"A volte è solo questione di diapason, cioè della lunghezza delle corde": premesso che chi vi parla è un musicista amatoriale dovuto passare dal ruolo di chitarra solista a quello di bassista, ad inizio anno 1968, per motivi di "Partenza per servizio di Leva miltare obbligatoria" degli altri componenti del gruppo musicale (all'epoca complessino), avendo poi contatti con molti altri chitarristi e bassisti, una cosa mi sono sempre chiesto: perchè molti di loro dicevano di aver problemi con il diapason degli strumenti in vendita, visto che io ero passato dalla chitarra, di solito da 25,5 pollici ma con qualche altra sia da 24,7 che da 24, e sempre pollici, al basso elettrico, all'epoca prevalentemente quello da 30,5 dei bassi germanici, diventati 34 appena ci potemmo permettere i Fender, passando per il contrabbasso che di diapason ne aveva 41-42 di pollici ? Giunsi quindi alla conclusione che per me erano tutte "Fisime" gratuite ed inutili, un buon chitarrista dovrebbe avere nel suo "Armamentario" almeno una Fender Stratocaster ed una Gibson Les Paul, la prima con 25,5 pollici e la seconda con 24,7, se poi volessero usare sia una Fender Jaguar che una Fender Mustang, chitarre che ho entrambi, si dovrebbero adattare anche a quelloda 24 pollici. La cosa strana è che l'ho sentito dire da gente che diceva di suonare nel ruolo di chitarrista da anni, vedi il caso "Peppe" a cui, per fare un piacere al fratello Gennaro, mio tastierista e collega lavorativo, dovetti dare la mia Fender Stratocaster Tabacco Sunburst del 1978, ricevendone in cambio una Fender Stratocaster Made in Korea, color black, ed una Mustang, sempre black, del 1975, poichè lui diceva che con quest'ultima non si trovava e non riusciva a fare le parti soliste.
Non ne parliamo poi di quelli che sono passati dalla chitarra al mandolino, un cordofono che monta corde doppie e accordate come nel violino al contrario, con il manico, lungo 4 cm, che si raccorda alla cassa più o meno in profondità a seconda dei modelli. Il suo profilo posteriore può essere più o meno arrotondato a seconda dei modelli; di solito in quelli classici è a V mentre è a U in quelli più moderni, con fondo leggermente bombato in quelli americani da bluegrass, jazz e ragtime (vedi il caso di un liutaio, Orville Gibson, residente a Kalamazoo in Michigan ove possedeva una bottega e cheper passatempo, amava sperimentare la produzione di strumenti a corda. Il suo primo brevetto per un mandolino gli fu concesso nel 1898, prima del suo tempo, questo strumento era ancora molto simile agli analoghi strumenti che per secoli erano stati popolari in Italia, Spagna e Germania). In compenso ho visto molti bassisti passare al ruolo di mandolinisti ed esibirsi, di solito accompagnati da un chitarrista classico, nella "Posteggia Napoletana". Poi, dopo che il Beatles George Harrison, da solo o insieme a Paul McCartney, si mise ad esibirsi, sia in rete con dei video che live, ed in cui suonava l'Ukulele, un cordofono che era l'adattamento hawaiano di uno strumento di origine portoghese, denominato "Cavaquinho", molti chitarristi si sono cimentati con questo chitarrino, di solito nella versione "Soprano" con diapason da 13 pollici, lungo circa 53 cm, accordato, a partire dal basso, LA-MI-DO-SOL. Ma noi bassisti non potevamo stare fuori dal discorso ed ecco comparire e destare il nostro interesse la versione basso dell'Ukulele, 21 pollici di diapason, 16 tasti o fretless, lungo circa 76 cm, con le corde in gomma, o lattice, ma lo strumento di solito richiede l'amplificazione elettrica, però è molto simile al suono del contrabbasso. Io ce l' ho tutti. Poi tornando al passato mi sono ricordato del Fender Mandocaster propostomi oltre 40 anni fa, della VOX Mandoguitar vista usare dai Rokes e di uno strumento strano prodotto da danelectro, non tanto piccolo però ma che lo era rispetto al Sitar Indiano tradizionale:
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