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ominostanco
utente #7432 - registrato il 03/05/2005
Città: Biella
Genere: Heavy metal, Rock.
Sono interessato a: Chitarra elettrica.
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Ibanez Jem Bfp, idee e professori
di ominostanco | 07 settembre 2008 ore 09:55
Premessa: questa sera, prima di uscire, volevo leggere qualcosa che riguardasse un po' di recensioni di nuove chitarre. Prs, Gibson, Fender. Poi, a caso quasi, volevo vedere quale fosse l'opinione sulla mia attuale chitarra: una Ibanez Jem Bfp, la floreale in edizione speciale blu insomma. Molto incuriosito leggo una recensione, del 2003 ormai, di un furbetto che elogiava la sua bimba, uguale alla mia, per poi venderla in svariati annunci sul web, tanto per provare la furbata di piazzarla senza tanta fatica. Devo dire la verità, a parte la mossa squallida, sono rimasto molto colpito dalle opinioni scritte dai frequentatori, alcuni almeno, di Accordo. Persone che davano del venduto a questo triste soggetto, gente che poi indirizzava la propria attenzione sulla chitarra smontandola senza appello.
Ibanez Jem Bfp, idee
di ominostanco | 06 settembre 2008 ore 21:05
...
malmsteen, il mito
di ominostanco | 04 maggio 2005 ore 16:49
ominostanco scrive: lo so, sono tanti i commenti e gli articoli dedicati ad un argomento che, per un chitarrista, è un must da almeno due decenni. Eppure credo che la mia opinione sincera, spassionata possa essere non solo una semplice replica ad un altro utente, bensì una fonte per nuove discussioni. conobbi malmsteen alla tenera età di 16 anni, non tanto tempo fa dunque, dato che mi trovo mio malgrado ad averne ancora 20, e subito mi colpì quel chitarrista “ che non metteva parole nelle sue prime canzoni” e dagli assoli da 5 minuti ininterrotti. Pian piano l’udito si affinava,l’esperienza e l’interesse anche, tanto da iniziare a sezionare poco alla volta quel tripudio di note e scale minori, come se dovessi assumerle a piccole dosi ogni volta, per non correre il rischio di trovarmi sommerso da tanta musica. Ho letto davvero tanto sulla carriera di questo chitarrista, opinioni di esperti e di semplici ammiratori come noi tutti, anche naturalmente su questo sito, e devo dire che molte sono le cose su cui mi trovo a dissentire. Molti affermano che malmsteen sia l’ultimo vero guitar hero, un uomo coerente, una manna dal cielo in questi ultimi due decenni poveri di figure così carismatiche. Direi che , se indubbiamente considero il malmsteen degli albori un vero proprio poeta musicale, tanto da toccarmi il cuore praticamente in ogni suo cd, è anche vero che il malmsteen degli albori, inevitabilmente diranno alcuni, si sia perso. Ringrazio il cielo che il cd con cui l’ho scoperto sia stato il primo, tutt’ora il migliore a mio giudizio, poiché se avessi iniziato da una “cavallino rampante” o “baroque and roll”, lo avrei di certo catalogato tra quei meravigliosi fenomeni da baraccone pronti a crearti solo meraviglia, quali Gerorge Dellas e compagnia bella. Il fatto è che, come diceva un post letto in precedenza e su cui concordo pienamente, che gli assoli di malmsteen sono un qualcosa di estremamente irritante e brutto se eseguiti alla velocità di un comune mortale. Con il metronomo che impazzisce, invece, si raggiunge la magia di tanti suoi cd. Premettendo il fatto di non fare giustamente di tutt’erba un fascio, mi permetterei anche di far ricordare come ciò che fa,o perlomeno faceva, la differenza nelle composizioni dell’inguine (così lo chiamo affettuosamente) è il resto, la melodia, il tiro di tante sue performances straordinarie. Nei suoi primi lavori il ritmo faceva da trampolino eccellente per uno stupefacente solo, negli ultimi anni invece la noia mortale di un testo assurdo e di una ritmica ancora più marziana sono impazienti di offrici un noiosissimo quanto difficilissimo solo nuovo ma che sembra di aver già sentiro in tutte le salse. Non è vero che malmsteen non sia cambiato, è una emerita stupidaggine pensare ciò. Malmsteen è cambiato prima di tutto dai chili, dopo esserne ingrassato di minimo 40, dal suo modo di porsi verso la folla, del suo essere tamarro portato ai massimi sistemi. Il vero malmsteen non è quello che storpia ogni singolo motivetto che ha sotto mano, facendolo passare sotto la sua delirante mania di assoli su tutto; il vero malmsteen era quello dalla chitarra dolce, delicata, quasi acustica per alcuni versi, e straordinariamente virtuosa. E nel suono malmsteen è cambiato da quel tour di rising force che, per una tendinite con conseguente stop per sei mesi, gli ha fatto perdere il tiro divino che aveva in quella mano destra. Per carità, anche ora è un mostro, ma se notate dai suoi video ha ormai una mano chirurgica, non si muove quasi. Avrei ancora molto di cui argomentare, però credo che la discussione sia il fine giusto di questo sito, e dunque mi piacerebbe sapere un po’ le vostre opinioni su questo preambolo, sempre tenuto conto del fatto che ogni volta che critico questo stupefacente fattore di melodie ferisco a morte una parte di me, andando a toccare uno di quegli idoli che mi ha fatto amare profondamente quello strumento che indegnamente dico di suonare. Saluti a tutti. luigi
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