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Perché odio il digitale, o è lui che odia me
Perché odio il digitale, o è lui che odia me
di [user #51340] - pubblicato il

Kemper, Fractal, Headrush, Helix, Neural, rappresentano lo stato dell’arte della moderna tecnologia digitale. Pur avendo provato praticamente tutto quello che il mercato propone, c’è qualcosa che mi fa sempre tornare a usare amplificatori e pedali singoli e vi stupirà sapere che non è un problema di sound e valvole!
Potrei glissare, tenermelo per me, alla fine il digitale è una rivoluzione che prima o poi tocca tutti, no? I’m a digital men in a digital world, adoro la tecnologia e tutto ciò che è automatico o automatizzabile, eppure quando si tratta di suonare, il mio amore per il digitale si affievolisce e va quasi a sparire.

A tratti nella mia vita di chitarrista ho provato varie volte a tuffarmi completamente nel digitale. Il primo approccio è stato con una tremebonda Digitech RP100, una piccola pedaliera con svariati difetti, perfino per l’epoca in cui è stata messa in commercio. L’unico suo punto di forza era il costo. Presa usata per pochissimi euro, mi ha traghettato verso l’amore smodato per gli stompbox che mi ha portato a comprarne e vendere a centinaia. Programmare e salvare una patch, però, era un’impresa titanica.



Il secondo tuffo nel digitale è stato quasi 10 anni dopo con una Zoom G5. La situazione era decisamente migliore per quanto riguarda i settaggi e i salvataggi. Alla fine le differenze tra la Zoom e la RP100 son le stesse che ci sono tra un 747 e un Cessna 172. Il problema però, per me persisteva. Avevo difficoltà a regolarmi coi volumi nei live, differenze di presence nei suoni. Perfino il Roland GR55, una macchina straordinaria, ha preso la via della vendita dopo pochi mesi.

Parlando qui su Accordo con gli haters del digitale, ho notato che la maggior parte di loro non lo sopporta per via della mancanza del “calore delle valvole”, per il suono, insomma, il feeling del vecchio e caro analogico (salvo magari avere comunque in pedaliera due o tre pedali digitali).

Io sono di tutt’altro avviso. I suoni che si producono con i moderni sistemi digitali sono pazzeschi. Chi non ci crede può dare un ascolto ai suoni che Gianni Rojatti spreme dal Kemper e dalla sua vecchia Zoom G3, oppure quelli di Vince Pastano e la sua Helix, per non parlare di Max Rosati che con il Kemper ci fa veramente di tutto!



Gira che ti rigira, alla fine ho capito che non odio il digitale, è il digitale che odia me!

Arrivati fin qui vi starete chiedendo perché Burats ha deciso di farvi fare questo bel paiolo di cavoli suoi. L’intento non è far ricredere gli amanti delle valvole riguardo il digitale. Per loro non c’è cura, o meglio, la cura è sempre una e una sola: una Plexi, a cannone (una vera goduria).

Mi rivolgo a quelli che come me provano e riprovano a sfidare il digitale, restando sempre con l’amaro in bocca, finendo irrimediabilmente per rivendere la pedaliera dopo poco. Probabilmente, come Burats, siete PROFONDAMENTE PIGRI.

Esatto, la pigrizia è ciò che mi ha fatto scontrare, perdendo sempre miseramente, con il digitale. Prendi il TS9, lo metti davanti all’ampli, alzi il volume. Per tirar fuori una ciofeca di suono devi essere veramente uno scimpanzé, altrimenti, potrai non essere John Mayer, ma in una maniera o nell’altra te la cavi.

Il digitale ha bisogno di una cura molto più maniacale nel controllo e nella gestione dei suoni, nella ricerca dei settaggi. Avendo a disposizione centinaia di migliaia di possibilità, provarle tutte e affinarle al meglio è qualcosa che porta via davvero tante e tante ore. Perfino quando si ha a che fare con dei profili già belli che pronti come quelli di Choptones usati da Gianni nelle lezioni qui su Accordo, del lavoro da fare per rendere il tutto perfetto per la situazione c’è sempre.



Ecco quindi qual è il più grande difetto, non del digitale, ma del sottoscritto: la pigrizia. Capito questo, ho iniziato a vedere il digitale sotto un’altra luce. Ho capito che anziché essere uno scoglio contro cui sbattere, poteva essere la volta buona per approfondire ulteriormente la ricerca non solo del suono perfetto, ma anche, e soprattutto, un modo per indagare più a fondo la natura di quello che poi fa diventare il suono "perfetto”. Quel punto di compressione, il chorus messo in parallelo, un delay stereo, ma anche un posizionamento diverso dei microfoni o un altro IR.

Insomma alla fine ho capito che non ero io a odiare il digitale, ma era lui a odiare me, perché il più delle volte la pigrizia prendeva il sopravvento e finivo per utilizzare le patch native con scarsi risultati. Passerò mai definitivamente al digitale? No, ma non siate come me, sconfiggete il mostro! Alla fine ci ho messo anni, ma ora 9 volte su 10 uso addirittura un Multiamp, che come digitale, è anche un po’ vetusto almeno nell’intefaccia!
 
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di FranxAJ [user #18541]
commento del 16/06/2021 ore 12:09:
Fino a poco tempo fa ero molto scettico sul mondo del digitale, ne parlavo cosi cosi perché non riuscivo a spiegarmi come potesse un coso piccolo pochi cm ad avere dentro tutti gli ampli e gli effetti del mondo ed a suonare bene.

Complice un amico che ha la Helix Stomp, e stufo di portarmi il mio ampli alla fine ho ceduto ed ho preso anche io la piccola Helix che ho integrato alla fine della mia pedaliera analogica in modo da poter usare i miei amati pedalini e qualcosa della Stomp all'occorrenza.

Non è stato proprio amore a prima vista ma dopo averci smanettato le prime settimane, complice anche una persona che mi ha spiegato effettivamente come ragiona la macchina, alla fine l'ho promossa a pieni voti, è in pianta stabile della pedaliera e ne confermo la assoluta comodità dal vivo.

C'è da dire però che anche io essendo moooooooolto pigro, una volta creati quei 3 o 4 preset non ho praticamente toccato più nulla. Dal vivo (suono in contesti teatrali) uso un solo preset con un deluxe reverb, reverbero a molla e al massimo una modulazione che comunque uso poco o nulla.

Alla fine sono arrivato alla personalissima conclusione che in casa preferisco e preferirò sempre l'ampli, ma dal vivo i sistemi digitali sono molto comodi, a patto di saperci smattetare (quindi non come me che davvero, sistemate quelle tre cose, scaricate quelle IR che mi piacciono non ho toccato più nulla).
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di TOX [user #41333]
commento del 16/06/2021 ore 12:23:29
Esame di coscienza grandioso! La risposta era dentro di me ma era quella sbagliata come direbbe il mitico Guzzanti. Ora l'ho portato a coscienza: SONO SOLO PIGRO! Grazie per aver condiviso questo pensiero semplice ma dannatamente vero nel mio caso.
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di Sykk [user #21196]
commento del 16/06/2021 ore 12:43:43
Alla fine è come avere un sistema analogico composto da millemila ampli, pedali e microfoni IN UN'ALTRA STANZA.
Meno il peso da trasportare.
Se ti metti in quest'ottica forse il passaggio fai.
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di MM [user #34535]
commento del 16/06/2021 ore 12:48:57
Bell'esame di coscienza, ci sta tutto, purtroppo la pigrizia è una brutta bestia.
In tutta sincerità, se io fossi, faccio un esempio, il chitarrista di Brian Adams (Chris Scott, gran chitarrista) oppure il chitarrista di Sting (Dominic Miller, altro gran chitarrista), sentiti dal vivo in un concerto usano massimo tre/quattro suoni. Non ci penserei neanche lontanamente al digitale, se non per delay o qualche modulazione.
Ampli a valvole, qualche stomp, e cassa.... tutta la vita.
Infatti questi sopracitati fanno così... pure Andy Timmons, Robben Ford, e una miriade di altri.
Però quando fai un repertorio vario, le macchine digitali ti aiutano molto.
Col Kemper di costruisci (in pochissimo tempo, attenzione) una Performance (una performance contiene 5 suoni in ogni suono puoi decidere se abilitare o inibire effetti) per ogni pezzo che fai, li metti in ordine, e per tutta la serata non ci pensi più.
Molto comodo.
L'ampli a valvole, rimane inarrivabile, comunque.
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di Arch [user #51394]
commento del 16/06/2021 ore 12:49:45
Ecco spiegato perché non mi ci trovo nemmeno io col digitale. Sono semplicemente pigro!

Ho acquistato lo scorso anno una Focusrite Scarlett Solo ma mi scoraggio nei vari settaggi preferendo i preset presenti e arrivando ad un suono al limite dell'accettabile giusto per suonare in cuffia con youtube e senza rompere le balle a chi è in casa.
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di brozio77 [user #10423]
commento del 16/06/2021 ore 13:08:46
concordo con la pigrizia. ho trovato un paio di sistemi analogici che mi sconfifferano e non tocco piu nulla. un marshall reverb 12 e un avt20 come amplificatori una cassa esterna con un g12t-75 made in england. un pedalino di chorus e fine dei giochi almeno per il distorto. sul pulito ho meno problemi a trovare una cosa decente. avessi per le mani un aggeggio digitale con 1000 prest da modificare credo che lo volerei dal balcone dopo 5 minuti o vado in neuro io :D
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di Fritz [user #333]
commento del 16/06/2021 ore 13:12:18
Mia opinione: dopo 25 anni di valvole, ho sempre avuto molto scetticismo verso il digitale. In passato ho avuto macchine digitali (POD HD500, zoom 9150) ma nessuna che mi abbia fatto venire il dubbio di sostituirle alle valvole.
L'anno scorso, complice la pandemia,
mi sono accattato una Zoome G3N, ho smanettato un po', ho trovato un suono che mi piaceva e mi sono stupito per la qualità.
Poi, grazie a un amico che ha tutto, ho provato Fractal FM e sono rimasto di stucco per la quantità di suoni incredibili e la comodità generale.
Risultato, ora sono in attesa che arrivi anche a me.
Fatta questa premessa, aggiungo che anch'io odio smanettare con i parametri e sono il tipo di chitarrista da "un suono solo per tutto".
Secondo me per quelli come noi l'errore è quello di porsi verso queste macchine con l'idea che dobbiamo scandagliare tutte le sfumature prima di trovare il nostro suono. SBAGLIATO! nel mio caso la strada giusta è: trova un suono che ti sembra bello e fermati lì, e goditela! Oggi potrei avere 100 preset ma ne uso, consciamente, uno solo! mi va bene, è bello, è dinamico...e pesa 3 chili!!!
La mia testata ora sta lì che mi guarda, spenta. Le voglio tanto bene...ma per ora può riposare.
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di Repsol [user #30201]
commento del 16/06/2021 ore 15:34:59
Un anno fa ho voluto togliermi la curiositá e ho preso il Fractal. Macchina eccezionale, suoni bellissimi. Secondo me uno non esclude l'altro, puoi tenere e suonare sia valvolari che digitali
Perchéé l'ho rivenduta? Non perché sono pigro, semplicemente perché é troppo. Non voglio avere tutte quelle opzioni, non voglio perdermi nei preset, non voglio avere tutte quelle variabili nel suono. Ampli, chitarra, un boost, un wah e l'unica variabile sono io.
Rispondi
di Fritz [user #333]
commento del 16/06/2021 ore 16:01:02
Anche io dicevo la stessa cosa.
Poi però mi sono accorto che non sono obbligato a usare tutte le opzioni del fractal. Mi piace variare i suoni solo con il pot del volume della chitarra, il selettore dei pickup e la plettrata.
Inoltre, se devo registrare o suonare in cuffia (cosa a cui sono costretto in casa) il digitale vince 10 a zero con l'analogico proprio per semplicità e comodità.
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di theoneknownasdaniel [user #39186]
commento del 16/06/2021 ore 15:52:00
Come altri commentatori, io mi ritrovo nella ricerca della semplicità.
Fino a qualche anno fa ritenevo imprescindibile suonare con qualche pedale tra ampli e chitarra, non riuscivo a fare a meno di un filino di modulazioni anche nei clean più clean.
Questa attitudine con il digitale ci va a nozze, perché puoi farci veramente di tutto.
Ora però mi sto sempre più convincendo che tutti i suoni che mi servono sono nella chitarra, nel potenziometro del volume che non tengo più a cannone tutto il tempo, nel controllo dei toni (che prima bypassavo), nella forza della plettrata. Con un ampli a valvole o ibrido valvole-transistor messo al limite del pulito ho tutto ciò che mi serve, e con un digitale sfrutto solo una piccola parte di tutto il suo immenso potenziale.
Non vendo nulla però, perché passata questa fase di sicuro riscoprirò quanto sia bello pigiare venti pedali o avere un suono ben definito per ogni brano. La vita del chitarrista è bella perché è immensamente variata dalla tecnologia e dalla moda.
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di Zoso1974 [user #42646]
commento del 16/06/2021 ore 17:16:46
Beh a quanto pare, digitale a parte, esistono due grandi scuole di pensiero. :)

Chi ha bisogno di 200 suoni, infinite opzioni, tweak di ogni tipo etc...perchè quando fa una cover ricerca esattamente quel suono, o semplicemente perchè vuole poter cambiare "faccia" quando vuole.
E poi chi vuole un solo suono, il proprio, e adatta tutto il repertorio a quel suono e non viceversa.

Io sono della seconda scuola... pot dei volumi e del tono per passare dal clean al crunch, un paio di pedali (un Klone per spingere di più e un Vibe per sfizio) e basta... ma capisco anche chi invece preferisce avere una tavolozza di colori quasi infinita... nel secondo caso la scelta del digitale è quasi obbligatoria... nel primo caso può esserlo o non esserlo.
Il digitale comunque ti spacca meno la schiena, dicono... (secondo me no, alla fine il Kemper (ad es.) è una bella bestia e necessita comunque di una cassa/spia, quindi cambia poco).
Ma le valvole.. sono le valvole.

Tra l'altro io credo che ascoltati in un brano o su youtube, i sistemi digitali più evoluti siano praticamente indistinguibili dalle valvole... non è quello il punto.
Il punto, per me, è il feeling sotto le dita... la gioia che mi danno... è un scelta prettamente egoistica per la mia felicità... perchè sono sicuro che tra il pubblico non ci sia uno che possa apprezzarne la differenza ma io che suono sì. Quindi fin che riesco testata e cassa vengono con me.. :)
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 16/06/2021 ore 18:54:10
Con riferimento ai pesi urge una precisazione: in realtà il kemper pesa 5 kg, una qualsiasi testata valvolare da 20 w il doppio: fra 8 e 10 kg ed aumentando la potenza aumenta anche il peso con punte di oltre 20 kg. Dall'altra parte, poi, hai pedaliere come la mooer GE 300 che pesa appena 3kg (e non è nemmeno la più leggera) e che ingombrano 1/4 quando non 1/5 dello spazio di una testata. Il tutto senza ocntare eventuali pedali.
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 16/06/2021 ore 19:02:20
Sì sì... ma Kemper + cassa FRFT sono comunque un 15Kg di roba... non è tutta sta differenza.
Poi si, è vero, ci sono alternative più leggere, per tutte le schiene...
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 16/06/2021 ore 19:35:44
Beh, la cassa è una variabile neutra perchè comunque l'avresti anche con la testata o nel combo. Anzi, con kemper e simili ti puoi anche permettere di evitarla: se il service è fornito, le spie ce le mette lui e sei a posto.
Ciao
Rispondi
di Zoso1974 [user #42646]
commento del 16/06/2021 ore 20:38:50
Sì... comunque parliamo di 15kg col Kemper e di 20Kg con il valvolare...
Lo dico solo perchè spesso sento dire "Sono passato al digitale per stare leggero..." abbè...

P.S.
Suonare sentendoti solo nelle spie dell'impianto è da masochisti, dai... :)
Rispondi
di JoeManganese [user #43736]
commento del 17/06/2021 ore 01:36:47
La differenza alla fine la fa proprio il saper tirare fuori dalle spie dell'impianto un gran bel suono. Ti colleghi al mixer, e deve uscire un bel suono. Altrimenti che senso ha portarsi dietro pedaliera e cassa fr , che alla fine un "misero" combo valvolare con un miserrimo shure davanti va meglio e pesa uguale o anche meno?
Rispondi
di Fritz [user #333]
commento del 17/06/2021 ore 13:08:00
anch'io (dal tuo nick deduco che siamo pressochè coetanei) sono della seconda scuola. Suono sempre conun suono solo e faccio tutto col pot e selettore pickup. Ma posso fare la stessa cosa con il digitale (se buono). Sono 20 anni che mi porto appresso 50 chili di roba, da quest'anno cambio e vado di digitale: una macchina digitale e una spia (o al limite in ear) e ho finito. Ho sempre il mio solito suono, ma a quasi 50 anni la schiena ringrazia, e suonare in casa è più facile.
Quanto al peso: un fractal fm3, o un kemper + una cassa tipo headrush sono imparagonabili a cassa (+ di 20 chili) e cassa (che se è 4x12 ne fa anche il doppio).
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 21/06/2021 ore 10:07:03
io concordo pienamente, se uno suona a casa in cameretta o al massimo in sala prove, puo' anche starci che voglia le valvole, ma se suona live vuole che il tutto venga bene, vuole sentire nelle sue orecchie il suono della band non quello "delle valvole".
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 16/06/2021 ore 18:44:15
Vero: il male del digitale è anche il suo punto di forza, ossia le molteplici opzioni. Dobbiamo, per onestà, dire che l'interfaccia utente è decisamente migliorata negli anni e con l'aiuto del computer è banale "spippettare" fra ampli e pedali, con conseguente minor dispendio di tempo e frustrazione.
Personalmente seguo la linea della semplicità: uso ampli e pedali che conosco e, quando ho tempo esploro le novità. Quindi sono partito con tre suoni validi, ma ora ne ho cinque volte tanti. Per me l'equilibrio si trova pensando che il tutto subito non appartiene al digitale.
Ciao
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 16/06/2021 ore 18:47:47
Sì e no. Nessun pregiudizio contro né l'uno né l'altro al punto che il digitale e l'analogico possono tranquillamente convivere.
Per me il problema del digitale è che con la sterminata offerta di suoni e sfumature che ti dà, ti pone in una condizione di eterna insoddisfazione perché sei stimolato a fare sempre quell'aggiunta o modifichina in più, pensando di ottenere chissà cosa mentre invece perdi un sacco di tempo che non hai (almeno io non ce l'ho) a spippolare, per ottenere sempre lo stesso suono con sfumature impercettibili, senza lasciarti il tempo di fare ciò per cui è stato concepito: suonare.
L'analogico invece, con tutte le sue limitazioni in termini di opzioni, mi obbliga a esplorare fino in fondo le sue possibilità (che peraltro ad approfondire sono tutt'altro che limitate), lasciandomi però più tempo per suonare.
Quindi sì, sebbene non disdegni il digitale, alla fine preferisco l'analogico, non per pigrizia ma solo perché mi fa concentrare maggiormente sul suonare e migliorare in ciò che veramente mi interessa.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 16/06/2021 ore 19:02:45
Beh, è un po' come dire che si stava meglio quando c'erano 3 canali TV perchè ti fermavi su uno e tutta la sera potevi concentrarti solo su quel che trasmetteva, mentre con mille canali non vedi nulla. In realtà se nessuno dei 3 canali ti aggradava ti toccava andare a letto, mentre fra i mille di oggi hai dei riferimenti e puoi scegliere. Poi ci sta che uno trovi il proprio equilibrio con due pedali ed un ampli.
Ciao
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 16/06/2021 ore 20:41:46
Al limite potrei dirti di sì, meglio pochi canali, perché sennò passi le serate a fare zapping e non vedi niente. Ma il tuo paragone non regge perché due ampli, tre overdrive e due distorsori analogici (che mi aggradano tutti e per cui non vado a letto), se hai il tempo di approfondirne la conoscenza, ti danno tutti i suoni di cui hai bisogno senza dover spippolare tra cinquanta pedali e 40 ampli digitali che si somigliano tutti.
Così è più chiaro quello che ho scritto?
Rispondi
di lolloguitar [user #48123]
commento del 16/06/2021 ore 23:39:07
Concordo in pieno... Con pochi effetti si possono fare già più suoni di quelli che probabilmente ti servono!!
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 17/06/2021 ore 08:56:25
Perdonatemi, ma questa favoletta è, appunto, una favola. A parte che due ampli, tre overdrive e due distorsori validi sono una spesa non indifferente che uno non porta a casa in un pomeriggio e, dopo aver vuotato il portafogli, manca ancora qualcosa in termini di modulazioni e ritardi. Ma soprattutto con un paio di ampli e due overdrive fai quello che puoi, non quello che vuoi. Se devi fare blues ed hai un distorsore high gain la vedo dura, tanto quanto fare doom con un ts808. Inoltre nessuno obbliga ad usare il digitale con 300 effetti/ampli contemporaneamente. Come ho scritto sopra io ho iniziato usando un ampli e due effetti (che conoscevo), la differenza è che, potendo, ho scelto fra tre testate e tre pedali per ogni tipo: ci ho impiegato mezz'ora, non ho speso il triplo (come avrei fatto con l'analogico) e quel che non ho utilizzato non sta a prendere plvere su uno scaffale. Comunque ripeto, se uno trova la pace, siamo a posto, però non diamo valutazioni sbagliate: il digitale non ti obbliga ad usare tutto o tutto e subito, ti dà una, dieci, cento possibilità in più, mica doveri.
Ciao
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 17/06/2021 ore 08:59:5
Come ho scritto sopra: esiste la guida tv (molti televisori l'hanno incorporata): le dai uno sguardo e decidi cosa ti interessa. Così nel digitale: esiste una pagina del manuale in cui ogni effetto emulato indica a cosa si ispira, sicchè se vuoi usare un marshall jcm 800 selezioni quello, se vuoi un Fender, lo usi, senza dover stare a sentire tutti gli ampli. Non siamo più ai tempi dei primissimi accrocchi: oggi l'emulazione di un Jcm 800 suona come un marshall jcm 800; l'emulazione di un tebuscreamer come un tubescreamer.
Ciao
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 18/06/2021 ore 14:05:16
Io non capisco perché su internet, e ovviamente purtroppo anche su queste pagine, c'è gente che non si accontenta di solo esprimere il proprio parere al pari di chiunque altro, si prefigge la missione di far cambiare idea a coloro che la pensano diversamente solo perché magari hanno esigenze del tutto differenti. Non è contemplato il dissenso, solo lo sfinimento a chi spara l'ultima.
Se io esprimo il mio personalissimo parere dicendo che preferisco dedicare il mio tempo a suonare su tre, quattro, cinque suoni e, avendolo fatto e trovato poco interessante, non mi interessa più provare 100 suoni nel digitale, a te di preciso che ti cambia?
E già che ci sono, sai perché il tuo paragone è capzioso e totalmente sbagliato?
Perché da una parte metti i sistemi digitali che sono il mezzo della mia attività che è suonare la chitarra e dall'altra metti i programmi TV e la loro scelta che invece sono il fine della mia attività, cioè l'intrattenimento o l'informazione o quello che ti pare. In questo secondo caso avere una scelta più ampia ovviamente può essere un vantaggio, al netto del possibile rincoglionimento da eccessivo consumo televisivo. Nel primo caso invece la maggiore scelta non è necessariamente un vantaggio, almeno per me e per le mie esigenze.
Quindi te lo spiego più chiaramente: hai confuso il mezzo con il fine quindi il tuo paragone è totalmente sbagliato.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 18/06/2021 ore 16:01:33
Mi duole che la prenda così male e, soprattutto che sviluppi un'inutile polemica per non aver capito una mazza. In primo luogo: non voglio certo farti cambiare idea, semplicemente ho fatto notare che il tuo presupposto è sbagliato. Dopodichè sei tu che fai confusione: la TV come la pedaliera sono il mezzo, il suonare come i programmi da guardare sono il fine, non ci sono commistioni: le due cose sono perfettamente assimilabili, anzi, se vuoi puoi anche suonare mentre guardi la tv, pensa un po' dove può arrivare l'ingegno umano, se ben indirizzato.
Ciao
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 19/06/2021 ore 10:04:27
Io polemico che non ho capito una mazza? E per fortuna che ti duole... pensa un po' se non te ne dolevi, mi venivi a cercare sotto casa. Ma rileggiti, la polemica l'hai fatta tu e il paragone sbagliato l'hai fatto tu. Hai quasi cinquant'anni e alla tua età ancora non sei in grado di sopportare il dissenso (peraltro per un argomento futile come questo). Impara a rispettare le opinioni altrui, ormai alla tua età dovresti aver capito che la tua opinione, fino a prova contraria, vale come quella di chiunque altro e che qualcuno la possa comunque pensare diversamente da te e sopravvivere ugualmente
Rispondi
di lolloguitar [user #48123]
commento del 16/06/2021 ore 23:33:21
Ciao, secondo me l'analogico resta sempre la soluzione migliore. Come già scritto uno non esclude l'altro e ci sono tante occasioni dove il digitale è sicuramente più comodo. Sul fatto peró che faccia dei suoni fantastici per me non è assolutamente così. Una volta feci una prova con due chitarre diverse: usate sul digitale suonavano praticamente uguali, poi però attaccate ad un valvolare si sentivano tutte le sfumature dei due strumenti. il feeling del digitale non mi piace, mi sembra di suonare qualcosa di artefatto e poco naturale. Il digitale è comodo... Comodissimo! Ma se si supera l'idea che portarsi dietro ampli, pedaliera etc.. è troppo stressante e che in ogni posto bisogna fare un bel sound check per sistemare microfoni, spie etc.. secondo me l'analogico resta di un altro livello!
Poi concordo con l'articolo, non è che se uno si mette dietro a un PC diventa un fonico, i veri sistemi professionali sono complicatissimi e molto costosi, non per niente le patch si vendono anche! Ma scherziamo?? Chiaramente per un professionista il discorso è diverso, le esigenze sono completamente diverse. È però pur vero che i tanti chitarristi che hanno fatto la storia della musica sono sopravvissuti senza digitale e con i risultati che tutti conosciamo, si potrebbe continuare a farlo anche oggi no??
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 17/06/2021 ore 05:21:04
Non mi ci sono mai veramente applicato, anche se sto incominciando a guardare con simpatia quegli amplificatori, vedi il Tonemaster, che già a monte si pongono come un apparecchio che suona in modo convincente. Ma direi che in generale me ne sto proprio bene con le mie valvole e il mio paio di scatolotti. Al contrario, proprio per pigrizia in registrazione sto sempre di più suonando direttamente in scheda affidandomi ai simulatori. Con un paio di mosse mi creo tutti i suoni e tutte le versioni che voglio partendo dalla stessa take. Mi ritrovo a non avere sempre il tempo e la voglia di mettermi a fare delle sessioni di reamp, spesso dispersive in termini di risultati e con troppe variabili che possono andare storte. Per non parlare della presa diretta.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 17/06/2021 ore 06:11:11
Boh, io ci ho provato un sacco di volte in 27 anni che suono.
Credo sia semplicemente questione di cosa cerchi: io sono abituato all'ampli nella stanza, accanto a me. E col digitale non sono mai riuscito a ottenere lo stesso sound, la stessa risposta.

Alla fine i parametri di un Helix ad esempio sono quelli, non c'è la "formula segreta" che ti rende l'AC15 dell'Helix magicamente identico a quello che hai accanto al divano.

Sicuramente per il pubblico non cambia nulla, per il fonico è anche meglio un sistema digitale, ma sotto le dita ho sempre trovato delle differenze. E anche se differenze non ce ne fossero, con quello che costa un sistema Kemper + cassa FRFR preferirei comprare 3 ampli.

Non capisco però perché c'è bisogno di convincere gli altri delle proprie idee. Ognuno suoni con quello che vuole! Più che altro dovremmo preoccuparci di COSA suoniamo, non del mezzo.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 17/06/2021 ore 08:54:1
Mah, non credo che nessuno voglia convincere alcuno.
Io, da semplice appassionato, dilettante assoluto, mi preoccupo sia di cosa suono, sia del mezzo con cui suono... da sempre. Un PRO, credo faccia lo stesso, forse di più.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 17/06/2021 ore 14:42:47
Spesso noto la tendenza a fare il "tifo" per una situazione o per l'altra, senza considerare che le esigenze di ognuno di noi sono molto diverse e non si può generalizzare, al di là di pro o no.
Un turnista che suona con Tiziano Ferro ha bisogno di una cosa, Jeff Beck di un'altra. Come si fa a generalizzare?

Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 17/06/2021 ore 14:50:40
Ma infatti, nessuno fa il tifo, almeno non io, uso tranquillamente entrambi. E nessuno generalizza.
Ho solamente detto che mi preoccupo di COSA suono, ma allo stesso tempo mi sono sempre preoccupato della strumentazione che mi permette di ottenere quello che mi serve.
A proposito di "tifo", delle due, noto più spesso un "tifo contro" il digitale, che ci può stare, ma anche no.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 20/06/2021 ore 23:22:58
Ma io non mi riferivo a te, parlavo di una tendenza a tifare. Che per inciso si ritrova un po' dappertutto, dalla politica al calcio, dai temi scientifici al confronto digitale VS valvolare.
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di eliamago [user #19746]
commento del 17/06/2021 ore 07:24:56
quoto a pieno! anche io rimango amante dei pedalini, che li ritengo più comodi e versatili, soprattuto dal vivo, per me che canto e suono contemporaneamente. ho deciso ultimamente di trovarmi l'alternativa digitale (line6 pod) perchè ammetto che nei live al chiuso e nei posti piccoli per chi gestisce i suoni è tutto più semplice, ma rimane la mia fatica ad adattarmi al concetto di patch e programmazione dell'effetto... come te, sono un po' pigro! però la facilità e l'immediatezza del TS9+plexi per me rimane ancora il top (lo so, morirò nostalgico)
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di fa [user #4259]
commento del 17/06/2021 ore 07:51:04
Oggi se sei un professionista al servizio di altri, in studio, live, in orchestra, con diverse cover band ecc. il digitale è praticamente un obbligo. Se sei un artista col tuo suono puoi anche farne a meno, ma comunque un set up leggero alternativo e digitale ce l’hanno quasi tutti oramai. Per chi vive la musica come passione e quindi per la maggior parte del tempo fa altro (come il sottoscritto) ha probabilmente meno voglia di spippolare con le millemila funzioni del digitale e preferisce il buon vecchio analogico, per immediatezza o pigrizia come ha confessato l’autore dell’articolo. Personalmente uso l’analogico dal vivo e il digitale a casa per suonare a tutte le ore. Mi ricordo ancora circa 10 anni fa, Scott Henderson durante una clinic che elogiava i suoni del Pandora che utilizzava per le lezioni o le clinic appunto. Poi live aveva il suo Suhr ma per comodità si portava il Pandora in viaggio per avere in una scatoletta dei suoni credibili fatti da lui sempre a disposizione. Come esperienza personale, l’unica volta in cui ho avuto a che fare con una produzione televisiva, la prima domanda che mi ha fatto il produttore è stata: hai il kemper? Ciao Fab
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di MM [user #34535]
commento del 17/06/2021 ore 08:36:27
Sagge parole, è proprio così. Anche il grande Scott... docet.
:-)) Ammazza, il Digital vs Analog è sempre argomento "caldo".
Mi chiedo se tanti che hanno scritto qui, abbiano mai provato un Fractal o un Kemper, come si deve.
Posso assicurare (perché uso indistintamente analogico e digitale) che un Kemper è tutt'altro che " 'o fummo". :-))
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di Baconevio [user #41610]
commento del 17/06/2021 ore 07:58:56
mai avuto un coso digitale, se non una zoom nei lontanissimi '90. buttata via quella cosa orrenda ho iniziato a lavorare sul mio suono, cambiando in circa 25 anni solo due volte l'ampli e aggiungendo chitarre e pedali, ma sempre senza esagerare.
perché? perché ho sempre suonato roba mia, tranne negli ultimi 3 anni, e soprattutto perché non ho mai avuto tutto il tempo che, sembra, abbia chiunque compri una coso digitale. esco alle 9:30, rientro alle 20:30; devo tenere in ordine casa, devo cucinare, ecc ecc. il solo pensiero di perder tempo cercando la sfumatura del compressore mi fa venire un attacco di ridarella.
tutto ciò per suonare ugual a qualcun altro? e che suono a fare?

"a te, te piace 'a musica, o 'o fummo!?"
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di MM [user #34535]
commento del 17/06/2021 ore 09:57:35
Guarda, che sia più immediato suonare con: chitarra, pedali e ampli, non c'è dubbio.
Tu se esci alle 9:30 rientri alle 20:30, cucinare e ordinare casa, fai bene a fare quello che fai... forse hai anche poco tempo per suonare, a prescindere dalla strumentazione.
Però ho il dubbio che tu non abbia idea di come sono fatti i "cosi digitali" oggi.
Mica perdi tempo a cercare una sfumatura, col Kemper ci sono fior di professionisti che lo fanno, e ti mettono a disposizione (gratis) ottimi suoni, a pagamento tanti altri. Se devi fare una piccola variazione, la fai, come se fosse in compressore (o un Overdrive, o un Chorus, o un Delay) analogico.
Poi credi davvero che si usi il digitale "per suonare uguale a qualcun altro"?
Ha una visione non corretta del mezzo.
Ti assicuro, non è "fummo". :-)
Ma non sto cercando di convincerti, era solo per puntualizzare alcune inesattezze.
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 17/06/2021 ore 15:23:4
diciamo che per mestiere da ormai più di dieci anni li vendo.
resto dell'idea che un professionista che ha bisogno di 30 suoni, ad esempio in una serata di sanremo, faccia bene ad usare un kemper. ma se dobbiamo divertirci, o non avere un proprio suono beh...altra storia. a meno che, come pare, per molti il divertimento siano i preliminari e non suonare
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di MM [user #34535]
commento del 17/06/2021 ore 15:38:44
Si fanno spesso i paragoni con San Remo, ma non serve arrivare fino lì.
Io con la mia band di attempati facciamo cover (ci sono un mare di situazioni come la nostra), abbiamo un repertorio piuttosto vasto, utilizzo anche una quindicina di tipologie di suoni e settaggi in una serata. Poi se vogliamo facciamo anche roba nostra.
A volte serve un pulito "vintage", a volte effettato, a volte un crunch leggero, a volte un bel distorto, altre volte un fuzz. Quando facciamo gli U2 serve un bel profilo di VOX e dei ritardi particolari. Mi serve un Fender Deluxe, una Plexi, un Bogner Ecstasy, un Mesa Lonestar, un bell'Orange incazzato?.... ci sono.
Il digitale è comodissimo, imposto l'ordine delle performance come la scaletta e non ci penso più.
Se cambio la scaletta cambio in un attimo l'ordine delle performance e sto a posto.
E per me, ti assicuro, il divertimento è suonare, non i preliminari, ed è proprio per questo che il Kemper mi ha risolto un sacco di beghe.
Non è indispensabile far parte dell'orchestra di San Remo per usufruire di questi vantaggi, basta molto meno.
Poi, è vero, se facessi solo Blues, andrei di un paio di pedali e Twin reverb o Bassman.
Rispondi
di casti76 [user #3208]
commento del 17/06/2021 ore 11:51:09
Amo la semplicità e amo concentrarmi soprattutto sul mio modo di suonare, per questo in passato utilizzavo ampli uno o due canali con pochi pedalini. Ora ho sia il Kemper che la POD Go. Per entrambi utilizzo solo un paio di suoni, ma che soddisfano tutte le mie esigenze. Il Kemper lo tengo a casa in quanto ne apprezzo tantissimo la dinamica e le sfumature a bassissimo volume o in cuffia, che mi permettono di esercitarmi come se fossi collegato a un valvolare a cannone. Mentre in giro porto la POD Go, perchè la considero un ottimo compromesso tra praticità e resa, la estraggo dallo zaino, collego due cavi e pronti via, la trovo molto intuitiva ed i suoni sono molto credibili. Poi, quando mi scatta la crisi di romanticismo, rispolvero il vecchio Vox, lo accendo, aspetto di sentire il profumo delle valvole che scaldano, tolgo lo stand-by e qui scatta la libidine!
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di JEM utente non più registrato
commento del 17/06/2021 ore 12:44:34
Da utilizzatore di vecchia data di amplificatori valvolari (ENGL/Marshall), ho avuto modo nel corso degli anni di utilizzare diversi sistemi digitali. Premesso che i sistemi digitali di dieci anni fa, non sono neanche lontani parenti di quelli attualmente in commercio, ma sfido chiunque a distinguere un ampli valvolare con cassa, microfonato opportunamente, che finisce in un mixer ed esce dall'impianto, da un sistema digitale.

La valvola, alla fine, è un sistema che può essere facilmente riprodotto con la potenza di calcolo oggi disponibile. In termini di praticità e portabilità, poi, non c'è proprio paragone. Poi, quando sento dire frasi fatte del tipo "SI SENTE IL DIGITALE", oppure parlare di "DIGITALE SOTTO LE DITA", francamente mi viene un po' da ridere.

Certo, il fascino di una Strato dritta in un Twin Reverb, quello rimane e rimarrà sempre.

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di WATERLINE [user #51250]
commento del 17/06/2021 ore 13:16:4
Lo stesso vale per me, testate a valvole e pedalini analogici. Un solo pedale digitale in una pedaliera che ne comprende 12, il Big Sky. Motivo? Il non essermi mai dedicato a capire il midi e non aver voglia di smanettare tra settaggi e patch con i quali non mi trovo a mio agio. Assolutamente non ne faccio una questione di suono
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di coprofilo [user #593]
commento del 17/06/2021 ore 13:50:49
Chi ha vissuto la stagione dei rack negli anni 90 avrà sicuramente una sensazione di dejà vu, il succo del discorso è lo stesso.
Coi rack potevi tirar fuori dei bei suoni, avevi un sacco di versatilità, contenevi pesi ed ingombri rispetto a testate e pedaliera ma avevi il grosso svantaggio della complessità del sistema, sia dal punto di vista della gestione che del cablaggio.
Erano ottimi sistemi per i turnisti, per chi suonava in cover band, per gli studi di registrazione ma non per chi crea musica originale, si perdeva più tempo a programmare i suoni che a suonare.
Il digitale moderno è sicuramente più facile da usare, le interfacce sono tutta un'altra cosa rispetto a più di 20 anni fa; il suono è ottimo, il risparmio di peso e veramente notevole ma il discorso resta lo stesso: ti serve la versatilità? Vai di digitale, e la scelta migliore.
Hai un tuo suono che usi per fare la musica che hai in testa? Puoi continuare tranquillamente ad usare ampli e pedali, se hai una idea in testa finirai sempre li, tutta questa versatilità non ti serve.
Poi nulla vieta di creare un preset "perfetto" ed usare solo quello, però non venderei una bella testata per passare ad un processore digitale, al massimo li affiancherei.
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di BlackCat [user #59512]
commento del 18/06/2021 ore 10:54:51
Ho approcciato quest'articolo con fare scanzonato, ma... quanta verità!
Sono pigro, lo so e l'ho sempre saputo. Ma evidentemente non volevo "vedere" che è proprio questo a rendermi le cose più complicate del dovuto.
Non parlo (solo) di musica, in quanto sono a livello "tera tera" e mi sto avvicinando ora al mondo degli effetti... ma in generale, mi ritrovo in quasi tutto: non amo la tecnologia ma per certi versi mi affascina e incuriosisce, conscio che è indispensabile e d'aiuto. Compro un qualsiasi oggetto hi-tech (multifx, smartphone, navigatore, ...) convinto che, con le sue mille funzioni, mi farà fare il salto. Da precisino quale sono mi studio per bene il manuale prima di accenderlo... e già capisco che lo sbattimento sarà tale che mi ridurrò ad usarlo per quelle due o tre cose che davvero mi serviranno ;-)
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di dale [user #2255]
commento del 18/06/2021 ore 18:09:42
Che me ne faccio del digitale e delle sue mille opzioni se suono pezzi anni 50/60, con strumentazione replica di quegli anni, con la tecnica di quegli anni?


Ah no, uso con soddisfazione anche un Boss RE 20, che fa finta di essere analogico.
Ma non penso che si parli di quello.
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di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 21/06/2021 ore 10:04:30
DIGITALE MOLTO MEGLIO DELL'ANALOGICO
io concordo, è solo pigrizia perchè con i mezzi giusti la botta la senti anche con il digitale se proprio ti serve, basta spendere 1000 o più euro di cassa frfr.
Comunque è colpa mia che penso a suonare in PUBBLICO, forse la gente che ama l'analogico è perchè lo fa in cameretta e vuole sentirsi nell'ampli, ma se suoni live vuoi che il suono che arriva alla gente, quello della band, arrivi anche nelle tue orecchie per goderti il concerto in prima persona..
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di MM [user #34535]
commento del 25/06/2021 ore 17:33:03
Una bella comparativa A-B
vai al link
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di Mattia_Santi [user #63434]
commento del 09/01/2023 ore 17:06:55
Uso il digitale dal 2010.
inizialmente già durante i primi concerti con i gruppi della scuola per passare poi al lato professionale.
a 13-14 anni ho iniziato a fare i primi A/B test. Prendevo un amplificatore Marshall e poi con il POD X3 che tanto ho amato e tanto ho odiato comparavo quelle che erano le emulazioni. Già a i tempi l'A/B test lo facevo partendo da una catena finita "AMP + CAB + MIC". Quello che da subito ho notato è la profonda differenza che si ha quando suoni in diversi contesti, con diversi PA, con diversi fonici che spesso non conoscono il tuo suono.
La vera comodità del digitale si riscontra dando al fonico il "prodotto finito" così da avere sempre lo stesso risultato per un buon 90% dei casi.
Vero, come dice l'autore che: "Esatto, la pigrizia è ciò che mi ha fatto scontrare, perdendo sempre miseramente, con il digitale."
Il digitale richiede cura, richiede programmazione ma soprattutto richiede studio. Molti acquistano i modeller credendo che la pappa è pronta ed è proprio lì che molti utenti trovano noia nell'utilizzo.
Creare 10-20-30 presets, livellare i suoni all'interno di una DAW.
lancio una provocazione: come facevate quando suonavate live 20-30 brani di autori diversi? semplicemente usavate il vostro sound all'interno di un contesto cover senza pensare agli effetti più disparati.
Il digitale diventa per molti motivo di sperimentazione e frustrazione poiché si perdono all'interno delle molteplici possibilità senza tener conto delle proprie necessità, del suono che personalmente chiamo "CASA".

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