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Trasformatore di uscita: falsi miti e leggende
di [user #23165] - pubblicato il

Sono un nuovo utente e quindi come prima cosa mi presento. Sono un ingegnere elettronico che da circa vent'anni maltratta le chitarre e da circa 5 anni si diletta per puro hobby nella realizzazione di ampli valvolari, cloni degli ampli storici (plexi, jtm, dumble). Solitamente compro tutti i componenti, trasformatori inclusi e li assemblo. Ora sono alle prese con la realizzazione di un clone marshall 2204 50W e ho deciso di fare un passo in più: invece di comprare un trasformatore già fatto (mercury, marstran, heyboer ecc...), ho deciso di cercare su internet le specifiche e di darle al buon Santo Novarria (Novarria elettronica) per farmi fare un trasformatore su misura secondo le mie specifiche.
 

Volevo condividere con con voi l'esito di questa mia ricerca perchè mi ha fatto scoprire delle cose veramente interessanti su uno dei componenti più importanti di una ampli a valvole, forse il più importante di tutti: il trasformatore di uscita.
Il mio primo approccio da buon ing. è stato di recuperare sulla rete dei manuali di elettronica sulla progettazione di trasformatori. Beh questa è stata la scelta peggiore. Tutti questi manuali sono pensati per realizzare dei trasformatori con la massima resa, la risposta in frequenza più ampia ed un comportamento il più lineare possibile, in definitiva dei trasformatori Hi-Fi. Questo non ha niente a che vedere con gli ampli per chitarra.
Se ne avete la possibilità potete chiedere a qualsiasi tecnico costruttore di trasformatori audio Hi-Fi un parere sui trasformatori usati sui Marshall, Fender ecc.... La risposta che vi daranno potrebbe essere per alcuni di voi sorprendente: vi diranno che si tratta di trasformatori di pessima qualità, lamierino magnetico di basso costo (grani non orientati), scarso numero di avvolgimenti, sottodimensionati, primario e secondario scarsamente o per niente intercalati. Quindi tutto il contrario di quello che scrivono i libri di teoria.
D'altro canto provate a montare un trasformatore Hi-Fi su un marsahll 100W e vedrete che ca...gata di ampli che vi ritroverete. Questo perchè i trasfo Hi-Fi devono "riprodurre" fedelmente il suono, i trasfo per chitarra devono "colorare" il suono.
Jim Marshall (che mai finiremo di ringraziare per le sue creature) era tutto tranne che un buon ingegnere, ma sicuramente era ed è un grandissimo uomo d'affari. Come tale, la scelta dei componenti dei suoi ampli era guidata soprattutto agli inizi da una questione puramente economica, non di certo dal fatto che un trasformatore avesse la "botta" o un "crunch da paura" o tutte quelle menate con cui ci riempiamo la bocca (io per primo). Tenete conto che negli anni sessanta gli ampli erano fatti per suonare puliti e la distorsione era cosa poco gradita. Poi scese sulla terra Hendrix e insegnò a noi terrestri che settare un plexi 100W con tutto a 10 è veramente divertente ed emozionante.
Ora, anche se vi sembrerà strano, questa alchimia per noi perfetta che è racchiusa in un marshall d'annata non è frutto di un preciso disegno progettuale, ma ahimè è frutto del caso e del fatto che le nostre orecchie sono cresciute con Hendrix, con Page, con Slash e tutti i nostri eroi e ciò ha fatto che si che questi ampli "imperfetti" divenissero per noi il suono di riferimento, ci siamo assuefatti.
Ora l'unico modo per replicare qualcosa di imperfetto è prenderlo, smontarlo e vivisezionarlo per carpirne le imperfezioni. La mia ricerca era concentrata sul trasformatore d'uscita Drake 784-139 montato sul plexi 50W 1987 e anche sui JCM 2204 50W.


Ho postato sui tutti i forum possibili alla ricerca di qualcuno (e sono tanti) che avesse smontato e sbobinato dei trasformatori marshall originali, e che condividesse con me i propri preziosi segreti. Ovviamente nessuno mi ha minimamente ca....gato di striscio e come biasimarli: perchè mai uno dovrebbe condividere i suoi preziosi segreti con uno sconosciuto?
Comunque di "riffa o di raffa" qualcosa sono riuscito a rastrellare, tra cui voglio menzionare delle info preziose da un sito russo in cirillico, di cui ovviamente non capivo unamazza, ma che aveva delle figure molto chiare e precise.
Morale della favola ho portato il risultato delle mie ricerche a Novarria Elettronica: mi ha confermato che trattasi un trasformatore pessimo, che se dovesse farlo lui lo farebbe 10 volte meglio ecc ecc... Ma a me non interessa, voglio che me lo faccia così: una ciofeca.
Ora viene un altro aspetto interessante e cioè i costi. Il tutto (e sottolineo per un trasformatore custom fatto su misura su mie specifiche) mi costerà circa 50 euro o poco più. Ora provate a vedere cosa costano i famigerati trasformatori Mercury Magnetics, Marstran, Metropoulos ecc... Vi renderete conto di quanti soldi guadagnano per vendere un prodotto vecchio di 50 anni e per di più volutamente "scadente", è incredibile. E pensare che io credevo che fosse perchè usavano meteriali particolari o chissà cosa...
Spero che queste informazioni possano essere utili anche a quelle persone che pensano di sostituire i trasformatori originali con un set Mercury, Marstran ecc... pagando delle cifre per me folli e che non giustificano il risultato finale.
Di proposito non sono entrato nei dettagli tecnici che sono riuscito a recuperare sul trasformatore in questione, perchè credo che interessino veramente poco, ma se qualcuno (malato come me di fai-da-te) fosse interessato posso comunque condividere le info recuperate, pur sapendo che sono parziali e non c'è alcuna certezza sulla loro bontà.
Un saluto a tutti

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