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Mark Zuckerberg dice che ACCORDO ha ragione
Mark Zuckerberg dice che ACCORDO ha ragione
di [user #3] - pubblicato il

A qualcuno può essere sfuggito il post del 12 gennaio di Mark Zuckerberg. Il consiglio per chi lavora con la Rete è di andarlo a leggere, perché vi si annuncia un cambiamento delle politiche di Facebook che avrà pesanti ripercussioni sulla vita online di tutti, musica e musicisti inclusi.
Dice Mark sul suo profilo Facebook: "The first changes you'll see will be in News Feed, where you can expect to see more from your friends, family and groups. As we roll this out, you'll see less public content like posts from businesses, brands, and media. And the public content you see more will be held to the same standard -- it should encourage meaningful interactions between people."

In sintesi: le timeline degli utenti sono intasate dai messaggi delle pagine business e la partecipazione dei privati è calata. Quindi nel 2018 i post delle pagine sulle timeline saranno progressivamente ridotti, a vantaggio dei post degli "amici". Un'inversione di rotta particolarmente significativa, che influenzerà il social marketing globale, incluso quello degli strumenti musicali: chi ha puntato sui numeri con l'acquisto di "follower" vede da oggi compromesso il proprio investimento, perché con il nuovo algoritmo le timeline dei privati non vedranno più passare le news dalle pagine, a meno che il proprietario lo abbia chiesto esplicitamente. 

La prima dichiarazione di Mark è stata integrata da quella del 19 gennaio, più criptica. Leggendo alcune autorevoli interpretazioni dello Zuckerberg-pensiero si evince che il rapporto tra "real follower" e "fake follower" sarà determinante ai fini della valutazione di affidabilità delle fonti e conseguentemente della frequenza di passaggio sulle timeline. Le strategie di raccolta di un'audience finalizzate al marketing di chi ha puntato sui "like" alla propria pagina ne escono parecchio acciaccate. 

ACCORDO non ha questo problema, perché da 25 anni punta sulla qualità dei propri contenuti, rinunciando a impressionare con numeri a effetto, scegliendo una raccolta della propria audience rigorosa, rispettosa e coerente con la realtà. Le indagini istituzionali dicono che in Italia circa 350.000 persone suonano uno strumento almeno una volta al mese, di cui circa 250.000 almeno una volta a settimana. E' questa la consistenza del bacino di utenti reale del Paese (qualunque numero al di sopra non è realistico). 

Questo pubblico di musicisti di lingua italiana trova ACCORDO grazie alla qualità dei contenuti, all'eccellente indicizzazione (la piattaforma è tra le più performanti della Rete) e alla notorietà degli eventi sul territorio. Ne fruisce e si fidelizza grazie a una gestione rigorosa e rispettosa di privacy e customercare. Per questo, dati alla mano (oggi è facile verificare grazie a Majestic e SimilarWeb), ACCORDO è di gran lunga la più longeva e diffusa realtà editoriale nel settore, raggiungendo con continuità ed efficacia una percentuale maggioritaria dei musicisti italiani. Lo dice Google Analytics, che conta 228mila utenti unici che nel dicembre 2017 hanno fruito di ACCORDO, con una permanenza media-record per visita, a dimostrare la qualità dei contenuti e la genuinità dell'audience. Sempre Analytics segnala che la frequentazione media del sito nel 2017 è cresciuta del 12% rispetto all'anno precedente, in controtendenza con la contrazione di traffico sui siti dell'editoria mondiale.

Siamo certi che la raffica di nuove iniziative messe in cantiere per quest'anno, le nuove professionalità in procinto di salire a bordo e l'evoluzione della piattaforma in programma per la metà anno contribuirà a confermare e consolidare il ruolo di ACCORDO come principale luogo di aggregazione, informazione e formazione per chi fa musica in Italia. 
 
accordo faceboo internet
Link utili
Il primo post di Mark Zuckerberg
Il secondo post di Mark Zuckerberg
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di RedRaven [user #20706]
commento del 24/01/2018 ore 14:28:2
Parlando costruttivamente di come potrebbe migliorare Accordo, ho notato che quando ci sono eventi del settore (NAMM, Musikmesse e simili) la copertura è piuttosto debole, e non troppo tempestiva. Altri siti presentano più news su nuovi prodotti/marchi/linee di prodotto. Per esempio, Fender ha appena introdotto le Original Series, ma ne ho letto su Accordo solo dopo giorni rispetto ad altri siti stranieri. Da un lato mi farebbe piacere vedere più reattività alle novità, dall'altro mi chiedo se sia una precisa scelta, e perchè, o un problema di mezzi/impegni (mandare un emissario alle varie fiere, per esempio). Lo stesso SHG sarebbe molto bello fosse seguito da qualche articolo di dettaglio, mentre compaiono solo delle gallery generiche in cui è molto difficile identificare chi-è-cosa.
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di lietoofine [user #44803]
commento del 24/01/2018 ore 16:39:48
Concordo con te relativamente alla mancata tempestività della copertura degli eventi del settore..e immagino che qualche idea per sopperire al problema ci sia (penso per esempio alla collaborazione con aleZ / thegastube)
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di RedRaven [user #20706]
commento del 24/01/2018 ore 17:06:37
diciamo che inizia il NAMM: mi aspetto almeno un articolo-contenitore per ogni grande marchio con novità (esempi: Fender, Marshall, Ibanez, Boss) e poi o post più compatti per marchi minori, o una serie di post che coprano più marchi. E' uscito questo pedale, questa serie di semiacustiche, questo ampli in diverso wattaggio. Ma quello che mi pare più strana è la scarsissima copertura anche di SHG che potrebbe essere un ulteriore volano per incoraggiare ad esporvi (per chi va al NAMM la visibilità in loco è forse meno del 50% il resto è quanto genera in termini di copertura mediatica).
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di Benedetto utente non più registrato
commento del 24/01/2018 ore 18:14:00
Se lo dice Marco allora stiamo a posto!
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di Claes [user #29011]
commento del 24/01/2018 ore 18:18:52
Trump vuole imporre una tassazione extra su elettrodomestici e.... strumenti musicali (!) C'è pure Zuckerberg che vuole restringere pubblicità online. La morale del depiiant è che il Made in USA costerà di più.
La pubblicità serve a tutti i produttori inclusi quelli di una homepage come Accordo per mandare un missionario a NAMM, CES, MM, SHG... per postare messaggi e rapporti.
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di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 24/01/2018 ore 21:44:42
Vado un po' fuori argomento, ma sono rimasto un po' interdetto nel leggere che in Italia ci sono solo 350 mila persone che suonano uno strumento.
Su 60 milioni di abitanti è veramente una vergognosa miseria!
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di alberto biraghi [user #3]
commento del 24/01/2018 ore 22:48:53
Tra l'altro c'è un rapporto tra abitanti e conservatori circa doppio rispetto alla Germania, dove però la percentuale di persone che fanno musica e quasi tre volte rispetto all'Italia.
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di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 26/01/2018 ore 14:29:35
C'è però da dire che qui vengono molti stranieri a studiare musica, soprattutto cantanti lirici.
Non ho idea se siano in numero tale da giustificare l'alto numero di conservatori, ma è un dato da tener presente.
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di alexus77 [user #3871]
commento del 28/01/2018 ore 08:46:53
Si, ma solo perche', per una mera ragione linguistica, c'e' l'errata concezione all'estero che l'Italia sia ancora la patria della lirica ... nulla di piu' falso.
Sul numero di conservatori ancora elevato, visto quanto non esiste rispetto per la professione di musicista, direi che sono facoltà vestigiali.
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di Capra_Poliuretanica utente non più registrato
commento del 28/01/2018 ore 15:36:57
Ho un amico direttore d'orchestra e nelle rare occasioni in cui ci incontriamo mi dice che di lavoro ne ha... all'estero.
Per cui capisco perfettamente il tuo commento, d'altro canto devo sottolineare che nella piccola cittadina da ventimila abitanti in cui risiedo c'è una comunità musicale vivace, soprattutto per quello che riguarda la musica classica ed ospita anche un festival jazz.
Questo perché le amministrazioni comunali che si sono avvicendate in questi anni si sono mostrate attente ed attive a questo aspetto, come a quello del teatro.
CI sono le occasioni e la gente partecipa.
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di diabolik504 [user #38714]
commento del 25/01/2018 ore 00:46:43
Ho sempre letto accordo con stima ed entusiasmo, ma credo, con parere altamente personale che la maggior parte delle riviste siano importante più per l’acquisto che per la conoscenza. Molte volte si tende ad assecondare l’ego di possedere anziché la possibilità di fare. Ad majora colleghi
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di stanguellini1100 [user #16816]
commento del 02/02/2018 ore 23:04:45
350.000 persone suonano una volta al mese ma non è detto che i suonatori in totale in Italia non siano 1.000.000
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