Dopo aver iniziato con le nostrane Ariston, EKO, Meazzi, Galanti ecc. tutte cioè di zona Marche e in primis Castelfidardo, da parte di noi giovani musicisti amatoriali beat si pensò di passare a qualche strumento più blasonato. Premesso che all'epoca di Fender e Gibson se ne vedevano raramente nei negozi, solo qualche Rickenbacker si vedeva esposta poichè il mercato era molto legato ai gruppi di successo tra i quali i "Beatles", seguiti a ruota dai "Rolling Stones", erano ai vertici dei consensi, l'unico vero nostro riferimento erano le chitarre usate dai musicisti più presenti in televisione ( all'epoca B&W). Passato al basso elettrico nel 1968, dopo aver iniziato a fine anno 1967 con un contrabbasso Meazzi Wandrè Modello Naika, da me amplificato con un microfono a nastro Geloso, notai in qualche film (ad esempio Maurizio, Peppino e le Indossatrici) che il bassista di Peppino di Capri usava un contrabbasso elettrico privo di cassa armonica, strumento visto anche nel film "Il Sorpasso"nella scena del Night Club con sottofondo musicale "Guarda come dondolo", questa volta collegato ad un amplificatore SuperMB (che io trovai fortunatamente quasi subito usato a Napoli, ma del modello da 18 W per chitarra, marca poi diventata Montarbo), chiesi ad un mio cugino di Sessa Aurunca, lo stesso che mi aveva consigliato di comperare sia il Davoli Baby Bass che il basso Hofner modello 185 che lui usava già da qualche anno, di che marca fosse quello strumento. Per tutta risposta lui dal ripostiglio ubicato nel sottotetto della sua casa masseria cacciò fuori un fodero molto lungo in tela chiara in cui c'era un contrabbasso della Framus, il modello Triumph, da tutti denominato "Scopettone" prestandomelo poi per un paio di mesi. In seguito ebbi l'occasione di comperare usato dal mio amico Francesco di Bellavista-Portici un vecchio basso hollow body, sempre della Framus, modello 5/149, versione ad un solo pickup del modello 5/150 usato da Bill Wyman, bassista dei Rolling Stones. Avendo però già comperato usata da un mio compagno di classe residente a San Giovanni a Teduccio, una chitarra della Framus ad un solo pickup, traslabile dal manico al ponte, che seppi essere il modello Hollywood 5/130, pagandola lire 10 mila nel 1968 questa marca cominciò ad essermi più familiare. La Framus era una ditta germanica produttrice di strumenti, fondata a Schonenbach da Fred Wilfer, operante fino al 1975, anno in cui chiuse (le scelte dii mercato di quel periodo avevano imposto pesantemente l'acquisto delle Fender e delle Gibson che si incominciavano a trovare più facilmente in vendita nei negozi di strumenti musicali negli anni 70), però era e rimane ancora molto popolare tra noi ragazzi del periodo beat, specialmente per i bassi elettrici di cui i modelli solid body erano al vertice dei gradimenti, me compreso, anche perchè conservo una fotografia, datata 1963, dei Nomadi in cui si vede il bassista alzare un basso Framus modello Star Bass 5/156-2. Diceva il loro catalogo in inglese dell'epoca " Framus is a manufacturing company of German guitar, bass, lap steel guitars and banjo" ed era tutto vero, vi erano delle chitarre acustiche come la "Sorella" che hanno lasciato un segno ed un ricordo indelebile nella memoria di noi squattrinati musicisti di fine anni 60. Poi ci fu l'oblio di anni, fino a quando, circa una trentina di anni fa, comparvero sul mercato chitarre e bassi della marca Warwick. Fu così che nel 1995, da parte di Hans Peter Wilfer (figlio del fondatore della Framus, Fred Wilfer) che era in Warwick GmbH & Co Music Equipment KG a Markneukirchen (Germania), si è ricreato il nome Framus in strumenti, amplificatori e casse acustiche totalmente in linea con i tempi moderni, però riproponendo anche alcuni modelli che hanno lasciato un segno nella storia della "Musica Beat" di quegli anni 60's, Framus Trimph compreso, ma a che prezzi ragazzi mentre all'epoca erano degli strumenti di fascia media, abbordabili anche da noi studenti squattrinati. Ho saputo anche che recentemente Philip Theofilos Xenidis, meglio noto come Phil X, è entrato a far parte del laboratorio Custom Shop della Framus per dare vita a una nuova signature su sue specifiche, anche con anticipazione in video alla fine del 2014. Personalmente e dopo 43 anni di ricerche ho trovato, anche se molto danneggiata, una chitarra Framus datata 1961 e dello stesso modello 5/130 di quella da me venduta nel 1969 anche se di colore diverso, tramite il mio amico Luca con negozio in Battipaglia, poi in un altro negozio di Napoli, ove stavo crecando delle manopole simili a quelle dell'epoca, il proprietario mi disse di avere su da molti anni una chitarra Framus da revisionare, al che dissi di farmela vedere e quando la portò giù dal sovrastante deposito mi accorsi essere invece un basso modello Star Bass 5/156-2, quello della foto dei Nomadi, anch'esso molto rovinato e con la paletta scollata, anno di costruzione 1962. Lo comperai ed ho restaurato entrambi gli strumenti confermandomi la validità dei bassi della Framus e la scelta costruttiva anche se molto spartana della chitarra 5/130.
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