Molti anni fa avevo bisogno di uno strumento che mi imitasse il suono della risacca marina più un altro che emettesse un suono di campanelle per il risveglio dal sonno del protagonista, naufragato su un'isola deserta, del video che stavamo realizzando per un gruppo musicale di amici. Un giorno, entrato nel negozio di Alfredo, mi capitò di esternare le mie perplessità in merito al suo collaboratore ed mio amico Robby, vecchio musicista anche lui, che mi consigliò di provare due percussioni della Latin Percussion (LP), anche se costavano un pochino in più delle altre e fu così che, con sommo sacrificio del mio portafoglio, venni in possesso sia di una "Afuche Cabasa" che di una "Hand Bar Chimes", all'epoca importate da Meazzi. Dopo l'uso cinematografico, le riposi all'interno della vetrinetta della mia libreria personale e mi accorsi che facevano molto "arredamento" poste vicino al "Pulcinella uscente dalla Moka" di "NapoliMania". Poi chi sa come venni in possesso del catalogo della "LP Percussion" ed incominciai a fantasticare e a cercare cosa comperare per ampliare la collezione, decidendo subito per una che poteva essere di utilità nelle feste in cui suonavamo, cioè lo "Shake-It", e dato che avanzavo qualche spicciolo gli allegai il "Tri-Tone Whistle" da Samba da usare nei veglioni ed a Carnevale (brano molto gettonato era ed è il "Disco-Samba"). Con il tempo ho comperato prima una "Salsa Cha Cha Cowbell Low" poi un "Jingle Sticks Red Brass" del tipo lineare poichè il tamburello disponibile era senza pelle (ne avevo già uno classico a due file di sonagli della MGM), infine un "Vibra-Slaps Standard" visto usare da un percussionista brasiliano (peccato che non ho mai trovato invece lo strumento che lui usava di più, il "Berimbau"), poi entrai in possesso di una "Guica" usata della Saema a cui si doveva sostituire la pelle perchè aveva l'asticella di legno rotta e che feci subito fuori visto che mi ricordava molto un secchio per lavare i pavimenti, ingombrante per giunta. Avevo già da molto tempo comperato una coppia di "Congas" della "Studio 49" con relativo tre piedi dotato di asta godronata per fissare un campanaccio, questi strumenti però, insieme al succitato tamburello tradizionale, li avevo acquistati per usarli insieme ad un mio rullante e un mio charleston quando ci riunivamo tra amici, quindi presentanti tracce di ossido, anche un po' consumati e poco esteticamente presentabili (quindi relegati in ripostiglio quando non servono), invece di percussioni alternative da usare e tenere a vista, in buone condizioni, avevo (ed ho) una coppia di nacchere bicolori ed una in ebano, più una nacchera professionale da gamba per l'uso in orchestra, quest'ultima della MGM, ed un magnifico "Metallofono" della Musser con 30 blocchetti in alluminio, completo di custodia, non esposto per il solo motivo di mancanza di spazio nel mio studietto da ingegnere già stracolmo di strumenti musicali e con un enorme mobile fatto realizzare su misura per contenere le chitarre, i bassi elettrici e qualche cordofono, tutti chiusi poi nei loro foderi. Dopo anni di scarso interesse musicale personale, anche perchè volevo trovare qualcosa da fare visto che era nel frattempo andato in pensione dalle FS, ho deciso di ricominciare a suonare, principalmente nel primitivo ruolo di chitarra solista, visto che il basso elettrico in casa da fastidio, con l'uso limitatissimo anche dei miei vecchi fiati: sax contralto, clarinetto ed il più recente flauto traverso, onde non scatenare le ire dei condomini, contemporaneamente si è riaccesa in me anche la voglia di percussioni costringendomi mentalmente a comperare quella che io ritenevo e ritengo essere indispensabile, cioè una "36 Bar Concert Chimes", cosa che ho fatto ed a cui molto presto affiancherò un "LP Merengue Guiro", visto che ho già il "Pettine" per suonarlo (avevo un Guiro piccolo con impugnatura in legno che regalai alla figlia di un amico in occasione di un Carnevale, tempo fa) e, spazio permettendo, un "Djembe" da 12,5" o da 11" ma sempre della LP Percussion, vedi immagine sottostante:
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