Il percorso di Accordo è cominciato Venerdì 17 maggio nella sala centrale della Filiale Intesa Sanpaolo di via G. Verdi dove si è esibito Gabriele Baldocci in un omaggio ai Queen.
Il giovane pianista si è presentato al pubblico raccontando la nascita del progetto dedicato alla musica del gruppo. " nasce cinque anni fa quando stavo trascrivendo le opere di Listz – ha spiegato Baldocci. Liszt era un compositore dell'Ottocento che divulgava nei salotti d'Europa la musica a lui contemporanea al pianoforte. Allora mi son chiesto cosa avrebbe scritto Liszt se, invece di aver avuto gli operisti del suo tempo, avesse avuto Freddy Mercury. Da qui è partita l'idea di elaborare delle trascrizioni sui temi dei Queen”.
Baldocci ha coinvolto nel suo progetto altri compositori a cui ha commissionato le trascrizioni di alcuni brani. “Il risultato -ha detto il pianista- sono delle trascrizioni molto diverse tra loro, alcuni temi sono rimasti vicini all'originale, altri hanno ricevuto un'impronta nuova”.
La performance si è aperta sulle note di Innuendo, eseguita sulla trascrizione di Simone Spagnolo, ed è continuata con White Queen, Love of my Life, The Profet Song (commissionata a Marco Nodari che ha fortemente contaminato il brano), Keep Yourself Alive.
A chiusura della performance l'artista ha espresso il desiderio di sentirsi una rockstar e ha chiesto al pubblico di proporre e cantare alcuni temi. Il pubblico, numerosissimo e comprendente tutte le fasce d'età, ha accompagnato con la voce Baldocci sulle note di Under Pressure, I want to Break Free, Somebody to Love, Radio Gaga e Don't Stop Me Now.
I presenti erano molto divertiti tanto che per il pianista è stato difficile riuscire a chiudere il concerto.
La giornata di sabato è stata dedicata a due omaggi ai Beatles, quello di Andrea Cavallo presso Eataly Smeraldo e quello di Rosario Lo Franco presso lo spazio OFFFI.
Andrea Cavallo, prima di sedersi al pianoforte, si è rivolto al pubblico spiegando che la sua esibizione non sarebbe stata una semplice esecuzione dei brani dei The Beatles ma una sua personale rielaborazine. A spiegazione di questo ha fatto riferimento al libro da lui scritto “Inside The Beatles. 51 pezzi dei Fab Four per vivere meglio” e ha detto: “io ho scritto un'esegesi di 51 brani da me scelti, ovvero una guida fatta da un musicista per gli ascoltatori. In allegato al libro c'è un cd intitolato “Rifrazioni”. La rifrazione è il fenomeno fisico per cui la luce quando incontra un cambio di densità modifica la sua direzione. Il titolo è quindi una metafora. Nel disco io sono il cambio di densità, assorbo la musica dei Beatles e la ripenso. In questo senso dico che non sono un esecutore dei Beatles. Li uso come pretesto e li ricompongo. Il risultato sono dei brani poco riconoscibili e profondamente destrutturati”.
Il pianista si è esibito, senza pause, in Eleanor Rigby, And I love her, All my loving, A day in the life, Ob-la-dì ob-la-dà, While my guitar gently weeps, Only a Northern song, Let it be e She loves you.
Il pubblico, numeroso e arrichitosi durante il concerto di alcuni passanti, ha assistito attento cercando i richiami più percepibili ai brani originali.
Lo spazio OFFFI, piccolo, accogliente e colmo di fiori, è stata la bellissima cornice in cui si è esibito Rosario Lo Franco. Il musicista è stato presentato da uno dei partner dello spazio che ha raccontato di averlo conosciuto a Palermo e di esserne rimasto abbagliato. Lo Franco, un fisico prestato alla musica come lui stesso si definisce, ha spiegato che da anni si dedica a tradurre per pianoforte le sue grandi passioni musicali, ovvero i brani di gruppi come i Beatles, i Pink Floyd e i Radiohead. Il repertorio eseguito su un piccolo pianoforte posto al centro della saletta, si è composto di canzoni dei The Beatles come Blackbird, Here comes the sun, Eleanor Rigby, When I’m sixty-four, Paranoid Android dei Radiohead, Echoes dei Pink Floyd e Teardrop dei Massive Attack.
Il pubblico, numeroso al punto che alcuni spettatori hanno dovuto seguire la performance dall'esterno del locale, è stato attento e partecipe e si è scatenato, intonando le parole, sulle note di Io vorrei non vorrei ma se vuoi di Lucio Battisti.
La sera presso lo spazio Santeria Toscana 31 abbiamo seguito la performance di Elpidia Giardina che ha suonato alcuni brani dei Pink Floyd. L'artista si è esibita su uno dei dieci pianoforti rossi rappresentanti la collaborazione di Campari Soda con Piano City Milano. Il pubblico ha ascoltato le note di Animals, Wish you were here, The dark side of the moon e Time, rivisitate dalla compositrice.
Il percorso si è concluso domenica presso Santeria 8 dove abbiamo assistito al programma di Giulio Stromendo "La chitarra rock e metal suonata al pianoforte". Il giovane pianista e compositore ha eseguito aluni classici del rock affidando al pianoforte il ruolo della chitarra. Tra i brani suonati, molto riconoscibili, Basket Case dei Green Day, In the End dei Linkin Park, Stairway to Heaven dei Led Zeppelin, Comfortably Numb dei Pink Floyd, Master of Puppets dei Metallica, Fear of the Dark degli Iron Maiden e Smell like Teen Spirit dei Nirvana. La location era stracolma di cittadini che hanno seguito con entusiasmo l'esibizione e hanno accompagnato l'artista battendo le mani a tempo e intonando alcune parte dei brani.
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