VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE

simonec78
utente #13803 - registrato il 18/12/2007
Genere: Blues, Elettronica, Jazz, Reggae.
Sono interessato a: Chitarra acustica, Chitarra elettrica, Home recording.
Sito Internet: www.inorganicdub.com
Artisti preferiti Album preferiti
+ Vedi altri
+ Vedi altri
     
Attività Risposte ricevute Commenti effettuati Post Articoli Preferiti

Articoli preferiti

Vaia Cube: l'amplificatore passivo dal legno della tempesta
di simonec78 | 22 novembre 2019 ore 08:00
Un piccolo congegno di solo legno amplifica in maniera passiva una fonte sonora con stile e qualità, e per una giusta causa.
Karma - Astronotus (1996)
di simonec78 | 09 settembre 2011 ore 08:00
Qualcuno di loro dev'essere chiaramente stato coinvolto in un frontale con gli Alice in chains, i Sepultura, o i Soundgarden. Era il 1996. Anni particolari. Facilissimo riconoscere in loro i lontani vagiti della turbolenta Seattle.
TC Electronics Vintage Overdrive
di simonec78 | 29 agosto 2010 ore 08:00
Mi è impossibile parlarvi di questo effetto senza raccontarvi come mi è arrivato fra le mani. Un po' come il bicchiere d'acqua prima del caffè. Perché lo ricordo bene quel pomeriggio poco prima dell'imbrunire, ero ancora frastornato dai mille mila negozi di musica di Rue Victor Masse, in quel particolare inverno a Parigi.
Radial Tonebone Classic overdrive distortion
di simonec78 | 12 gennaio 2010 ore 14:34
Seriamente. L' impressione che ho davanti a questo pedalino è quella di avere davanti una macchina, finalmente, completa. Lo ricordo ancora il mio primo Drive. Il vivo arancione del Diesseuno della Roland. E dopo di lui i molti, moltissimi, altri pedalini e sempre quella sottocutanea sensazione di mancanza di qualcosa. Vero è, che l' uomo più ricco del modo é colui che non ha bisogno di nulla. In ogni caso le questioni sonore spesso convivono con la sensazione di una coperta troppo corta che inevitabilmente lascia scoperta qualche parte. Quante volte ho detto "un ottimo overdrive si, ma sugli high gain proprio non ci siamo". Oppure "devastante, ma ad accordi pieni senti il convegno delle api in amore". O ancora "bello ma fa solo quel suono lì ".
John Zorn, Marc Ribot, Crucible e dintorni
di simonec78 | 27 giugno 2009 ore 22:10
"Crucible" di John Zorn (2008) e' un album collocabile nel contesto della Radical Jewish culture. Gia' da un po' di tempo devo ammettere che sto flirtando con questo tipo di linguaggio. Il primo incontro l'ebbi con i primi progetti esplicitamente Jewish-jazz/dub una decina di anni fa. Pero' , amici , ascoltai troppo , e troppo intensamente. Cosi' misi tutto da parte , sino a quando i vecchi cd , deposti in uno scatolone , mi fecero l' occhiolino e cedetti. Innaffiai con ulteriori lavori e letture e pellicole. Ora posso dire di avere un approccio piu' distaccatamente costruttivo rispetto ad un tempo , in modo da poterne trarre ispirazione in modo meno emotivo e poterne individuare i collegamenti con generi di musica piu' vicini ad ascolti piu' abituali.
Dod Overdrive Preamp / 250
di simonec78 | 25 maggio 2009 ore 14:22
Esistono dei chitarristi, chiamarli "persone" mi sembra un po' azzardato, che alla stregua degli orsi con il miele, vanno letteralmente pazzi per i pedalini di lavorazione compatta. Come i classici Mxr , per intenderci. Naturalmente faccio parte di questa categoria. Questi oggetti esercitano su di noi un fascino al quale non sappiamo, non possiamo e non vogliamo resistere.
Microfono Peavey Studio Pro CM1
di simonec78 | 11 aprile 2009 ore 08:00
La ricerca di un discreto microfono a condensatore di fascia economica , nella maggior parte dei casi cade nei diffusissimi Behringer , o Samson. Nella migliore delle ipotesi un Rode o un Audiotechnica modello base (ottimi microfoni quest' ultimi , giapponesi). Avendo bisogno di un ulteriore microfono a condensatore per alcune riprese acustiche, e che non fosse delle marche menzionate prima decisi un paio di anni or sono di cercare in negozio qualcosa di diverso.
Il microfono rispetto al cono. Cosa cambia?
di simonec78 | 08 aprile 2009 ore 08:26
Esiste un numero di metodi per microfonare un amplificatore pari al numero delle persone che intendono farlo. Il singolo aspetto che vorrei mettere in luce e' quello del differente riscontro sonoro che otteniamo posizionando il microfono in un punto invece che in un altro , rispetto ad un amplificatore. Vorrei cercare di spiegare una costante di causa effetto. Il posizionamento del microfono rispetto al cono e' un aspetto che condiziona notevolmente la riuscita o meno della traccia , rispetto a come la si aveva pensata. La norma e' piuttosto semplice. Immaginiamo il cono dell' amplificatore come un cerchio , tiriamo un immaginario raggio dal centro esatto del cono fino alla sua circonferenza.
Spartiti e notazione musicale
di simonec78 | 19 febbraio 2009 ore 23:44

Accordiani ed accordiane. Vi scrivo per introdurre e , soprattutto , chiedere la vostra su un argomento non molto trattato , a mio avviso molto importante. Mi piacerebbe condividessimo le rispettive esperienze ed i propri metodi di lavoro. Il tema e' la NOTAZIONE MUSICALE. Chiunque di noi al prima o poi condivide qualcosa , che sia un demo o che sia un album con tanto di contratto discografico poco cambia. A livello molto teorico anche il classico demo (o i singoli brani che lo compongono) , che si regala al' amico o alla propria meta' dovrebbe essere depositato . In ogni caso molti autori preferiscono tutelare le proprie opere in modo ufficiale. Senza contare poi che nel nostro paese qualunque pubblicazione , sia a scopo di vendita , sia come copia omaggio , dev' essere provvista di bollino.
Mesa Boogie Mark I combo
di simonec78 | 27 gennaio 2009 ore 10:09

Un po' di storia : la Mesa Boogie nasce dal genio di un certo signor Smith Randall che si mise, come dice lui, per gioco, a modificare gli amplificatori della Fender. Incomincio' la distribuzione proprio dalla serie Mark. E il Mark I ne è il capostipite. L' impressione effettivamente e' quella di avere un "Fender +". Un Fender più asciugato e compatto. Potremmo dire che andiamo a perdere 10 su cento del morbido Fender, per avere nel compenso un sostanziale aumento in incisività , compattezza e, soprattutto, versatilità.
Laika - Silver apples of the moon e divagazioni
di simonec78 | 19 dicembre 2008 ore 12:01

I Laika vengono solitamente, a mio avviso in modo azzardato, associati a quel genere definito "post". Qualche cenno soltanto per capire cosa intendo. Il termine viene ormai strausato, consumato , se vogliamo svuotato o forse troppo riempito, ha delle origini meno recenti di quello che si pensi. In architettura si parlava di post-modernita' gia' nella prima meta' di questo secolo. In ambito sociologico e stato adottato come (non)spiegazione per una certa angolatura della globalizzazione vista dall' uomo. In politica rappresenta il superamento delle ideologie. Il termine post , in senso musicale e' un termine privo di senso.
Scheda audio / interfaccia M-Audio 1814
di simonec78 | 09 novembre 2008 ore 09:49

La scheda audio che mi appresto a recensire è uno dei pochi strumenti "superstiti" ai miei momentii di Gear Acq. Syndrome che mi portano periodicamente a rinnovare le mie attrezzature di apprendista stregone. Un' altra premessa : il mio approccio nell' analizzare questo oggetto non sarà di tipo prettamente tecnico , bensì un analisi funzionale dal punto di vista dell'utente medio. Nel nostro caso, vediamo cosa può fare questa scheda per un chitarrista che si vuole registrare e cosa può fare per un gruppo che vuole farsi il demo o il cd. Lascio le specifiche tecniche ampiamente trattate nel sito della M-audio linkato tra le risorse.
Riedizione Boss Space Echo RE-20
di simonec78 | 07 settembre 2008 ore 19:26

Prendete un giovane chitarrista affetto dalla g.a.s. , qualche soldo messo da parte e la mancanza di un delay , costui , che sarei io , suona un genere che potremmo definire post (post ?) o psichedelia (psichedelia ?) con qualche strana attitudine ad insoliti attacchi dub. In passato ebbi l' occasione di trovarmi davanti ad uno Space echo degli anni '70. Mi innamorai ma dovetti prendere coscienza della sua difficile gestibilita'. Poi seppi dell' esistenza di una sua moderna riedizione digitale. Mi informai. Vidi una foto. Il pedalino mi piacque. Non avevo piu' un delay perche' il mio si era rotto. Cosi', una mattina d' estate, andai a provarlo e lo comprai...
Overdrive T.C. Electronic
di simonec78 | 30 agosto 2008 ore 00:03

Sento di avere il dovere morale nei confronti di voi tutti di condividere una bellissima scoperta. Una piccola premessa : in generale non amo i fuzz o i distorsori. Tutto e' partito da questa considerazione. Avevo finalmente preso coscienza di questo. Quando mi sono trovato ad avere un Big muff e un Rat deucetone o capito che c' era qualcosa che non andava. Avevo toccato il fondo. Ma avevo capito di avere un problema. Che e' il primo passo. Ho venduto tutto e ora posso dire di esserne fuori. (oh si scherza eh..) Io uso una Telecaster made in U.s.a e un Hot rod deluxe della Fender , anch' esso fatto negli Stati uniti , e difficilmente cambiero' queste due cose , a meno di un clamorosa svolta economica della mia vita.
Cerca Utente
Seguici anche su:
People
Ascolta la Silver Sky SE in acero
Mi sono fatto la Harley
Squier scatenata: estende la serie Paranormal
Line 6 Catalyst 60: alla scoperta di suoni ed effetti
Medusa: CostaLab svela la patch box super-versatile
Grandi band: perché erano meglio prima?
Fusion-T in prova: la T-style evoluta di Harley Benton
Studiamo gli Arpeggi Modali
Paul Gilbert torna alla PGM, ma neck-thru
Alta formazione musicale
HX Stomp: il cervellone Line 6 compatto ora in edizione limitata e bun...
SD30i: Mooer nella mischia dei combo smart
L’AI resuscita i morti e ammazza l’arte?
Disturbance: oscillazioni folli da Death By Audio
La So-Cal HSS al 2023 è una macchina da rock senza fronzoli








Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964