E' vero, pur possedendone adesso 3 tra n° 2 tastiere (di cui una, la Roland A-49, solo Masterkeyboard) ed un piano elettrico Fender Rhodes 88 Mark I, ci riesco a ricavare ben poco, proprio io che ho cominciato con una fisarmonica 80 bassi della Paolo Soprani, avuta in regalo per la comunione-cresima nel 1962, che non mi aveva appassionato molto, però con studi sfruttati molto dopo, cioè quando, nel 1969, sulle orme di Nico e i Gabbiani, comperammo con un fondo comune del gruppo, il nostro primo organo, un Farfisa Compact De Luxe, su cui io ero l'unico a saperci un po' mettere le mani, ma con i bassi suonati con un dito solo della mano sinistra. Poi a metà anni 80 le tastiere mi tornarono in mente ed il primo acquisto, proprio per la befana, fu quando da Alfredo, mi comperai un organo Hammond a transistors usato, il modello T522, dotato di due tastiere da 44 tasti, una pedaliera dei bassi da 13 pedali e, udite udite, un registratore per cassette sul lato destro della tastiera inferiore. L'ho tenuto per anni m l'ho dato via alcuni anni dopo poichè non avevo dove metterlo, avendo preferito salire e posizionare su nella mia stanza, il poco successivo acquisto, un piano elettrico Fender Rhodes 88 Mark del 1975 che ancora posseggo. Però ho cercato di sopperire all'Hammond comperandomi prima una Tastiera Yamaha a 4 ottave e tasti medi, poi un paio di moduli, infine uno terzo modulo della Voce, il Micro B, che emula l'Hammond C3 in maniera egregia più il Farfisa Compact ed il VOX Continental, Leslie a due velocità compreso (ne avevo avuto uno di Leslie, della serie 700, un armadio fatto fuori per motivi di spazio), ma ora ho un pannello della Thomas, completo di tamburo, motori e a cui ho sostituito solo lo speaker da 8 pollici della Jensen con uno molto più potente della Melody CIARE. Per avere poi una tastiera più pratica e con suoni di pianoforte decenti, ho comperato una Yamaha PRS 300 (prima avevo avuta una PSR 273). |