Il pallino della musica mi fu inculcato quando avevo solo 11 anni in occasione dell'acquisto di un frigorifero da parte di mio padre, era solo il 1961 e nelle case non è che se ne vedevano poi molti, però il negoziante di Sorrento mi regalò (?) una fonovaligia della Europhon ed un 45 giri di Fausto Papetti in cui lui interpretava al sax contralto il tema portante della colonna sonora del film "Summerplace". Appena riuscii a guadagnare qualcosa, durante le vacanze estive del 3° anno di I.T.I.S., era il 1966, comperai un sassofono di fascia media della Yamaha, il modello YAS32. Però grande fu il disappunto quando il maestro mi disse d'iniziare invece con il clarinetto soprano e facendo i salti mortali ne comperai uno, sempre della Yamaha, in ebanite, strumenti che posseggo ancora entrambi. Poi nel 1968, dopo circa un anno e mezzo di esibizione come chitarra solista, mi fu imposto il ruolo di bassista da parte del resto del gruppo musicale che provava nell'Oratorio Salesiano di Bellavista-Portici, rimanendolo poi a "vita". Adesso che sono in pensione passo molto del mio tempo dedicandomi a ricerche interessanti su Internet e relative ad argomenti vari ed è così che senza volere ho scoperto gli estremi ultrabassi di entrambi gli strumenti legati alla mia storia musicale, cioè l'octobbass per il contrabbasso ed il sassofono basso per il mio strumento a fiato preferito in assoluto, prima mi ero fermato al sassofono baritono. Io poi che avevo iniziato il ruolo che ho ricoperto più a lungo con un contrabbasso Meazzi Wandrè, modello Naika, a fine 1967, sostituito alcuni mesi dopo da un Framus Triumph elettrico, solo dopo passai al basso elettrico, un EKO 1100/MB/2, anche se iniziai ad esibirmi con un Framus Star Bass acustico ad un solo pickup floating, ma soltanto nel 1978 comperai il mio preferito in assoluto, un basso Fender Jazz Bass che oggi uso nelle occasioni più importanti, però in 10 anni ne avevo già posseduti molti di bassi elettrici, rimanendo comunque fedele ai Fender ed all'Hofner Violin Bass modello 500/1. Infine per il sassofono basso, confessando anticipatamente che non saprei quale sia la dimensione da considerare standard, ho scoperto per puro caso e molto dopo l'esistenza di sassofoni basso di dimensioni notevoli di cui il più grande sembra essere a Cremona (tutto ciò che dico l'ho messo nelle due immagini allegate), infatti nei negozi avevo visto solo il baritono, il tenore, il contralto ed il soprano e mai un sassofono basso, rimanendo del parere che avrei dovuto comperarmi solo il tenore, possibilmente un Selmer di cui avevo posseduto anni fa il modello Mark VI, portafoglio oggi consentente.
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