"Quando i microfoni Shure avevano la doppia impedenza": di microfoni della Shure, dopo vari di altre marche di cui alcuni economici (ricordo di uno che mi fu consigliato da Antonio, famoso negoziante di strumenti musicali in Napoli insieme ad un fratello e una sorella, marcato Peicker, boh) seguiti da alcuni Geloso comperati all'epoca alla GBC e di cui ne posseggo ancora uno, mai usato e dotato del suo scatolo originale, il modello M 69, ed un immancabile AKG D12, ne ho comperati e permutati tanti ma li ho sempre preferiti ad altri di marche parimenti prestigse. Di quelli del periodo, cioè quello tra la fine degli anni 60 e l'inizio degli anni 70, ho posseduto un paio di 515SA e SD, poi un 517SB che differiva solo per il fatto di avere il cavo scollegabile, seguiti da alcuni 545 Unidyne III e 565 Unisphere, tutti per mia scelta tassativamente senza switch e di cui posseggo ancora un 565D completo di scatolo originale e spugnetta para-polvere. Attualmente ne ho due in più e molto più recenti, un SM 58 ed un Beta 58a, quest'ultimo che uso solamente io mentre lo SM 58 lo presto volentieri alle amiche con una bella voce. Ai tempi d'oggi gli impianti moderni presentano normalmente sul mixer due serie d'ingresso dei microfoni, quelli del tipo bilanciato, con attacco XLR, conosciuto anche come Cannon ( in riferimento al costruttore originale, la Cannon Electic, dotato di un sistema di blocco) a cui fa capo anche l'alimentazione a 48 Vcc detta phantom (fantasma) per i microfoni a condensatore, e quelli sbilanciati con attacco jack, però tutti di bassa impedenza, mentre quando iniziammo ad utilizzare gli impianti voce a fine anni 60, sia Krundaal che Binson, ma anche Meazzi, gli ingressi microfonici erano ad alta impedenza e richiedevano un traslatore microfonico che altro non era se non un trasformatore elevatore d'impedenza e segnale tra il microfono dinamico stesso, che hanno di solito solo 200 ohm d'impedenza, e l'ingresso del PA, all'epoca di solito del tipo compatto o a valigetta (ho posseduto oltre ad un impianto valvolare Meazzi anche uno dei primi Montarbo a valigetta ma che aveva ancora l'echo con circuito a valvole termoiniche).Gli Shure che ho posseduto, in quegli anni avevano un attacco a 4 poli tipo Amphenol 91 - MC4M oppure MC4F ed il cavetto aveva il connettore maschio che si fissava al microfono tramite filettatura, il cambio impedenza avveniva tramite scelta degli spinotti, mentre quando subentrò l'attacco a tre XLR il cambio impedenza avveniva all'interno del microfono stesso tramite un ponticello presente sul lato interno saldature del connettore e collegato elettricamente allo switch. Comunque il traslatore era identico in entrambi i casi e montato all'interno della parte del microfono che si avvitava a quella della testina magnetica (un troco cono metallico la prima e plastica nera la seconda), in fondo alla quale c'era il connettore a chiusura.
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