Constatazione nata da un'esperienza personale: quando si sciolse il primo gruppo con cui avevo iniziato, prima come chitarra solista e poi come bassista, reputai che gli unici strumenti che si potevano suonare in casa da soli erano le tastiere. Corsi subito a comperarmi una di quelle economiche da 4 ottave, una Elka Panther 100 che ho utilizzato per un triennio circa, poi mi trasferii per lavoro a Torino e la portai a dormire a casa dai miei. Tornato dopo 8 anni circa, il gruppo che mi contattò (c'era anche un mio collega tra loro) mi imposero di comperare una tastiera per l'ex bassista che mi lasciava il ruolo; ma loro avevano già deciso per una Logan String Melody II, sempre a 4 ottave quindi mi costrinsero a comperarla. Durò poco l'esperienza con loro ma portai a casa la tastiera e successivamente comperai pure un piano elettronico della CEI, questa volta a 5 ottave. Non mi sono mai affezionato molto a tali strumenti ma una sera del 1986, andando a riparare un amplificatore Fender al negoziante di mia fiducia che aveva trasformato un 1/2 appartamento, ubicato all'interno di un palazzo un paio di numeri civici più lontano dal negozio, in studio-deposito, trovai esposto su un soppalco quello che sarebbe diventato poi il mio pianoforte preferito: un Fender Rhodes 88 Mark I del 1974 che però in quel momento era ridotto ad un 85 avendo mancanti i primi 3 martelletti dei bassi (LA-SIb-SI). Dovetti pure aspettare perchè era stato promesso in prestito alla sede RAI di Napoli dove si sarebbe esibito "n'americano"come disse Alfredo (ho sputo poi che era nientemeno che Keith Emerson quell'americano). Comunque per lire 1,2milioni fu mio e lo posseggo ancora, ho reintegrato i martelletti con 3 del Mark II, modificandoli, ma il 16 ottobre del 2016 lo trovai che galleggiava nel mio BOX allagato dall'esondazione di un ex canale d'irrigazione. Fortunatamente elettricamente non aveva subito danni, però ho dovuto pulirlo da tutto la fanghiglia entrata e scartavetrare i 4 piedi dalle traccie di ossido. Poi ho riscoperto l'uso come generatori dei 2 moduli che possedevo, un Roland SC50 ed un Korg 05/RW, che prima usavo però per il karaoke pilotandoli con un lettore MIDI per floppy disk (prima un Roland SB55, poi un Viscount RD-800), comperando una Master Keyboard Roland A-49 a cui poi ho collegato un terzo modulo, acquistato usato, un Voce Micro B che simula un ottimo suono Hammond C3, comperando per ottenere suoni simili dalla chitarra anche 2 pedali della Electro Harmonix, un Epitome ed un Key 9. Però ora sto cercando un altro modulo Voce, l'Electric Piano, che simula proprio il Rhodes. Nel frattempo ho comperato una tastiera Yamaha PRS 300 per riempire le mie giornate da convalescente di 3 interventi chirurgici ma continuo a chiedermi se è più facile che un tastierista suoni una chitarra o viceversa, boh!
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