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Batteria: i dischi fondamentali VOL1
Jonathan Vitali e Gianni Rojatti ci accompagnano alla scoperta dei dischi fondamentali per ogni batterista. Dischi che hanno cambiato il modo di suonare, cambiato la concezione di batteria stessa. Continua...
di redazione [user #116]
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Batteria: 50 dischi fondamentali. Miles Smiles di Miles Davis
Miles Smiles è il secondo disco che Miles Davis realizza assieme a una delle formazioni più brillanti di sempre con Wayne Shorter al sax tenore, un giovane Herbie Hancock al pianoforte e Ron Carter al contrabbasso. Alla batteria c'è, appena ventunenne, Tony Williams che nella sua biografia, Davis descriverà così: "Si sentiva immediatamente che quello stava per diventare di sicuro uno dei peggiori bastardi che avesse suonato la batteria ”. Continua...
di Jonathan Vitali [user #46516]
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Jean-Pierre
Una versione live del classico fusion di Miles Davis vede un assolo spettacolare di un giovane Mike Stern, ma quei suoni non furono apprezzati da tutti. Il jazzista americano ha vissuto tutta la sua carriera in continuo movimento, ma quanto paga questa scelta? Continua...
di Mario Monteleone [user #10]
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Il supergruppo che non fu mai
Avete presente il fantacalcio, il fantasy game sul nostro sport nazionale che consiste nel formare e gestire squadre virtuali di calciatori realmente esistenti? Da non-tifosa non mi è mai importato molto di tutto ciò, ma poiché la musica è la mia passione primaria ammetto di aver fantasticato infinite volte su incredibili formazioni. Continua...
di LaPudva [user #33493]
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Miles Davis Quintet - The Unissued Japanese Concerts
Pubblicate per la prima volta in questo doppio cd le due esibizioni tenute dal quintetto capitanato dal grande trombettista africano-americano rispettivamente il 12 e il 15 Luglio 1964 alla Hibaya Yagai Ongaku-do Hall di Tokyo e allla Maruyama Ongaku-do Hall di Kyoto. Non si trattò di una torunée troppo intensa: la band si sarebbe dovuta esibire più spesso, ma finì in realtà per tenere solamente un altro concerto, il 14 Luglio alla Kohseinenkin Hall di Tokyo, immortalato in un celebre Lp (Miles in Tokyo). Continua...
di alfaromeo [user #17703]
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Charlie Parker & Miles Davis - Bluebird
Nel 1945 Charlie Parker era già Charlie Parker, il sassofonista che aveva guidato il passaggio al nuovo jazz assieme a Dizzy Gillespie e che si era segnalato per il suo turbolento stile di vita e i suoi mille appetiti e problemi oltre che per le proprie concezioni musicali innovative (frutto di anni e anni di pratica solitaria nel suonare in tutte le tonalità il repertorio degli standard americani, pratica che lo aveva portato ad una padronanza assoluta dei codici ritmici, melodici e armonici dello stesso), e la 52a Strada di New York, con i suoi locali e localini, era davvero casa sua: lì passava gran parte del suo tempo a suonare, tra una registrazione e l’altra per mille etichette (Dial, Comet, Guild, Savoy…). Continua...
di SergioSta [user #26925]
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Miles Davis, pensieri per tutti.
Giovanni Ghiazza scrive: Propongo alla comunità di Accordo una certa quantità di pensieri, ovviamente a carattere musicale, tratti dall’autobiografia di Miles Davis, che ho di recente terminato di leggere. Ci sono molti spunti di riflessione, e credo che ognuno troverà almeno una cosa per la quale essere grato al buon Miles (oltre, ovviamente, che per la grande musica che ci ha lasciato). Giusto per ricompensare un minimo l’editore di questo mio saccheggio dico che la lettura del libro è veramente gustosa, con innumerevoli aneddoti e vicende umane raccontate di prima mano da uno dei più grandi protagonisti della musica del novecento (in libreria, “Miles – l’autobiografia” in lingua italiana, editore Minimum Fax, euro 14,98). Continua...
di Giovanni Ghiazza [user #31]
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Kind of Blue
aleph ha scritto "Collezionate capolavori? Dischi epocali? Tipo il Requiem di Mozart, la Nona di Beethoven, Ummagumma, Are you experienced? Allora sto per invitarvi ad un banchetto che avete già consumato. Miles Davis si trovava ad un ricevimento della Casa Bianca, quando una signora ingioiellata dalla testa ai piedi gli si avvicino’ chiedendogli a che titolo lui fosse presente. Miles, senza quasi guardarla, rispose: “Mia cara signora, io ho cambiato la musica”. Kind of Blue ha cambiato la musica, probabilmente la storia stessa della musica. " Continua...
di aleph [user #165]
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