Charvel Super Stock SC1: custom estremo in edizione limitata
di redazione [user #116] - pubblicato il 24 ottobre 2019 ore 08:00
Stile classico, contenuti moderni e un occhio strizzato al mondo delle sperimentazioni folli che hanno segnato gli anni ’80 e 90: ecco la Super Stock SC1.
Tra i marchi che hanno contribuito al boom delle customizzazioni, al sorgere degli anni ’80, Charvel è in prima linea. Il laboratorio ha giocato un ruolo importante nel diffondersi della cultura del custom in ambito chitarristico, un filone che è poi diventato tradizione tra pezzi vintage - o semplicemente vecchiotti - stravolti con elettroniche aggressive, hardware all’ultimo grido e accorgimenti per la suonabilità da Formula 1. La Super Stock SC1 intende omaggiare esattamente quel periodo storico e l’apporto che Charvel vi ha dato.
La limited edition per l’autunno del 2019 riprende uno shape classico, scelte di legni tradizionali, e stravolge il tutto con elementi giunti direttamente dalla liuteria più moderna.
Il body è quello delle So Cal, un double-cut asimmetrico proveniente direttamente dalla tradizione californiana d’annata, punto di partenza ideale per le sperimentazioni custom d’altri tempi a cui la SC1 si ispira.
Al pezzo di ontano malamente trattato per simulare le infamie del tempo, è avvitato un manico in acero con rinforzi in grafite. L’assemblaggio avviene attraverso quattro punti con placca rettangolare sul retro, su cui Charvel ha inciso tutte le informazioni relative alla ricercatezza del modello.
La tastiera in pau ferro conta 22 jumbo fret su un raggio variabile da 12 a 16 pollici. La regolazione del truss rod è alla base del manico, per un accesso agevolato senza richiedere lo smontaggio di alcuna parte. Segnano i 25,5 pollici del diapason dei piccoli dot color crema, in tinta con le plastiche dei pickup che siedono sul battipenna bianco a tre strati.
La SC1 monta un humbucker al ponte e un mini-humbuker in formato single coil al manico: si tratta di un EVH Wolfgang e un piccolo Seymour Duncan SLSD-1N Li’l Screamin’ Demon da Stratocaster.
Il pickup al ponte è studiato per un timbro bilanciato e definito, aggressivo quanto basta ma capace di restare sempre intelligibile. Il magnete al manico aggiunge corpo e un tocco di brillantezza, ideale per assecondare fraseggi moderni con un suono fluido e compatto.
Sul top compaiono solo un volume e un selettore a tre posizioni per la miscelazione delle bobine, senza controlli per i toni.
Ultimo riferimento all’era delle modifiche selvagge operate alle spese di strumenti di epoche passate, la presa jack è posizionata sul davanti anziché sul bordo o sul retro, soluzione preferita invece dai modelli d’estrazione più moderna.
Aggressiva è anche la scelta relativa all’hardware, con un ponte Floyd Rose 1000 Series senza scassi “recessed” sul top in abbinamento a un set di meccaniche pressofuse posizionate appena oltre l’immancabile bloccacorde in metallo al capotasto.
Tributo a un intero filone stilistico e a una generazione fatta di guitar hero e smanettoni senza riserve, la Charvel Super Stock SC1 in edizione limitata può essere vista più da vicino sul sito ufficiale a questo link.