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Plethora X5: è arrivata la Toneprint Pedalboard
Plethora X5: è arrivata la Toneprint Pedalboard
di [user #116] - pubblicato il

TC Electronic confeziona cinque moduli Toneprint interamente programmabili in una pedaliera multieffetto capace di creare fino a 127 pedane virtuali.
La tecnologia Toneprint, pedali per chitarra con la possibilità di personalizzare suoni e preset attraverso pacchetti d’espansione gratuiti e un software di editing dedicato, ha rappresentato un vero e proprio ponte tra i concetti di effettistica tradizionale e processori multieffetto. L’idea si evolve ora con il Plethora X5, la prima pedalboard vera e propria a sfruttare la flessibilità dei Toneprint in un pacchetto interamente programmabile da zero, mirato a cogliere il meglio dei pedali singoli e dei sistemi digitali.

TC Electronic ha anticipato a lungo l’arrivo del Plethora con sbirciatine sui social e video teaser. Il dispositivo è ora svelato ufficialmente.

Plethora X5: è arrivata la Toneprint Pedalboard

La Toneprint Pedalboard è composta di fatto da cinque moduli vergini in cui è possibile memorizzare qualsiasi effetto Toneprint dal ricco catalogo TC Electronic, caricando in memoria fino a 75 Toneprint per ogni effetto salvato.
Attraverso il software Toneprint App è possibile personalizzare tutti i suoni con la flessibilità a cui gli affezionati del marchio sono abituati.

Plethora X5: è arrivata la Toneprint Pedalboard

Sul piano pratico, l’interfaccia reinterpreta in concetto di pedaliera multieffetto racchiudendo cinque pedali singoli in un solo contenitore annullando così la necessità di prese d’alimentazione aggiuntive o patch cables, ma conservando tutta la praticità degli effetti indipendenti, con manopole dedicate e footswitch singoli. A differenza di una pedalboard tradizionale, i cinque componenti sono però tavole bianche, interamente programmabili secondo il ruolo che il musicista intende impartirgli.
L’utente può salvare in memoria fino a 127 pedaliere diverse, da richiamare attraverso patch come con un multieffetto.
In cima, tre potenziometri permettono regolazioni on-the-fly su ognuno dei pedali. Tutti si affidano a footswitch Mash, come avere virtualmente cinque pedali d’espressione grazie alla capacità dei pulsanti di reagire dinamicamente alla pressione del piede. Una presa per un pedale d’espressione sul dorso espande inoltre la versatilità del tutto.

Tra la connettività sono presenti anche prese di send-return e tutto il necessario per sfruttare anche il tradizionale collegamento a quattro cavi con cui impostare effetti a monte dell’amplificatore o nel suo loop effetti, secondo necessità.
La Plethora X5 include un accordatore cromatico monofonico e si avvale di due ingressi e due uscite per connessioni stereo.



Sul sito TC Electronic è possibile conoscere più da vicino la Plethora X5 a questo link, con schede tecniche e foto dettagliate.
effetti e processori plethora x5 tc electronic
Link utili
L’anticipazione della Toneprint Pedalboard su Accordo
Plethora X5 sul sito TC Electronic
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di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 20/02/2020 ore 21:10:33
Ho già la bava...Purtroppo (si fa per dire) ho appena ricomprato il Nova System dopo che il mio precedente è saltato. Non ho capito però se si possono usare anche i preset.
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di Aleinaccordo [user #41248]
commento del 21/02/2020 ore 21:27:22
Se questa pedaliera mette a disposizione tutta la pedalanza che tc electronic ha finora sfornato è una gran bella cosa. L'effetto mash disponibile su tutti gli switch è una bella future. Rimane solo da vedere a che prezzo la metteranno.
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di Neps81 [user #38018]
commento del 22/02/2020 ore 00:40:06
Bella! Sul sito non c’è scritto da nessuna parte se riesca a mantenere il suono dry come fa con i pedali singoli...mi preoccupa un po sta cosa
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di francesco72 [user #31226]
commento del 24/02/2020 ore 09:17:16
Sono perplesso: da un lato se la qualità sarà quella dell'effettistica tc elctronic citata si tratta certamente di una macchina di alta qualità e molto pratica per formato e programmabilità. D'altro lato, però, il concetto non è certo nuovo: Line6 M9 ed M13 esistono da oltre dieci anni ed usano la stessa idea: pagina bianca su cui "scrivere" gli effetti che vuoi come fosse una catena di pedalini. A mio parere la pecca più grossa è il non poter passare al volo da una "pedaliera" all'altra, magari con due switch up and down. In questo modo la macchina è molto limitata. Almeno per la mia esperienza. In primo luogo già passare da un semplice suono con chorus ad uno distorto comporta due pressioni, mentre con le line6 basta mettere il chorus nello stesso slot del distorsore ed il cambio è immediato. Inoltre se si deve passare da un suono un po' complesso (diciamo comp+chorus+delay) ad un altro articolato (ad esempio flanger, distorsore ed altro delay) non ci sono abbastanaza slot ed anche rinunciando a qualcosa sei a pigiare cinque switch, ora che hai finito se ne sono andate almeno 4 battute di brano).
Insomma, non so, certamente farà la felicità di chi usa poca effettistica o poca per volta. Forse inserita in un sistema più complesso, magari con uno switch looper, può avere un senso anche per chi utilizzi due/tre effetti per volta; ma così com'è io non ci spenderei i 400 dollari che dovrebbe costare.
Ciao
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di JoeManganese [user #43736]
commento del 27/02/2020 ore 08:40:54
Mah. È tutto da vedere se i riverberi e i delay della line6 si avvicinano a quelli della TC. TC li vende con successo individualmente da un decennio, line6 non ci ha manco provato e ci sarà un motivo.
Solo sul chorus Corona ci sono una cinquantina almeno di varianti, dal DC2 al CE2, e non sono fatte alla carlona.
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di francesco72 [user #31226]
commento del 27/02/2020 ore 09:07:49
Infatti ho premesso che la qualità non si discute. Però, per esperienza diretta, ti garantisco che modulazioni e ritardi line6 non sono affatto male. Inoltre TC vende i propri pedali analogici da decenni, le virtualizzazioni tone print sono molto più giovani.
Comunque, il confronto con line6 serviva per indicare che la macchina non è una novità, anzi, a me pare più limitata (nell'utilizzo) di qualcosa che già sta sul mercato. Ribadisco che almeno due switch up and down per passare al volo da una pedaliera virtuale ad un'altra sarebbe il minimo sindacale per una macchina datata 2020 e sarebbe anche quell'elemento che avvicina chi ha bisogno di un sistema più complesso di una semplice catena di 5 pedalini.
Ciao
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di JoeManganese [user #43736]
commento del 27/02/2020 ore 11:22:20
Beh ha midi. In ogni caso sarebbe controllata da un controller midi esterno, Io uso Disaster Area per esempio. Cmq a me del mash non frega nulla, spero solo che abbiano sistemato gli interruttori che sui pedali singoli si rompono facilmente
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di francesco72 [user #31226]
commento del 27/02/2020 ore 16:54:27
Si, il midi è un aiuto, ma oltre al fatto che devi spendere altri soldi, e già l'accroccio costa 400 dollaroni, va a farsi benedire la praticità.
Ciao
Rispondi
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