Della chitarra ci affascina anche la dimensione di “illimitata indefinitezza” in cui ci proietta. Voglio dire, mentre coviamo l’insopprimibile desiderio di questo o quello strumento, mentre suggiamo da Youtube video comparativi di overdrive progettati per svoltarci la vita o di combo da 1W evidentemente pensati per darci quel suono lì ma proprio quello, ecco in quei momenti siamo attraversati da una sorta di corrente elettrica ad alto voltaggio, quel tipo di tensione che rende febbrili i pomeriggi dei bambini di sei anni dalla metà di dicembre fino alla mattina del 25. Continua...