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Fender Stratocaster #0689 dell'agosto 1954: il restauro ToneTeam
Fender Stratocaster #0689 dell'agosto 1954: il restauro ToneTeam
di [user #36147] - pubblicato il

Il figlio del primo proprietario di una Stratocaster del 1954 la offre in vendita su Facebook per 3mila dollari, e viene attaccato dagli utenti che gridano al “falso”. Invece lo strumento era originale: ecco la sua storia.
Il restauro ToneTeam della Fender Stratocaster numero di serie “0689” dell’Agosto del 1954 
Accade spesso che i “gruppi” dedicati agli strumenti musicali d’epoca e non presenti sui social network vengano sfruttati per proporre strumenti fasulli in vendita, per truffe e raggiri. A causa di questo, in certi gruppi dove l’utenza è un po’ più preparata, si scatena sempre un certo fervore nei commenti quando qualche falso viene proposto come originale.

Non sempre però chi pubblica l'annuncio è in malafede, e non sempre lo strumento “dubbio” per alcuni risulta effettivamente essere falso o falsificato, ed è proprio il caso di questa chitarra di cui raccontiamo oggi la storia.

Su uno dei maggiori gruppi online dedicati alle Fender Pre-CBS, un utente americano pubblica questa “1954” Stratocaster, dicendo essere stata del padre, con una richiesta di 3000 $. Mette alcune foto a corredo, dove si vede una strato anni ’50 con un Sunburst malamente rifatto e rovinato, inserita in una custodia Fender reissue anni ’90. Apriti cielo! Si scatena un putiferio di commenti che gridano al falso, il ragazzo viene accusato delle peggiori nefandezze e la situazione degenera al punto che l’utente cancella il post.

Fender Stratocaster #0689 dell'agosto 1954: il restauro ToneTeam
La stratocaster del 1954 pubblicata sul social network


Tutto questo avviene, a causa del fuso orario, quando da noi è già notte, per cui leggo dell’accaduto solo la mattina successiva perché un amico e cliente americano, che aveva seguito la discussione, aveva salvato le fotografie dello strumento e mi aveva chiesto se si fosse trattato di un falso o meno.

Quando vedo le fotografie immediatamente lo avviso che si tratta davvero di una 1954, peraltro completa di molte delle parti originali.

Gli suggerisco quindi di contattare il venditore per avere qualche informazione in più, sia per verificare che fosse effettivamente in possesso del bene ma per poter appurare anche quante e quali parti originali fossero rimaste a corredo, al fine di proporre un’offerta consona sulla base delle reali condizioni dello strumento.

Parlando con il proprietario viene concordato così un prezzo corretto per entrambi (ovviamente ben superiore ai 3mila dollari richiesti nell’annuncio originale) e lo strumento di lì a poco viene spedito al nostro ToneTeam per procedere con il restauro.

Il manico - Liutaio Matteo Rufini
Il manico, pur non avendo danni strutturali, aveva subìto alcuni refret non esattamente da manuale, anche se l’ultimo di questi era stato ben eseguito. Nei precedenti interventi però i bordi tastiera, che nel 1954 erano arrotondati, erano stati portati a “spigolo vivo” e gli ultimi dot sostituiti con della resina nera. Inoltre erano state montate altre meccaniche con fori aggiuntivi sul retro paletta. La vernice era stata pressoché rimossa da tutto il manico, salvo che sulla paletta. La decal originale purtroppo era stata sommersa da uno spesso strato di vernice non nitro.
Il nostro Maestro Liutaio Matteo Rufini ha curato il restauro del manico del 1954.

Di comune accordo con il proprietario, siccome il manico era già pressoché totalmente sverniciato e purtroppo la decal originale non recuperabile da sotto lo spesso strato di vernice aggiunto, si è deciso di ripulire totalmente il manico dalla vernice, in modo da poter affrontare i lavori di riparazione del legno in maniera ottimale.

Matteo ha effettuato così la riparazione dei fori aggiuntivi presenti sulla paletta, sia sul fronte sia sul retro, andando anche a ricostruire le parti di acero che erano state manomesse per installare le nuove meccaniche. Anche se questa modifica era stata fatta in quella parte di paletta che risulta poi nascosta dalle meccaniche una volta montate, in questi casi è consigliabile ricostruire la parte di legno al fine di ripristinare il foro passante delle meccaniche e poter rimontare le Kluson originali senza che queste si muovano lungo l’asse, con conseguenti perdite di intonazione della corda stessa.

Fender Stratocaster #0689 dell'agosto 1954: il restauro ToneTeam
Dettaglio della paletta una volta completati gli inserti di acero


Una volta installati i perni in legno di chiusura dei fori, lavorati a mano uno per uno, Matteo ha poi ricentrato e forato gli stessi per ri-allineare correttamente le meccaniche.

Fender Stratocaster #0689 dell'agosto 1954: il restauro ToneTeam
Dettaglio della paletta dopo nuova fresatura per alloggiamento meccaniche originali


La ricostruzione è stata molto delicata con la complicazione data dal fatto che chi aveva allargato i fori lo aveva fatto “fuori asse”, per cui ogni spina di acero è stata di fatto lavorata a mano ad hoc. Il lavoro però è stato eseguito a regola d’arte e ora la chitarra può finalmente montare le sue meccaniche originali.

Una volta ultimato il restauro delle meccaniche, Matteo ha dapprima ripristinato la stondatura originale del bordo tastiera e poi rimosso gli ultimi tre dot frontali - che come avevamo accennato poco sopra erano stati maldestramente ricostruiti con resina colorata - installando i dot in “black fiberboard” come in origine.

Fender Stratocaster #0689 dell'agosto 1954: il restauro ToneTeam
Dettaglio del restauro dei dot frontali


A questo punto ha riverniciato il manico, salvando ovviamente la data originale sul tacco, con metodologia corretta per il 1954, utilizzando una 1954 originale come riferimento anche a livello di patina e aspetto finale.

Fender Stratocaster #0689 dell'agosto 1954: il restauro ToneTeam
Dettaglio della verniciatura e dell’aging sul fronte tastiera


Il cliente ci ha fornito una decal replacement, realizzata in corretta serigrafia, richiesta alla Fender quando si è capito che non sarebbe stato possibile preservare l’originale.

Fender Stratocaster #0689 dell'agosto 1954: il restauro ToneTeam
Dettaglio della paletta


Il body - Liutaio Romano Burini
Il body, in due pezzi di swamp ash, conserva la data originale di agosto 1954 e aveva nelle cavità tracce della verniciatura Sunburst, ancora presente a protezione della data nella cavità delle molle del ponte ma anche, incredibilmente, abbiamo trovato la vernice originale al di sotto della piastrina con il numero seriale.

Per fortuna il body non era stato rovinato nelle forme e nel contour, ma solo sverniciato come era la moda negli anni ’70 con effetto a legno naturale, mentre solo in seguito è stato applicato un maldestro tentativo di Sunburst.

Del restauro del body si è occupato il nostro Maestro Liutaio Romano Burini, che ha prima di tutto rimosso la verniciatura amatoriale Sunburst dal body, dopo aver però protetto le parti originali che abbiamo deciso di preservare, sia nella cavità tremolo sia al di sotto del neckplate.
Sono stati così mantenuti bordi, sagome e spessori, così come tutte le tracce di Sunburst presenti nelle cavità.

Fender Stratocaster #0689 dell'agosto 1954: il restauro ToneTeam
Il body una volta rimossa la verniciatura non originale


A quel punto è iniziata la fase di verniciatura vera e propria. Prendendo come esempio le originali presenti nella nostra collezione, in particolare la nostra agosto 1954, prodotta quindi nello stesso periodo di questa, abbiamo ripristinato il Sunburst, sfruttando ovviamente il campione colore ancora presente sulla chitarra per stabilire la tonalità e l'intensità finale della nuova verniciatura.

Fender Stratocaster #0689 dell'agosto 1954: il restauro ToneTeam
Dettaglio della verniciatura finale


Su richiesta del cliente la verniciatura è stata trattata con un processo di “aging” leggero, consono all’età dello strumento.

Fender Stratocaster #0689 dell'agosto 1954: il restauro ToneTeam
Dettaglio della data e vernice originale nel vano molle, e della vernice originale preservata sotto al neckplate


Il setup finale e il ritorno a casa
Una volta ultimati i lavori di restauro la chitarra è stata quindi rimontata, ripristinando il cablaggio originale. Aldilà dei knob e covers dei pickup - le originali del ’54 erano estremamente fragili, moltissime si rompevano fin dalla prima installazione, tanto che Fender dovette ridisegnare i pomelli e le cover - lo strumento conserva tutte le altre parti originali, in particolare i pickup, mai riavvolti o riparati.

A differenza della bellissima Stratocaster #0018 che abbiamo raccontato in questo articolo, questa agosto del 1954 non presenta alcun problema col setup, perché Fender in quel mese aveva ormai risolto i problemi di angolazione del manico, creando anche il “worm route” nei body per meglio alloggiare la mascherina con l’elettronica pre-cablata.

Il risultato finale è una chitarra che è tornata “indietro nel tempo”, rivestita dell’abito che aveva in origine e riportata alle sue caratteristiche uniche per quell’anno, anche a livello di suonabilità. Infatti i bordi del manico stondati “rolled edges” sono immediatamente percepibili e apprezzabili sotto le dita (“feeling”, come direbbero in America), anche dal neofita non appassionato di strumenti d’epoca.

Fender Stratocaster #0689 dell'agosto 1954: il restauro ToneTeam
Lo strumento a restauro completato
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Link utili
Il restauro della Stratocaster #0018
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di NICKY [user #46392]
commento del 30/06/2021 ore 09:01:57
Straordinario!!!!!! davvero un ottimo lavoro! spero di vedervi l'11 luglio al Guitar Show di Padova!
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 30/06/2021 ore 09:07:32
Grazie mille!!! era nei programmi di partecipare, ma quest'anno sarà molto difficile, abbiamo avuto un po' di problemi famigliari anche se sarebbe stato molto bello esserci!
Rispondi
di bobbe [user #36282]
commento del 30/06/2021 ore 09:06:35
Che meraviglia... Nonostante le mie limitate capacità sullo strumento, mi piacerebbe un giorno anche solo provare uno di questi gioielli d'epoca.
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 30/06/2021 ore 09:08:30
Grazie!! ma certo, speriamo riprendano le fiere e le giornata dedicate a questi strumenti, meritano davvero una prova, dopotutto tutto quello che suoniamo oggi "Parte" da lì !
Rispondi
di dariothery [user #12896]
commento del 30/06/2021 ore 09:06:47
complimenti!articolo stupendo, spero ce ne possano essere degli altri
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 30/06/2021 ore 09:09:47
Grazie mille Dario! Faremo il possibile per raccontare alcuni di questi gioielli con un po' di costanza!
Rispondi
di Cliath [user #196]
commento del 30/06/2021 ore 09:16:47
Questa serie di articoli è STREPITOSA!
Grazie!
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 30/06/2021 ore 09:31:43
Troppo gentile, grazie di cuore!
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 30/06/2021 ore 09:23:2
Ho una domanda a cui solo tu puoi rispondere: una '54 che è passata da un restauro così profondo, ma ha conservato i pickup integri, dopo i lavori suona da '54 o perde qualcosa, basando il giudizio sulla media dell'epoca, diciamo? immagino che di strumenti del genere te ne siano passati parecchi in mano sia integri che restaurati.
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 30/06/2021 ore 09:35:11
Guarda, credo che quello dipenda solo dalla qualità dei lavori di restauro fatti. Un esempio classico sono i tasti, ci sono chitarre totalmente originali ma con i tasti finiti, nelle quali andiamo a fare un setup di compromesso, ed ovviamente lo strumento non suona affatto al suo meglio in questi casi, pur rimanendo "originale". Se lo strumento conserva le sue parti originali, è ritastato correttamente ed ha il giusto setup, non perde nulla rispetto ad uno totalmente originale, anzi, come è stato per la 0018, grazie al restauro è tornata a suonare alla grandissima! Qui puoi sentire una breve clip che feci appena montate le corde: vai al link
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 30/06/2021 ore 12:01:19
comunque il discorso sull'originalità e integrità si dovrà evolvere nel tempo, sono strumenti che invecchiano e spesso vengono ancora usati, hanno attraversato decenni e malgrado ce ne siano di "mint" la cosa non può essere bianco-nero, originale-no. Un esempio: io so che gli Stradivari hanno avuto quasi tutti nel tempo interventi intrusivi, cambio di manico compreso, dato che il diapason originale era più corto se non erro, e nel tempo invece si è optato per un allungo. Questi articoli sono eccezionali per divulgare il concetto, che è complesso ed evolverà ulteriormente.
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 30/06/2021 ore 13:04:16
Hai centrato in pieno! Bisogna portare cultura del restauro, che è un'Arte meravigliosa, nella Liuteria Classica è accettata e apprezzata per quello che è da sempre. Grazie davvero per questo tuo commento, sono contentissimo che "il messaggio" venga recepito.
Rispondi
di ricctorr [user #10932]
commento del 30/06/2021 ore 10:17:09
Complimenti, anche questo resoconto affascina, come i tuoi precedenti. Continuate così... Grazie
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 30/06/2021 ore 10:18:1
Grazie mille!!! Ce la mettiamo tutta!
Rispondi
di Arch [user #51394]
commento del 30/06/2021 ore 10:31:14
Davvero bellissima! Complimenti come sempre per l'articolo : )
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 30/06/2021 ore 10:46:54
Grazie mille !!! Ammetto che è sempre un po' traumatico doverle rispedire ai proprietari =) uno vorrebbe poterle tenere tutte !! ma è già bellissimo poterle vedere e suonare, quindi benissimo così !
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 30/06/2021 ore 11:23:34
Complimenti, bel lavoro e bell'articolo!
Bravi!
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 30/06/2021 ore 13:04:27
Grazie mille!
Rispondi
di wo utente non più registrato
commento del 30/06/2021 ore 12:17:3
Quindi sarebbe possibile richiedere decals originali alla Fender?
Complimenti per il gran lavoro. Spero di poter vedere altri lavori qui su accordo!
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 30/06/2021 ore 13:05:29
Certo, è una procedura che in realtà la Fender ha sempre messo a disposizione, per il restauro dei loro strumenti originali. La Casale Bauer negli anni '70 per esempio era rifornita di tutte le decals del periodo, per poter effettuare ripristini e riparazioni in Italia senza dover rispedire alla casa madre. Grazie mille!
Rispondi
di Fritz [user #333]
commento del 30/06/2021 ore 12:54:01
Non sono un appassionato di vintage tuttavia trovo molto piacevoli questi articoli.
Ho una domanda e una richiesta.
La domanda è relativa alla verniciatura della tastiera: perché nonostante la riverniciatura sono presenti i segni dell'utilizzo? non dovrebbero sparire una volta riverniciato il tutto?
La richiesta vale anche per l'articolo precedente: manca almeno una foto dello strumento intero per goderselo pienamente! ci sono i particolari ma mi piacerebbe vedere anche una foto dell'insieme a lavoro finito.
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 30/06/2021 ore 13:07:11
Trovi tutte le foto sul mio sito, vai al link

Mentre come spiegato in questo articolo e visibile nelle foto, questo manico era stato sverniciato e spianato in parte, per cui non aveva più praticamente alcun segno del suo vissuto, i segni di usura sono stati ricreati ad arte dal ns. Liutaio, prendendo ad esempio le originali a disposizione e salvando le tracce dell'usura originale presente nello strumento.
Rispondi
di Fritz [user #333]
commento del 30/06/2021 ore 13:52:42
Grazie della risposta,
a mio gusto personale i segni di usura sulla tastiera non sono piacevoli, però capisco che è questione di gusti personali.
Comunque un bel lavoro e un piacere da leggere e guardare.
Rispondi
di Steven63 [user #37046]
commento del 30/06/2021 ore 14:12:29
Questi articoli ci rendono tutti più ricchi di emozioni e colti sugli strumenti restaurati…. Il grande Leo Fender al di là del velo, vi sta sicuramente applaudendo assieme a noi.
Grazie ancora una volta!
Stefano
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 30/06/2021 ore 14:15:12
Grazie mille !!! Facciamo il nostro massimo per rendergli onore!
Rispondi
di Max Scarpanti [user #56093]
commento del 30/06/2021 ore 15:05:03
Ecco chi meriterebbe un Oscar. Grande CescosCorner!!!
Rispondi
di CescosCorner [user #36147]
commento del 30/06/2021 ore 15:32:50
Esagerato!!! Grazie !!!
Rispondi
di Max Scarpanti [user #56093]
commento del 30/06/2021 ore 21:23:37
Sai che secondo me non sono poi stato tanto esagerato?

Appassionati di Fullerton come te... merce rara.

Grazie ancora ;)
Rispondi
di frankpoogy [user #45097]
commento del 30/06/2021 ore 18:07:49
Davvero interessantissimo vedere i passi della rinascita di uno strumento come questo... soprattutto perché attuati da persone ultra competenti, bravissimi tutti! Spero di poter leggere altri articoli su questo argomento.

Mi fa piacere che il ragazzo che era stato sommerso di critiche per aver messo in vendita lo strumento abbia potuto prendersi la sua "rivincita" e, oltretutto, abbia ottenuto un riscontro economico adeguato.
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di CescosCorner [user #36147]
commento del 01/07/2021 ore 01:09:12
Grazie mille!!! Si per lui è stata la soddisfazione più grande, ed è stato felicissimo dei risultati del restauro, perchè l'acquirente lo ha tenuto aggiornato durante i lavori.

Ormai la "velocità" dei social ha creato veramente una distanza pericolosa tra ciò che è reale e quello che non lo è, e le persone finiscono per allontanarsi invece che "ritrovarsi", che è poi l'illusoria pubblicità che questi stessi social network propongono.

Ultimamente sto rivalutando invece la "lentezza", il "prendersi tutto il tempo che serve" per fare le cose bene, un po' come accadeva quando costruivano le Fender negli anni 50 =)

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