Precisando che oltre a qualche strumento usato rarissime volte e non di mia proprietà, vedi un basso a forma di violino privo della marca appartenuto al bassista che doveva suonare ad una festa dei 18 anni della sorella di un amico ed a cui ero stato invitato perchè filavo con l'amica del cuore della festeggiata, poi un Elite della Crucianelli a goccia e sempre per un motivo simile, infine un Godwin prestatomi da un gruppo musicale d'amici meridionali a Santena (TO) per sostituire il bassista influenzato, ho posseduto anche quattro chitarre basso dalle forme un po' strane, due relativamente entry level e due di Brand prestigiose. A cominciare cioè dal primo modello della Ibanez, importato quì da noi in Italia nel 1969, in coincidenza, ma forse non per caso, con l'importazione delle chitarre Burns, che già montava le meccaniche disposte 3 + 1 sulla paletta, dalla forma vagamente SG (ma la stessa ditta nipponica ho saputo poi che ne faceva altri uguali in tutto e per tutto, solo con la forma del body diversa), poi ad un mercatino dell'usato comperai, sempre quell'anno e solo qualche mese dopo, un basso marcato Dynacord a tre pickups con cover metallica cromata e a diapason lungo, però con le corde molto più ravvicinate tra loro, che seppi poi essere prodotto in Italia dalla Welson che realizzava molti strumenti anche per ditte non italiche, dotato però di un suono discreto, e quì finiscono gli economici. A fine anni 70, dopo essere entrato in possesso di strumenti di un livello superiore, infatti da 7 anni avevo già il mio compianto Gibson EB0 e da 5 il mio attuale Precision, avendo avuto in prestito a fine 1977 un Fender Coronado II in attesa che mi fosse consegnato il mio Fender Jazz Bass, mi capitò che, entrato per comperare alcune corde nel negozio ove avevo comperato nel 1969 il mio Hofner modello 185 ed usato molto da me nel periodo di fine anni 60, vidi esposto in vetrina un basso hollow body della Gretsch, il modello G6070 Country Gentleman ad un solo pickup del tipo DeArmond Filtertron. Chiesi a Don Arcangelo, il propretario, e lui mi disse che per me aveva pensato un prezzo da cliente affezionato, cioè lire 300 mila, era il 1975, anche perchè il basso era usato, poco richiesto e che aveva subito una riparazione alla paletta; comunque le chitarre della Gretsch nel periodo anni 70 erano le preferite di molti chitarristi, compreso Luciano, il mio, che aveva dato in permuta una bella Fender Jazzmaster ed una Coronado I, che mi aveva poi venduto, per far soldi, una vecchia Gibson Melody Maker del 1959, rovinata però da uno scriteriato precedente propretario che vi aveva montato un pickup VOX color bianco (?) al manico, il tutto per comperare una G6120 Chet Atkins, pertanto io non volevo esser da meno. Ripassai dopo qualche giorno e lo comperai, anche se quell'acquisto non era in programma, però il basso non era male anche se non reggeva il paragone con il Coronado. Poi e sempre in quel negozio lo permutai dopo qualche anno con un basso solid body della Ovation, il modello Magnum, dal suono di mio gradimento anche se era un "Mangiapile", erano previste due batterie da 9 Vcc per l'alimentazione del circuito e guai se lasciavi il cavo jack inserito, però mi aveva attirato quel suo enorme pickup al manico, anche perchè nell'elettronica ricordava molto la disposizione del Gibson EB3, il basso usato dal mio idolo Jack Bruce, ma che o lo comperavi nuovo ad un prezzo enormemente maggiore o continuavi ad arrangiarti con i modelli che trovavi o possedevi già, vedi il mio EB0. Poi sono rinsavito, si fa per dire per uno infettato da GAS acuta in fase cronica, e sono tornato ai Fender e Leo Fender drivati, scantonando solo per qualche Gibson, Epiphone e bassi d'epoca come Hofner, Framus e un valido EKO Camaro.
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