Quando potemmo comperarci degli amplificatori più potenti dei piccoli 10W valvolari degli inizi, che di solito avevano 2 altoparlanti simili a quelli delle fonovaligie, la curiosità ci spinse a rimuovere il fondo delle casse acustiche (enormi per la potenza di chiarata ma a noi andava bene così, anzi ci mettevamo sotto degli sgabbelli metallici per farle sembrare ancora più alte) per visionare che razza di diffusori montavano all'interno e quanti ce ne erano. Gli amplificatori Davoli più usati, cioè a partire dal Baby Bass a finire allo Show II, usavano un glorioso modello da 10 pollici della ELECTRONIC MELODY CIARE, lo M250.32.C (fu anche l'argomento del mio primo articolo) che, sebbene dichiarato di soli 10 W di potenza, di watt se ne era visto molte volte caricare di più, cioè almeno un +20% (infatti il Baby Bass da 12 W ne montava uno solo, mentre lo Show II ne montava due a cui superiormente nella stessa cassa erano presenti due più piccoli da 8 pollici, stessa marca ma del modello M200.25.C, che fungevano da midrange essendo collegati tramite un condensatore posto in serie), mentre lo SHOW III per basso montava già di solito due IREL da 12 pollici ed il primo modello del Tuono per basso montava invece un ELECTRONIC MELODY CIARE M.320.38.C.fx, che ho trovato anche in opera in un mio vecchio amplificatore FBT combo per basso da 20 W. I vecchi amplificatori SuperMB e qualche GRS montavano invece un altro altoparlante da me visto usare anche in altre applicazioni, il Philips modello AD1255 e quando si guastavano io li ho sostituiti spesso con il modello superiore AD12100, più recente, mentre ho usato invece il CIARE M.320.50.C/FX-HF, biconico, per sostituire gli IREL, altoparlanti dal caratteristico color viola che erano usati nelle casse Steelphon e Montarbo, di solito in coppia, ma qualcuno l'ho trovato anche singolo in dei "Tuono" della Davoli. Però le potenze dichiarate non erano tanto elevate all'epoca anche se per un finale di 4 X EL84, la potenza RMS (abbreviazione di Root Mean Square) vera è di circa 30 W mentre gli amplificatori che le montavano venivano classificati da 70 W, cioè la potenza musicale di picco, al massimo poi ho trovato un doppio push-pull di EL34, cioè circa 100 W, quindi già notevole però lungi dalle potenze mostruose che oggi vengno dichiarate dai costruttori ed utilizzate specialmente dai bassisti. Queste potenze attuali all'epoca non ce le sognavamo nemmeno, fatto sta però che spesso di facevano abbassare lo stesso il volume, a me capitò ad una festa di matrimonio tenutasi in un ristorante sul Vesuvio ed io stavo suonando con il mio modestissimo Davoli Baby Bass. Stesso dicansi per gli stadi finali di alcuni impianti, vedi Meazzi, ed amplificatori, vedi Farfisa S40 per basso, utilizzanti coppie di transistors al Germanio in finale, cioè di solito una coppia di AD149, che sulle specifiche tecniche degli amplificatori veniva classificata in grado di fornire 40 W di potenza mentre lo schema canonico della Philips la dava per soli 20 W al massimo. Ricordo che ad inizio anni 70 costruii una piccola testata, artigianalmente, usando proprio uno schema simile al Philips, con tutti transistors al Germanio, in finale infatti c'era una coppia di AD149 pilotati da una coppia di complementari AC127/AC128; con quell'amplificatore, dato in prestito allo zio di un amico, vecchio e conosciuto musicista napoletano, lui ci ha fatto un'estate intera alla Villa Comunale di Napoli all'aperto (la cassa era stata procurata dal nipote, tecnico anche lui).
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