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Pietro Nobile: La Chitarra Fingerstyle
Pietro Nobile: La Chitarra Fingerstyle
di [user #116] - pubblicato il

La Chitarra Fingerstyle è l’ultimo metodo prodotto da Pietro Nobile per Volonté & Co. Ce lo racconta proprio l’autore che abbiamo raggiunto per un’interessante intervista non solo riguardo il suo metodo ma anche alla sua concezione di didattica e di studio. 

Il tuo concetto specifico dello studio è quello di non accanirsi contro se stessi. immagino sia la filosofia che segui anche nel libro.
Io sono uno che si è accanito, ho iniziato a suonare la chitarra a diciassette anni, tardi, ma in tre anni ero in Francia da Marcel Dadi, caposcuola europeo di questa tecnica. Ogni giorno studiavo sei ore e il minimo indispensabile per il liceo per non avere intralci scolastici nell'attività musicale, ero determinato ma questo atteggiamento così duro, determinato anche dal mio desiderio e dal piacere certamente, si può sostituire con un atteggiamento più morbido, sempre assertivo e determinato.

Con l'accanimento spesso subentra la frustrazione..
Si, infatti questo è un atteggiamento più Yogico ovvero affrontare le cose, farle ma non con durezza, è un approccio capibile da chi l'ha già adottato nel proprio percorso educativo. Col sistema duro si creano resistenze, blocchi. È una questione di approccio, che deve essere determinato ma non duro: fai il tuo lavoro stai morbido che le cose vengono lo stesso. Ti risparmi molti stress e sforzi mentali che creano blocchi, affaticamenti ed esaurimenti.

Steve Vai in tante masterclass esordisce citando la continua lotta tra studio e cervello che stremato dagli esercizi non vede l'ora di distrarsi, quindi se si riesce ad arrivare a un approccio morbido che eviti questo scontro può esser più funzionale.
Si infatti si parla anche di respirazione, bisogna respirare gli esercizi per sedimentarli e portarli dentro. Per la mia esperienza il consiglio è un atteggiamento morbido.

Ci puoi dare dei consigli sul come approcciarsi allo strumento, come prepararlo?
Nella chitarra ho notato che molti affermano: “la chitarra è troppo dura non ce la faccio”. La prima cosa da fare è comprendere che la chitarra può essere molto morbida ma bisogna renderla tale ad esempio regolando la action, e quindi lo strumento pur avendo delle corde grosse può diventare morbido.Ad esempio io uso delle 12/53 a volte anche 13/56, però ho una action bassa e la mia chitarra è morbida. E poi aspetto che indico anche nel libro do l'indicazione di portare la chitarre mezzo tono sotto di modo che le corde, restando un po' più lasche, siano più morbide. È un aspetto importante perché spesso l'affaticamento della mano porta all'allontanamento dallo studio.

Spesso lo studio ripetitivo porta a problemi anche fisici…
In maniera succinta, nel libro, parlo anche di problematiche relative alle complicazioni che si possono creare a livello fisiologico come la tendinite, le periartiti, la sindrome dello stretto toracico che è tipico del chitarrista soprattutto perchè si tende a guardare a sinistra e si occludono delle arterie che provocano formicolii, è cosa diffusa e specifica del movimento del chitarrista.



Per quanto riguarda la scelta dello strumento invece?
La chitarra per il fingerstyle non c'è più, una volta si pensava all'acustica ma ormai abbiamo esempi di mille chitarre diverse con le quali si suona fingerstyle. Avevo fatto una predizione anni fa parlando con Donato Begotti: “son certo che se qualcuno si mette a suonare l'elettrica con le dita secondo me spacca”. Per esempio Metteo Mancuso suona da chitarrista elettrico ma fingerstyle e fa cose straordinarie. Ciò dimostra che sia l'elettrica che la classica solid body, l'acustica con corpo, l'arch top, qualunque tipo di chitarra, può prestarsi.
Le chitarre che consiglio a chi si approccia per la prima volta a questa tecnica sono la classica e l'acustica, in particolare l'acustica facilita alcune tecniche contemporanee.

Un consiglio a chi vuole approcciarsi alla chitarra fingerstyle arrivando dalla chitarra elettrica. Consigli per avvicinarsi.
Il problema del chitarrista elettrico è che la mano sinistra è già abituata a formare gli accordi è la mano destra a essere inchiodata e quindi la prima cosa da sistemare è imparare a sviluppare l'indipendenza delle dita della mano destra e la coordinazione con la mano sinistra. Secondo me la differenza tra chi suona con il plettro e chi con le dita sta nella mano destra principalmente poi nella sinistra che magari deve controllare delle voci in più. Il manuale parte proprio con esercizi sulla mano destra. È fondamentale esercitarsi sulla mano destra e fare attenzione alla logica della diteggiatura e coordinazione tra mano desta e sinistra.

Chi suona l'elettrica spesso si perde nella diteggiatura...
Sul fingerstyle devi avere una cultura di diteggiatura molto precisa, si affaticano le dita non coordinano, interrompi i suoni. Bisogna fare attenzione a non sovrapporre i suoni, fare attenzione ai bassi, sono tutte finezze che fanno la qualità del suono. Chi suona la classica è un po' come chi fa il liceo classico, riescono in tutto, a eccezione di alcune cose che sono proprie di quello strumento e darebbero suono troppo da classico, ad esempio il tocco libero e il tocco appoggiato. Il tocco appoggiato su chitarra acustica con corde in metallo diventa aspro, alcuni lo fanno ma in modo morbido se no senti un suono fuori stile, devono affinare jazz finger, sincope e tocco, con quelli che mi sono capitati che arrivavano dal conservatorio si è dovuto lavorare su questi aspetti.

Negli studi classici, soprattutto agli inizi, c'è spesso poco attenzione all'armonia..
A vent'anni ero preparatissimo armonicamente perché mi ero appassionato e avevo tradotto dei libri di armonia, esempi per pianoforti  riscritti per chitarra perché volevo applicarla al mio strumento.
Quasi sempre nelle lezioni private apro sempre un discorso sullo studio dell’armonia in funzione della scrittura polifonica, soprattuto la conduzione delle voci, del basso e della melodia.


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fingerstyle pietro nobile volonté&co
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"La chitarra Fingerstyle" sulsito Volontè&co
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