Dovrei più precisamente dire soltanto "ed i miei bassi Ibanez", ne ho posseduti e suonati 5, contro solo tre chitarre elettriche ed una acustica dreadnought mai usate in pubblico, ma ora ho solo una più che buona chitarra Hollow Body Artcore AF85VLS, anche se appena trovo un basso che sia almeno simile, come suono e risultati, al mio RB650 con cui ho suonato spesso ai matrimoni e cerimonie varie nella seconda metà degli anni 80, avuto mediante scambio alla pari con un mio basso Riverhead rosso metallizzato, un "headless" vendutomi a metà anni 80 da Alfredo, conosciutissimo e mio negoziante di fiducia in Napoli, che mi disse essere appartenuto al bassista di Peppino di Capri. Questo RB650 fu il quinto ed ultimo mio basso della Ibanez e pur essendo uno strumento entry level, fu quello che mi ha dato il miglior risultato, visto anche che nel 1983 ho posseduto il basso al TOP della stessa Brand, il modello Musician 940 fretless, strumento di fascia alta ma che non mi entusiamò poi tanto, posseduto poi solo per pochi mesi e scambiato, sempre da Alfredo che me l'aveva venduto, con un Fender Precision Fretless Sunburst del 1978. Però l'impatto con questa brand giapponese, da tutti noi sconosciuta nel periodo beat di fine anni 60, da parte mia fu nel lontano 1969 quando vidi il piccolo, d'età, bassista di un gruppo musicale formato da alcuni fratelli di cui il più grande ed il secondo avevano suonato anche con noi, imbracciare ad un Mak Pi 100 un basso rosso con forme molto simili agli EB della Gibson, ma con paletta già dotata della disposizione delle meccaniche 3 + 1, comperato dal padre, preside di un Istituto Magistrale, nel negozio più conosciuto in Napoli e da cui mi servivo anch'io. Mi recai proprio lì e chiesi dello strumento ad Antonio, uno dei fratelli negozionanti, che mi assicurò essere un nuovo arrivo della Ibanez, cioè dell'azienda giapponese Hoshino Gakki Co.LTD. che produceva anche batterie e percussioni sotto il marchio Tama (prima produttrice di chitarre classiche e qualche strumento elettrico in linea con la produzione "Sol Levante" dopo però gli anni sessanta, nel decennio successivo, iniziarono le prime copie dei classici del tempo, Gibson, Fender, Rickenbacker, Gretsch ecc quelle con la I corsiva ad anello quasi chiuso, di cui ho posseduto due chitarre ed un basso). Del modello allora visto, ma molti anni dopo, mi fu venduto uno di color mogano, ma molto rovinato, che restaurai per regalarlo poi al mio liutaio di fiducia in Salerno, Mario, mentre il primo basso Ibanez comperato fu un usato clone del Gibson Les Paul Custom Black Beauty con hardware gold e palettine della meccanica in plastica color nero, a metà circa degli anni 70. Poi In un negozio a Barra, vicino Napoli, comperai usata una chitarra clone della ES335, signature Barney Kessel, a cui cambiai i pickups con un Di Marzio PAF al manico ed un Super Distorsion al ponte, più le meccaniche con delle Shaller, ma quando la portai da Alfredo per venderla, un chitarrista dell'orchestra della RAI mi contattò e la volle per forza, offrendomi in un cambio alla pari una Lap Steel Fender Stringmaster DeLuxe 8 che ho ancora. Primo basso nuovo che comperai della Ibanez fu nel 1982 un RS924 che ho usato molto in quei pochissimi anni di possesso, scambiato con un Fender Precision del 1966, ma sverniciato al color natural nel 1983, a cui non seppi resistere anche perchè mi ero nel frattempo comperato il Musician 940. Di una clone EDS1275 doubleneck colr white ho un brutto ricordo perchè mi fu carpita con un inganno da uno che credevo un amico, ad inizio anni 90, poi ho comperato la attuale mia AF85VLS e qui mi sono fermato, unico altro acquisto Ibanez è stato il pedale TS9.
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