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breigh
utente #13973 - registrato il 20/01/2008
Strimpellatore delle sei corde dagli anni delle scuole medie, prima metallaro incallito, poi scopre che esistono anche altri generi musicali che possono rapirti il cuore: blues, rock, prog e tutto ciò che sa regalare un'emozione. Affetto da una conclamata dipendenza dalla chitarra elettrica ha cercato svariate volte di uscire dal tunnel ma ancora oggi, ogni sera, non può fare a meno di farsi una dose di sei corde, cercando di superare le sue evidenti lacune sulla teoria musicale con una costante applicazione pratica. Pur consapevole di essere musicalmente un caprone, persevera nel molestare una povera les paul assieme al suo gruppo di pagliacci, i diatomea, convinto che prima o poi sfonderà - le balle del suo ristretto pubblico.
Città: Carcare
Genere: Heavy metal, Rock.
Sono interessato a: Chitarra elettrica.
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Articoli pubblicati

Spaghetti Guitar Tools
di breigh | 25 marzo 2011 ore 16:00
Suona come mangi è il motto di Spaghetti Guitar Tools, sito di e-commerce specializzato nella vendita di strumenti e accessori progettati e realizzati in Italia. In occasione del Second Hand Guitars 33, abbiamo incontrato Giuliano Tricarico, ideatore e titolare, per saperne di più.
Advance Over Cat Drive
di breigh | 19 ottobre 2010 ore 15:00
L’Over Cat Drive “orange” non è l’ennesimo overdrive nato per scimmiottare le sonorità di altri pedali in commercio: l’italianissima Advance Tube Technology ha preferito creare un oggetto dal carattere spiccato, che potrà piacere come no, ma non potrà certo essere bollato come copia.
Zoom Q3 Handy Video Recorder
di breigh | 17 ottobre 2010 ore 18:34
Sound makes the movie: così Zoom introduce il Q3 Handy Video Recorder, ultimo nato tra i suoi celebri registratori digitali, primo a catturare contemporaneamente audio e video. Di questo piccolo camcorder si è già parlato su Chitarre (numero 292, giugno 2010, articolo di Enrico Cosimi) ma non su Accordo, dove la possibilità di una dimostrazione audio/video può rendere la panoramica sul prodotto ancor più completa. Prima di osservarlo all’opera però, vediamo di conoscerlo più da vicino.
Blackheart Killer Ant: formica assassina
di breigh | 20 febbraio 2010 ore 07:14
Alzi la mano chi non vorrebbe un convincente suono valvolare a misura di appartamento, un piccolo amplificatore e un grande suono. Che sia per l’home recording o per il semplice esercizio quotidiano, sembra in effetti che uno dei desideri più diffusi tra i chitarristi elettrici sia diventato quello di portarsi a casa un mini-amp. Accortesi di tale recente, ma crescente esigenza, diverse case costruttrici hanno provveduto ad immettere sul mercato sfiziosi prodotti atti a soddisfarla.
Tube box DIY: proteggiamo le nostre valvole
di breigh | 30 gennaio 2010 ore 07:13
Il suono valvolare è senza dubbio uno dei motivi di orgoglio del chitarrista elettrico e non a caso più o meno tutti ci siamo sudati il nostro adorato amplificatore, in vista del raggiungimento dell’agognato “tone”. Eppure la convivenza con simili aggeggi non è tutta rose e fiori: si tratta di apparecchi delicati e con parti soggette ad usura, e tra queste rientrano in primo luogo i nostri amati tubi termoionici.
Confronto in casa Gibson: Les Paul vs SG
di breigh | 11 settembre 2009 ore 08:47
È un fatto inevitabile per il chitarrista elettrico: prima o dopo occorre fare i conti con Gibson. Da un lato si può decidere di prenderne le distanze, dall’altro di farsi rapire da uno dei marchi che, come pochi altri, ha contribuito a scrivere la storia della musica. Se è fuor di dubbio che nel primo caso ci si trovi di fronte al problema dell’opzione tra le innumerevoli altre case produttrici di sei corde, ciò non toglie che, anche per chi opta per l’approdo al lido di Nashville, si ponga la questione di discriminare tra i possibili modelli disponibili. Ed è proprio dalla constatazione della suddetta difficoltà di scelta tra le diverse elettriche Gibson che prende le mosse questo articolo, nella speranza di renderla meno ardua.
Crack the Skye: la svolta dei Mastodon
di breigh | 08 aprile 2009 ore 07:45
A due anni e mezzo da Blood Mountain, i Mastodon pubblicano il loro ultimo e discusso lavoro: Crack the Skye. Album chiaccheratissimo, a dire il vero, ancora prima della sua uscita a causa delle parole di Troy Sanders e compagni, che dichiarano alle più importanti riviste del settore musicale di voler dar vita a qualcosa di nuovo, ispirato alle proprie radici musicali fatte sì di metal e Metallica, ma anche di seventies e King Crimson. L’esplicita volontà di rifarsi all’eredità dei grandi del progressive spiazza da subito molti supporter, che interpretano le dichiarazioni come una velata ammissione di svolta commerciale, di cedimento di fronte alle lusinghe del dio denaro. Non contenti delle polemiche innescate, i Mastodon gettano altra benzina sul fuoco, annunciando la produzione di Brendan O’Brien. Anche su Accordo.it i dubbi dei fan si sono fatti sentire (si vedano i commenti al mio precedente articolo sull’argomento, nei link tra le risorse).
Mastodon: Crack the Skye. Una nuova frontiera del prog?
di breigh | 02 novembre 2008 ore 09:21
Ci siamo quasi: nei primi mesi del 2009 uscirà il nuovo album dei Mastodon ed ora è ufficiale: il suo titolo sarà Crack the Skye. Si tratta del quarto lavoro del gruppo di Atlanta, passato attraverso un iter compositivo tutto particolare. Vediamo di tratteggiarne brevemente le linee principali. I Mastodon esordiscono nel 2001 con un album dal carattere metalcore, Lifesblood che, benchè acclamato dal pubblico, risulta in sostanza poco originale. Tuttavia il quartetto di Atlanta dimostra tecnica da vendere e fa ben sperare per il futuro.
Più semplice del suono
di breigh | 06 ottobre 2008 ore 08:43
Perché una, tra le tante chitarre, diventa infine la nostra? Tra una miriade di blasoni, modelli e suoni ci innamoriamo di uno strumento e da subito, ma ancor più nel tempo, ci regala emozioni, gioie, soddisfazioni. Come si giunge a questo? Ovviamente attraverso una scelta che dipende dalla nostra preferenza in fatto di suono, dal genere prediletto, dalla qualità dei legni e anche, non nascondiamocelo, dal prestigio del nome scritto sulla paletta.
Il prog degli Indukti
di breigh | 31 luglio 2008 ore 22:58
Dopo avervi raccontato di un gruppo chiaramente ispirato al progressive rock classico (gli Anekdoten), mi piacerebbe portare alla vostra attenzione un'altra band, stavolta di provenienza polacca: gli Indukti, autori di un prog decisamente più moderno e "cattivo". La formazione si ispira infatti non solo alle sonorità di mostri sacri del genere, come i King Crimson, ma anche a quelle di band contemporanee e distanti del genere, come Tool e Radiohead.
Quale eco analogico?
di breigh | 04 luglio 2008 ore 00:53
Ciao accordiani. Scrivo per chiedere un consiglio per l'acquisto di un echo analogico. Non si tratta di qualcosa di urgente, ma preferisco chiedere delle dritte in anticipo, così da muovermi con calma per provare i vari pedali e sapere "di che morte morire" (mi riferisco al prezzo dell'ipotetioco stompbox!). Possiedo da un po'di tempo un delay dd6 boss (preferito ad un Ibanez ad9 solo per via del tempo di ritardo maggiore, perchè come differenza timbrica non c'era storia), ma mi sono accorto che ne sfrutto solo il 20% delle potenzialità e che ha un suono che non mi soddisfa.
Il prog degli Anekdoten
di breigh | 16 giugno 2008 ore 23:30
Facendo un giretto sui vari articoli di Accordo non ho mai trovato accenni ad un gruppo che, da un annetto a questa parte, ho ascoltato intensamente e che mi piacerebbe presentare a voi accordiani. Si tratta degli Anekdoten, band progressive rock svedese nata nel '91 dalla mente di Nicklas Berg (voce, chitarra, mellotron, vibrafono), Jan Erik Liljestrom (basso, voce), Anna Sofi Dahlberg (Mellotron, voce, organo, violoncello) e Peter Nordis (batteria, vibrafono). I quattro hanno all'attivo cinque album autoprodotti e diversi live; la loro discografia può essere sommariamente divisa in due periodi differenti. Il primo comprende gli album "Vemod" ('93) e "Nucleus" ('95) ed è contraddistinto da una dichiarata influenza del prog e della psichedelia anni '70, in primis dai King Crimson.
Squier: ne vale la pena?
di breigh | 29 aprile 2008 ore 22:17
Ragazzi, ho da porvi un quesito. Ho da poco rispolverato una squier stratocaster made in korea (seriale CN408528, qualcuno saprebbe risalire all'anno di costruzione?), acquisto "da battaglia", prima chitarra elettrica su cui ho posato le mani 12 anni fa.

Si può dire abbia un valore puramente affettivo, anche se da tempo neppure la consideravo: prima una Rg prestige e da circa un anno una Lp standard me l'hanno letteralmente fatta dimenticare. Ora però mi è sorto un dubbio: sarebbe possibile farla diventare una chitarra "suonabile" o almeno decente con un cambio di pick up (i single coil originali sembrano davvero infimi), elettronica (che emette rumoracci molesti), ponte, meccaniche, ecc..?
In definitiva, anche se non arriverà mai al livello qualitativo dei miei altri due strumenti, può valere la pena fare un tentativo per metterla a posto spendendo un po'di dindini? oppure è e sempre rimarrà una chitarraccia di serie B?
grazie a tutti per l'attenzione
breigh

EH Stereo Pulsar... true bypass?
di breigh | 08 marzo 2008 ore 01:35

breigh scrive: Domandina veloce veloce:

qualcuno sa se lo Stereo pulsar dell'Electro Harmonix è true bypass? Perchè qui su Accordo ho letto che dal 2003 tutti gli effetti EH lo sono (e in effetti lo switch sembra essere un 3pdt), ma lo stesso servizio clienti EH mi ha risposto negativamente.

Ringrazio anticipatamente gli eventuali chiarimenti.

breigh

Testata "versatile" da 50watt.
di breigh | 29 febbraio 2008 ore 17:48

breigh scrive: Ciao accordiani! Vengo subito al dunque: avrei bisogno di un consiglio per l'acquisto di una testata rigorosamente valvolare da massimo 50 Watt.

Non ho bisogno di molti canali, uno basterebbe.

Ora possiedo una Laney TT100H, tre canali valvolare da 100Watt...tantini! Il che è un vantaggio per i puliti, che rimangono sempre effettivamente tali, ma uno svantaggio per le distorsioni che, nonostante abbiano una buona "pasta", non raggiungono mai la "botta" che vorrei.

Il fatto è che suono un genere in cui i puliti "puliti" (che bell'espressione!) non mi servono a un granchè, ovvero una specie di crossover che comunque ha influenze di diversi generi.

Mi piacerebbe insomma un ampli abbastanza versatile, dato che adoro e sono influenzato anche da blues, rock e prog.

Più nello specifico: cerco un suono tipicamente brit (pensavo a Marshall), con un bel crunch di partenza, da spingere con un buon overdrive per le parti più "cattive", che nei miei pezzi si avvicinano al metal.

Ho sentito parlare molto bene della riedizione del jcm 800 monocanale, ma forse occorre spingerla un pò troppo per sfruttarla al massimo. Mi sembrava quindi meglio rivolgermi a modelli un pò più sfruttabili dai "comuni mortali", tipo la 1987X.

La domanda è: un ampli simile mi consente di ottenere sicuramente crunch rockettari o blues, ma può anche darmi (con overdrive davanti) distorsioni un pò più violente, all'occorrenza?

Oppure mi conviene guardare ad altri modelli?

Premetto che andrò a provare di persona gli ampli, ma essendo ignorantissimo a proposito dei modelli Marshall vi chiedo consiglio per orientarmi un pò. Ah, la testa sarebbe da abbinare ad una Marshall 4X12 1960 vintage.

Ringrazio tutti per l'attenzione e gli eventuali consigli.

Saluti, breigh

Crybaby true bypass...e il buffer?
di breigh | 20 gennaio 2008 ore 20:27

breigh scrive: Ciao a tutti, accordiani!

Sono nuovo del sito ma da tempo, da buon chitarrofilo (suono - o almeno ci provo! - da circa 11 anni), vi seguo per "rubare" utilissimi spunti e consigli.

So che l'argomento è già stato trattato, ma credo mai in modo completamente esaustivo: si tratta della modifica per quel famigerato succhia-segnale del wah di casa Dunlop.

Anzitutto un'informazione utile per gli interessati all'argomento: ho trovato in rete, sul sito "effetti di clara" (ma non voglio fare pubblicità, giuro!) l'unico schema per questo lavoro in italiano. Solo che non viene spiegato come eliminare il buffer dal circuito, che di fatto diventerebbe inutile dopo la modifica, e che comunque non sembra essere dei migliori per qualità.

Vi chiedo dunque se potete spiegarmi in termini piuttosto semplici - ebbene sì, sono una capra in elettronica! - come tagliare fuori dal circuito il buffer.

Sperando di poter creare una discussione esauriente sull'argomento, grazie ai vostri consigli, ringrazio in anticipo per le eventuali risposte.

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