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Paolo
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Malmsteen a Milano
di Paolo | 24 maggio 2001 ore 15:52
Martedì sera 22.05.01, ore 21:30 circa, Acquatica di Milano. Eravamo tutti lì in attesa di sua maestà, il leone Malmsteen. Si spengono le luci, e tutti noi sempre più lì in trepidante attesa. Entra il batterista, si accomoda sullo sgabello; passano circa due minuti (che sono un sacco di tempo!... dove sono finiti gli inizi d'effetto, con luci, fumo e teloni che cadono all'ultimo momento?) e poi si sente l'urlo della Stratocaster. Ma secondo noi non era l'intro di un qualche pezzo; bensì una sorta di sound-check. Come? penso, noi che suoniamo in gruppetti prestiamo molta attenzione alla prova volumi (direi fondamentale per la buona riuscita di una serata) e qui invece??? Nonostante tutto attendo fiducioso. Lui è pur sempre il Leone. Ma la fiducia svanisce dopo pochi attimi; il mixerista (penso) si è drogato prima di iniziare lo spettacolo: i volumi erano troppo alti e i suoni erano mischiati. Ho provato a spostarmi, ma nulla: una cacofonia totale di suoni. E non sapete quanto mi è dispiaciuto e quanto mi dispiace ora scrivere queste parole. A me piace moltissimo Malmsteen, il suo personaggio, il suo modo di suonare, il suo stile neoclassico, gli sweep, le acrobazie funanboliche, i mille modi diversi di suonare quella benedetta scala minore armonica. E poi lui, sua maestà, che tra un pezzo e l'altro si divertiva a provare le chitarre e i suoni... ma, dico, non era in un negozio di chitarre. Lui si metteva li, provava qualche migliaio di scale in cinque secondi, non gli piaceva il suono (e qui devo dire che la mancanza di una prova volumi/strumenti la si è sentita!!), andava dal suo uomo di fiducia, e così via: altra chitarra, altro suono, altro stop. E non vi dico con l'acustica! Domanda: ma le acustiche hanno i petardi sulla tastiera per caso? Era uno schioppettare unico. E quando allontanava la mano dalla cassa? Un fischio unico! Tutto entrava in risonanza. Veniamo adesso alle covers: ieri ho udito lo stupro di due brani cardine del blues e del rock. Red House e Smoke on the water: avreste dovuto sentire l'intro di Smoke on the water. Non trovo le parole per eprimere la vergogna nel sentire una delle intro piu' belle della storia del rock eseguita in quel modo. Insomma, NULLA a che vedere con altri concerti a cui ho assistito (Vai, Satriani, Dream Theater, Van Halen, Deep Purple, per restare sul genere). Ripeto: il mio commento non riguarda le capacità tecniche di Malmsteen (indubbie e indiscutibili), ma il suono, l'esibizione, il rispetto per noi fan e shredder incalliti, che attendevano il leone da anni: tutto questo è davvero mancato!! P.S.: speriamo che il nuovo tour del G3 (il terzo è John Petrucci) che sta facendo faville negli Stati Uniti, oltrepassi l'oceano Atlantico e approdi anche nel vecchio continente.
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