant'anni più tardi, anche John Mayer l'ha inserita nel suo repertorio, ed è una miscela delle due versioni che Paolo Pilo propone in chiave acustica per la rubrica "migliora i tuoi accompagnamenti".
Nella versione originale è molto importante il lavoro del basso, che si intreccia e si raddoppia con la chitarra. Per la sua versione acustica, Paolo non lo ha lasciato in disparte, e ha scelto una precisa diteggiatura per avere sempre ben presente la linea di basso che, con uno slide durante la strofa, collega gli accordi in maniera più naturale e organica.
Rende molto bene anche il lavoro ritmico del riff d'apertura, che non fatica a rendere ottimamente l'intenzione del brano intero anche con la sola formazione di chitarra e voce, in un arrangiamento che siamo certi divertirà chi lo suona quanto chi lo ascolta.
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