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Lo studio dei Vibrati
Lo studio dei Vibrati
di [user #58938] - pubblicato il

Il Vibrato è una delle tecniche chitarristiche più importanti perché è la voce di una nota, l’abbellimento necessario per far si che non suoni piatta.

Esistono molti tipi di Vibrato che variano a seconda di molteplici fattori: la loro ampiezza ed escursione, l’ intonazione e l’approccio esecutivo sia dal punto di vista tecnico che di gestione del tempo.
Lavoriamo sul Vibrato verticale, il più eseguito dai chitarristi elettrici. 
In questo approccio al Vibrato, la nota è tirata quasi fosse un Bending.
Ci serviremo di una serie di esempi grafici per capire come eseguire correttamente dei Vibrati intonati e ben organizzati sul tempo.

Lo studio dei Vibrati

Punto 1: il Vibrato deve essere intonato!
Perché lo sia,  è necessaria un’escursione regolare. Terminato il vibrato, la nota deve sempre tornare alla corretta intonazione originale: non deve risultare crescente nel caso delle note suonate normalmente; e non deve risultare né   calante, né crescente nel caso dei bending.

Punto 2: Il Vibrato deve pulsare sul tempo in maniera organizzata.
Il modo migliore è quello di eseguire il Vibrato a tempo, con una divisione ritmica a scelta e mantenerla in maniera costante, senza perdere il controllo della corda. Qui di seguito un primo grafico su come dovrebbe comportarsi un buon Vibrato:
 


Lo studio dei Vibrati
 
Il Pitch della nota è la nota che si ottiene con la corda a riposo mentre il Pitch del Vibrato è l’ampiezza massima che si raggiunge tirando la corda.
Come potete vedere dal grafico, si comporta in maniera regolare sia dal punto di vista del Pitch sia da quello della sua regolarità sul tempo. Adesso vediamo cosa non dovrebbe mai accadere:

Lo studio dei Vibrati

Lo studio dei Vibrati

Lo studio dei Vibrati
 
Nel primo caso, non facendo tornare la corda alla posizione di riposo - anche se a tempo - si ottiene un Vibrato crescente. Nel secondo, a causa di un’escursione del Vibrato irregolare che non torna al Pitch originario della nota e supera quello di arrivo, abbiamo una spiacevole sensazione di Vibrato stonato e disorganizzato. Nel terzo, troviamo un Vibrato non a tempo con un brutto Timing nonostante sia intonato. Inutile dire che la combinazione stonato e fuori tempo è il peggior risultato che si possa ottenere.

Lo studio dei Vibrati

E sui Bending? Come facciamo?
Mentre su un nota suonata normalmente si vibra alterando la nota in sù - crescendo - per poi scendere, sui bending si raggiunge la nota obiettivo e si rilascia leggermente la corda per poi tornare sù, alla nota correttamente intonata.
 
Lo studio dei Vibrati
 
Anche in questo caso valgono le stesse regole di prima per quanto riguarda il Timing e l’intonazione.

Lo studio dei Vibrati
 
Chiarite tutte queste doverose attenzioni, è lecito chiedersi: "Bene, ma come studiamo i Vibrati?"
La risposta è: tanto orecchio, tanta pazienza, metronomo ed esercizi simili a quelli proposti nel video di oggi.
Qui di seguito la trascrizione.


 
In ognuno di questi esercizi dovrete vibrare sempre dal secondo movimento della battuta, prima in ottavi, poi in terzine di ottavi e infine in sedicesimi. Se non riuscite a mettere tutto insieme in sequenza, vi consiglio di studiare separatamente le singole divisioni ritmiche per prenderci confidenza. Una volta praticato questo primo tipo di Vibrato, potrete sbizzarrirvi suonando su bpm e divisioni ritmiche diversi e Vibrati più ampi e selvaggi. L’importante che teniate sempre d’occhio il Timing e all’intonazione. 



Qui sotto la base per potervi esercitare.
Buon divertimento e buono studio. 

Lo Studio dei Vibrati - Backing Track


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