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Ancora due parole sul Kemper Profiler
Ancora due parole sul Kemper Profiler
di [user #34535] - pubblicato il

Non un rimpiazzo per un rig valvolare, ma una pratica soluzione per una strumentazione camaleontica da portare sempre con sé. Un nostro lettore racconta il suo avvicinamento al mondo del Kemper.
Da molto tempo rimuginavo sull'acquisto di un dispositivo interamente digitale da affiancare alla mia strumentazione totalmente analogica, della quale vado molto fiero.
La motivazione principale risiede nel fatto che, suonando col mio gruppo quasi esclusivamente cover, sentivo il bisogno di qualcosa che mi desse l’opportunità di avere a disposizione un buon numero di suoni, mantenendo una qualità alta e migliorando notevolmente la portabilità.

Mi sono informato, hp letto tante recensioni, guardato innumerevoli demo e confronti. A tal proposito ringrazio veramente chi spende il proprio tempo per creare e condividere tutto questo, mi è servito molto e alla fine la mia scelta è ricaduta sul "tostapane".
Prima di acquistarlo l’ho provato a lungo dal mio negoziante di fiducia, che ne è proprietario e gentilmente me lo ha messo a disposizione. Dopodiché, ho solamente dovuto mettere le mani al portafogli.

Ancora due parole sul Kemper Profiler

Il Kemper, si è rivelato un dispositivo estremamente performante, dall’utilizzo tutto sommato semplice e intuitivo.
La grande genialata di questa macchina è certamente il brevetto che gli permette la profilazione di tutti i migliori amplificatori esistenti sul pianeta.
Chiaro che per ottenere una buona profilazione bisogna saperci fare, e molto. Ma a tutto questo si può ovviare perché si ha libero accesso a una miriade di profilazioni di altissima qualità - generate da professionisti e non - di tutto il mondo, arricchite e poi confezionate sotto forma di catena del suono, con l’aggiunta di stomp ed effetti. Questi suoni sono facilmente modificabili da qualsiasi utente e possono essere un'ottima base di partenza per crearne di propri.

Un piccolo accenno alla struttura del Kemper, che probabilmente conoscerete tutti.
Il Kemper definisce Preset il settaggio di uno o più effetti che, una volta messo a punto e salvato, si può richiamare e aggiungere a qualsiasi suono (Rig).
Definisce Rig l’intera catena del suono: Stomp/Effetti - Amp - Cabinet - Modulazioni, che è né più né meno ciò che si realizza in pratica, con pedali e ampli fisici.
Definisce Performance un banco (disponibili 125 banchi) che contiene cinque Rig, nel quale mettiamo in ordine appunto i nostri suoni, fatti e finiti, a seconda dei brani e dei generi che vogliamo eseguire in Live.

Un vantaggio del Kemper è che per ogni suono caricato si ha sempre a disposizione i controlli a manopola di: Gain, Bassi, Medi, Alti, Presence e Volume, esattamente come se si avesse davanti un ampli fisico e questo permette di intervenire, aggiustare e salvare un suono facilmente e in tempo reale.
Non ha certamente la miriade di effetti che hanno Helix e Fractal, ma francamente non ne sento il bisogno: quelli che mi sono trovato a disposizione sono più che sufficienti.

Estremamente utile è il software Rig Manager che permette l’archiviazione, la gestione, l’interscambio e le anteprime di tutti i Rig, propri e di libero accesso gratuito online, e sono veramente tanti, forse troppi, la maggior parte di ottima qualità.
Rig Manager permette di archiviare in cartelle (e sotto cartelle) i nostri Rig, Preset e Performance, in modo che siano facilmente raggiungibili e caricabili sul Kemper alla bisogna.
Molto importante è poter avere la prewiew di qualsiasi Rig per decidere prima se è di nostro gradimento e poi caricarlo sul Kemper.
Software indubbiamente intuitivo e molto funzionale, ma queste righe non vogliono addentrarsi nell’utilizzo dettagliato della macchina. Mi preme invece esternare le mie impressioni.

Ancora due parole sul Kemper Profiler

Il Kemper rimane un dispositivo digitale, nel senso che non potrà mai arrivare in senso assoluto a quello che ci restituisce un amplificatore valvolare di alto livello.
Io il Kemper l’ho abbinato a una cassa amplificata FRFR della Red Sound e credo di avere fatto la scelta giusta, ma la completezza del suono di un valvolare, in maggiore evidenza se collegato a una 4x12, è ancora una spanna sopra e secondo me lo sarà sempre. Parlo di armoniche, calore, sensazioni sotto le dita, aspetti che per qualcuno possono sembrare esoterici, ma non lo sono, si percepiscono.
Detto questo, il Kemper arriva veramente molto vicino a tutto ciò, si colloca a un livello altissimo ed è certamente un buon motivo per dotarsene.
Gli altri motivi sono: la trasportabilità, la praticità di poter entrare in diretta nel PA coi propri suoni - sempre pronti e fedeli - ma senza rinunciare a un proprio monitoraggio, la comodità di disporre di una vastissima gamma di sonorità impensabili con ampli e pedali.
Non venderò mai i mei valvolari e non smantellerò la mia pedaliera, ma sono molto contento dell’acquisto.
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