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Frammenti dai  “120 arpeggi dall'op. 1” di Mauro Giuliani
Frammenti dai “120 arpeggi dall'op. 1” di Mauro Giuliani
di [user #46004] - pubblicato il

In questa lezione ci misuriamo con una manciata di spunti di studio estrapolati da uno dei testi più noti per la chitarra classica. I 120 arpeggi di Mauro Giuliano sono il libro – adottato in Conservatori, Licei Musicali e scuole di musica -probabilmente più studiato per chi deve iniziare a costruire e poi affinare affinare la propria tecnica classica.

L’autore di questa pietra miliare della didattica per chitarra è Mauro Giuliani, chitarrista di leggendaria bravura stimato e seguito da musicisti come Paganini, Rossini e addirittura Beethoven.

Frammenti dai  “120 arpeggi dall'op. 1” di Mauro Giuliani

Autentico virtuoso, con il suo repertorio e le suo eccezionali abilità strumentali, ebbe il merito di rinnovare l'immagine della chitarra,  fino ad allora considerato uno strumento secondario se non addirittura  destinato al solo svago musicale.
Più ancora, grazie alla sua fervente vena compositiva, contribuì a lanciare un fortunato filone nella editoria musicale di testi e spartiti riservato allo studio privato. 
 
 



Fondamentale per la corretta esecuzione di questo arpeggio (tratto dal secondo della serie) è la corretta meccanica della mano destra. Il movimento del dito parte dalla nocca della mano destra e dovrebbe muoversi come una leva, senza “spezzare” le falangi interne.

Frammenti dai  “120 arpeggi dall'op. 1” di Mauro Giuliani

Così si avrà più stabilità e precisione sonora e ritmica. Il pollice della mano destra sull'accordo finale di C (comune a tutti gli arpeggi) deve suonare sia la quinta che la quarta corda in rapidissima successione, in maniera tale da ottenere un effetto quasi di simultaneità tra i due suoni. 
 



Questo arpeggio (quarto della serie) presenta la particolarità di un pattern in terzine di crome che si ripete su set di corde differenti. Prestate attenzione all'ultimo gruppo di terzine di ogni battuta dove il pollice torna sulla quinta corda mentre l'indice e il medio continuano a suonare la prima e seconda corda.
 



In questo arpeggio fa capolino l'uso dell'anulare e la fondamentale dell'accordo di dominante (G). Per passare correttamente dal C al G7 della seconda battuta potete utilizzare la posizione del G7/B già presente negli esempi precedenti e successivamente appoggiare il dito 3 oppure disporre direttamente tutte e quattro le dita sulla tastiera in un unico movimento. Tratto dal settimo arpeggio della serie.
 



In questo esempio utilizziamo 2 note simultanee suonate rispettivamente da pollice e indice. Fate attenzione a pizzicare contemporaneamente le due corde per ottenere l'effetto richiesto, altrimenti il risultato sonoro sarà meno incisivo e si avvertiranno due note suonate in rapida sequenza.  Numero 11 della serie originale.

 



Ora le note simultanee diventano 3, usiamo le dita pollice, indice e anulare. Il pollice successivamente alla nota suonata sulla quinta corda passa sulla quarta. Attenzione a mantenere il giusto timing ed evitare di “scivolare” in avanti col tempo. Numero 18 della serie originale.
 



L'ultimo arpeggio proposto si caratterizza per una figurazione ritmica differente, sestine di sedicesimi. Provate a suonarlo anche pizzicando le prime due corde con il medio e l'anulare e suonando la terza corda con l'indice. Numero 25 della serie originale. 

Nel video Filippo Bertipaglia suonerà gli esercizi sopra proposti con una Salvador Cortez CC-06, una chitarra classica della serie Student con top in cedro per un suono caldo e un attacco veloce e fasce e fondo in agathis. 
 
 
cc06 chitarra classica lezioni salvador cortez
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