Non fu solo la mia esperienza personale ma una vera e propria rivoluzione anche se da me vissuta in un ambiente musicale diverso dal mio e lontano da casa. Infatti noi ragazzi dell'epoca "Beat" solo per merito di Jimi Hendrix avevamo conosciuto il distorsore (ma non sapevamo quale egli usava in quel lontano "fine anni 60") e subito dopo il WHA, ma le riviste musicali e di elettronica del periodo di cui noi ci fidavamo ciecamente, parlavano solo di VOX e qualche prodotto italiano (vedi distorsore Steelphon, ci sono cascato anch'io), però da premettere che per merito sia degli "The Shadows" che dei Beatles e dei Rolling Stones da anni conoscevamo il Tremolo, il Reverbero e sopratutto l'Echo, ancora elettromeccanico. Ma a metà del decennio successivo, spinti dal provare di persona i primi amplificatori della Peavey, io ed il mio amico Michele, che il Signore l'abbia in gloria, ci recammo da Villastellone, dove abitavamo entrambi, a Bra in un negozio famoso e fu lì che scoprimmo l'esistenza dei pedali della Electro Harmonix. Lui comperò subito lo Small Stone, io invece l'Electric Mistress che ho ancora, è di quell'anno, il 1977, seguito a ruota, nel mio caso, dal Big Muff e solo oltre un anno dopo dal succitato Small Stone, che ho ancora tutti. Unica fesseria che ho fatto, ma erano i tempi delle permute facili, è stata dare via due pedali alimentati a rete, un Deluxe Electric Mistress ed ancora di più un Echoflanger che avevo anche resuscitato (gli mancavano le strisce in rame con i terminali a pettine di collegamento più le due BBD Sad1024), poi un collega, espero d'elettronica a suo dire, mi fece fuori il mio preferito, un Deluxe Memory Man che adesso sto cercando (ho solo un discreto Memory Toy) ma sparano cifre paurose, solo su facebook per il Memory Man a 3 potenziometri un amico mi ha chiesto € 250. |