"Squier, non sempre sinonimo di strumenti economici e di qualità inferiore": Erano gli inizi anni 80 e le due Brand più famose, la Fender, di proprietà dal 1965 della Columbia Broadcasting System (CBS), e la Gibson di proprietà dal 1969 della Norlin, volendo recuperare la diminuzione della qualità degli strumenti prodotti nell'ultimo quinquennio degli anni '70 (i così detti "Anni Bui"), cominciarono un tentativo di rinascita anche proponendo modelli nuovi, vedi Elite per Fender e Victory per Gibson, ma nel contempo spostando in "Oriente" la produzione economica. La Fender, sotto proprietà della CBS, aveva acquistato il nome Squier già verso la fine degli anni '60, ma la CBS aveva poi svenduta la Fender a 12 milioni di dollari, meno di quanto l'era costata nel 1965, cioè 13 milioni, alla nuova amministrazione (nel 1985 la Fender venne ceduta dalla CBS ad un gruppo di suoi dipendenti capeggiati da Bill Schultz), ma solo il marchio senza però gli stabilimenti in California e tutto questo significava che ci sarebbe stato un forte rallentamento nella produzione prima che i nuovi piani di produzione fossero pronti ed operativi. Inoltre l'azienda americana stava subendo da oltre un decennio la concorrenza delle ditte asiatiche (in particolar modo giapponesi) che producevano copie dei modelli Fender più gettonati (come Jazz Bass, Precision, Stratocaster e Telecaster) a prezzi concorrenziali, in particolare vendute sia in Europa che in Asia, una fra tutte la Ibanez (però ho visto delle ottime Fernandes e delle più che buone Tokai, mi ricordo pure di alcune discrete chitarre Vester, nata dalla compagnia Samuel Music con sede in Illinois, ma che importava strumenti dalla Saehan Guitar Technology, Korea), ma non solo, la cosa era estesa però anche alla concorrente Gibson, quì c'era una marca che operava principalmente su quest'ultime, la "Greco". Come soluzione ai problemi sopracitati, la marca Squier arrivò prima nel 1983, ma con le decal Fender e solo al centro, in formato minore, Squier, poi nella metà degli anni '80 furono marcate Squier e con by Fender in formato minore al centro, presentando una serie di riproduzioni classiche denominate Squier JV o Japan Vintage, oggi ricercate e rivalutatissime, con riproduzioni sorprendentemente accurate dei modelli classici della Fender degli anni pre-CBS, cioè '50 e '60. Presto ne seguì una seconda serie denominata Squier SQ (lettere presenti nelle loro matricole) però, mentre la serie iniziale delle Squier JV usava pickup fatti negli USA, queste erano fatte in toto in Giappone ed erano ispirate alla produzione CBS degli anni '70. Alcuni prodotti della Fender da tempo fuori produzione, come i vecchi modelli Guild, erano disponibili sotto il marchio Squier, accanto a parecchi modelli originali, con la stessa Squier facente parte notevole della sua "produzione". A metà anni '80 si sono viste chitarre marcate Fender, ma Made in Japan, io ho una Telecaster Pasley Sunburst del 1987, cosa che è continuata tanto che sono poi entrato in possesso di una Mustang competition Blue, sempre Made in Japan e datata 1999. Ci fu poi l'apertura della fabbrica messicana della Fender di Esanada, distante solo 200 km da Corona in California, nel 1987, e la nascita delle prime Stratocaster Made in Mexico: la Standard, la Special, la Deluxe e la Classic, visto poi che in Fender avevano lavorato molti operai di origini ispaniche, vedi Taddeo Gomez e Abigail Ybarra, ma si sa per certo che alcuni dipendenti della Fender Japan, tramite una Joint Venture F&F, istruirono gli operai di questa fabbrica, però la produzione porta il decal Fender e dietro la specifica Made in Mexico. Io per preferisco le giapponesi, di messicane non ne ho nessuna, ho molto di più Made in USA, sia bassi che chitarre, e comunque, a partire da una ottima ed ancora rimpianta Telecaster Squier marcata Fender del 1983, permutata per la Tele Fender succitata, più una Squier Stratocaster Standard Series Candy Apple Red e l'attuale mio Squier VI, made in Indonesia, ho trovato, ad esclusione di una super economica Stratocaster Squier Bullet Made in China, sempre buoni strumenti ad un prezzo conveniente.
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