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La Les Paul del ’52 salvata da un tornado torna a cantare: ascoltala in video!
La Les Paul del ’52 salvata da un tornado torna a cantare: ascoltala in video!
di [user #116] - pubblicato il

Il restauro della Gibson del 1952 di Jared James Nichols è completo: la Les Paul recuperata tra le macerie di un tornado torna suonare su un palco.
Lo scorso maggio, Jared James Nichols ha ricevuto un dono speciale: TJ Duckwiler, chitarrista, amico e fan di Jared, gli ha consegnato una Les Paul unica nel suo genere.
Dorothy, questo è il nome che il musicista avrebbe poi dato alla chitarra, è una Gibson Les Paul del 1952 distrutta nel tornado che ha colpito la città di Washington (Illinois) nel 2013. La tromba d’aria ha letteralmente rubato lo strumento dalla casa in cui era e lo ha trasportato per molti metri, fino a lasciarlo cadere nel giardino di un'altra abitazione. In questo articolo, tutta la sua storia.

La Les Paul del ’52 salvata da un tornado torna a cantare: ascoltala in video!

Il restauro che Nichols ha promesso di effettuare su Dorothy (“solo riparazioni, niente rifiniture” spiegava l’artista) è ora completo, e la chitarra è già tornata a suonare il suo primo concerto.

A occuparsi del lavoro è stato JW Restoration. Il collezionista Fried Okra e Joe Bonamassa hanno supportato il liutaio per tutto il processo, aiutandolo a reperire componenti d’epoca per una ricostruzione storica coerente.

La Les Paul del ’52 salvata da un tornado torna a cantare: ascoltala in video!

Di Dorothy restava solo un body, ma tutto quello che c’era è stato preservato. La finitura mostra ancora tutti i segni del tempo e degli incidenti, l’elettronica è immutata, persino quel che rimaneva del tacco del manico è stato reintegrato nel nuovo manico, naturalmente in mogano. Per la tastiera è stato utilizzato del palissandro brasiliano e, dietro la paletta, è possibile vedere un intarsio composto da rubini rossi disposti in modo da formare un tornado.

La Les Paul del ’52 salvata da un tornado torna a cantare: ascoltala in video!

A cambiare in modo più evidente è solo il ponte. L’edizione del ’52 era ancora una di quelle con ponte sospeso tutt’uno con il tailpiece in stile archtop. Jared ha in parte voluto conservare quella caratteristica, recuperando un tailpiece ma abbinandolo a un ponte di derivazione Tune-o-matic, in un pezzo solo senza sellette regolabili, per conservare un sapore profondamente vintage e, per quanto possibile, vicino all’impronta originale.

La Les Paul del ’52 salvata da un tornado torna a cantare: ascoltala in video!

La sera del 24 agosto 2021, Dorothy è tornata a far sentire la sua voce sul palco del The Basement East di Nashville, luogo a dir poco adeguato, considerato che a sua volta il club è di recente risorto dalle proprie ceneri a seguito di un altro disastroso tornado nel 2020.

La Les Paul del ’52 salvata da un tornado torna a cantare: ascoltala in video!

Nel video pubblicato su Instagram da Jared, a questo link, è possibile ascoltare la Les Paul all’opera.
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La Les Paul sopravvissuta al tornado
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The Basement East riapre
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di 77casual [user #25849]
commento del 26/08/2021 ore 12:56:29
Sarà pure brasiliano quel palissandro, ma non mi piace proprio quel colore...e poi, ma il binding no eh?
Per il resto (cioè tutto quello che ne resta dell'originale) bellissima.
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di KJ Midway [user #10754]
commento del 30/08/2021 ore 09:11:40
ma sai che è la prima cosa che ho notato?? terribile quel palissandro, ma anche la verniciatura retro paletta non scherza...
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di Cliath [user #196]
commento del 26/08/2021 ore 14:34:53
L'assenza del binding è inspiegabile.....BOH!
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di Piazza [user #31749]
commento del 26/08/2021 ore 17:49:5
Sulle Les Paul prodotte nei primi mesi del 1952 non veniva messo il binding sulla tastiera, immagino abbiano voluto essere filologicamente corretti nel restauro (per quanto poi il ponte/cordiera è sbagliato e l'intaglio sul retro della paletta non c'entri una mazza).
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di 77casual [user #25849]
commento del 26/08/2021 ore 18:16:51
Questo video dice il contrario ;)
vai al link
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di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 27/08/2021 ore 18:50:3
e' possibile che la n.1 nasca con il binding alla tastiera ma e' certo che per qualche mese le '52 prodotte in serie uscivano senza binding alla tastiera.
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di Piazza [user #31749]
commento del 28/08/2021 ore 19:41:20
I prototipi e le pre-produzioni sono un'altra cosa però :p
Rispondi
di 77casual [user #25849]
commento del 29/08/2021 ore 01:07:01
Vero
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di francesco72 [user #31226]
commento del 26/08/2021 ore 15:01:13
A me pare che, dal volto di jared e da come suona lo strumento, del binding si possa anche far a meno. Capisco la tensione filologica, ma se non la dovete tenere in una teca, questo è un chitarrone con o senza binding.
Ciao
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 26/08/2021 ore 16:24:04
Non capisco solo una cosa: perchè quel tailpiece, che oltretutto non ha niente a che vedere con l'originale? Jared solitamente predilige il wraparound (e condivido), poteva tranquillamente usarlo anche su questa, e sarebbe stata ancora più sexy.
Rispondi
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di Zoso1974 [user #42646]
commento del 26/08/2021 ore 18:43:53
Bella storia... ma brutto restauro.
Il manico ha dei legni veramente brutti e la chitarra meritava decisamente di meglio.
La mancanza del binding è orrendo... poi oh, se quel modello nasceva senza ok, ma mi pare strano.
Anche la scelta del tail piece inspiegabile...

Sicuramente è uno strumento che non ha gran valore e va bene... però fa male al cuore vedere un restauro così poco rispettoso... :\
Rispondi
di 77casual [user #25849]
commento del 26/08/2021 ore 19:02:56
Il ponte poco male, si cambia facilmente, tra l'altro togliendo solo il tailpiece rimarrebbe l'esistente wrap around.
Il vero problema è la tastiera.
Il binding esisteva eccome, nel video che ho postato più su si vede persino sulla n.1, quella di Lester Polfuss per capirci.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 26/08/2021 ore 22:20:18
Io invece ho trovato che almeno alcuni dei primi modelli non lo avevano: ad esempio vedi vai al link Bisogna vedere se poi veramente quella di Les Paul messa all'asta come numero uno cosa sia esattamente. Io dubito che sia effettivamente la numero uno in senso assoluto, anche perché pare il progetto Gibson lo avesse sviluppato indipendente da Les Paul. Sembra di capire (anche dall'esemplare di cui al link sopra) che in circolazione giravano vari prototipi e che comunque agli inizi del '52 il binding non c'era vai al link
Rispondi
di coprofilo [user #593]
commento del 27/08/2021 ore 07:21:54
Dal poco che ho letto in rete pare che le primissime les paul del 52 fossero senza binding sul manico che venne introdotto a fine 52 inizi 53.
Sul discorso "numero 1" io ho capito che fosse la n1 di Les, la sua preferita, non necessariamente col seriale 01.
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 27/08/2021 ore 18:52:21
esatto...le prime '52 sono state prodotte per qualche tempo senza binding alla tastiera
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 27/08/2021 ore 19:23:55
Si infatti sospettavo anch'io che il senso della "numero 1" fosse quello.
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 27/08/2021 ore 18:58:2
sono d'accordo al 100% con cio' che scrivi: la scelta del palissandro, il tailpiece, anche gli inserti di legni mancanti potevano essere fatti con piu' rispetto delle essenze presenti, per quello che riguarda la mancanza del binding alla tastiera pur non essendo il massimo esteticamente potrebbe essere storicamente corretto: le prime 52 furono prodotte senza binding ma e' anche vero che le 52 non hanno seriale per cui potevano benissimo metterglielo....sono convinto chi i ragazzi di Cesco Corner avrebbero fatto un lavoro decisamente migliore se non altro perche' li ho sempre visti molto rispettosi di certi particolari
Rispondi
di bluesfever [user #461]
commento del 27/08/2021 ore 08:26:44
Qui vai al link si può leggere la spiegazione del restauratore di come è avvenuta a scelta del tailpiece, inusuale ma non senza riscontri storici. Potrà non piacere il risultato, ma non sono certo dei pressapochisti come qualche commentatore pensa.
Rispondi
di 77casual [user #25849]
commento del 27/08/2021 ore 11:15:26
Ok per il tailpiece e per il binding che, a quanto pare sui primi esemplari non era presente, però la scelta del palissandro, consentimi, non si può guardare.
Rispondi
di bluesfever [user #461]
commento del 29/08/2021 ore 10:08:17
Non sono io a doverlo consentire ;) e poi io non ho fatto alcun cenno alla scelta del palissandro.
Non credo che il restauratore non sappia che non esistono Les Paul vintage con quel tipo di colore della tastiera, se ne deduce che la scelta sia stata dettata da altri fattori che non conosciamo. Penso abbia voluto semplicemente renderla unica e riconoscibile a prima vista, come del resto un po' tutti gli strumenti in mano agli artisti più famosi sono stati modificati - anche pesantemente e antistoricamente - dai loro liutai o da loro stessi. A me, in genere, le cose fuori standard all'inizio mi lasciano un po' interdetto, poi cerco di capire il perché della scelta, e alla fine - non sempre - succede che mi piacciono di più delle cose ordinarie, perchè raccontano qualcosa.
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di TB [user #1658]
commento del 27/08/2021 ore 12:14:2
Che poi ci sta pure meglio questo tailpiece rispetto all'originale, secondo me, e non solo per motivi di suonabilità. Il palissandro, invece, potevano sceglierlo meglio.
Gran suono, comunque, è un chitarrone!
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di Zoso1974 [user #42646]
commento del 27/08/2021 ore 14:17:59
Non pressapochisti ma scelte discutibili... è diverso.
Poi ripeto, per restaurare una chitarra in quelle condizioni non è che puoi spenderci chissà che cifre, il valore dello strumento finito è quello che è.
Però il risultato non mi piace e al posto loro avrei fatto scelte diverse, tutto qua...
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di reca6strings [user #50018]
commento del 27/08/2021 ore 13:31:17
Io la vedo così: nel mare magnum di signature assai poco significative, di chitarre fatte a macchina che costano 1/10 del loro prezzo e di moda, se quella del video la mettono in vendita puó essere uno strumento che ha un senso pagare molto. Poi, per me che suono nell'oscura provincia, va bene tutto, ma le pippe sul binding lasciano il tempo che trovano.
Buona musica
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di TB [user #1658]
commento del 27/08/2021 ore 15:09:28
Vedrai che la faranno, prima o poi, la Dorothy signature: è una chitarra troppo particolare e nota, ormai, per non far massacrare un po' di legni al buon Tom Murphy.
Spero solo che ne facciano anche una versione per la plebe (magari Gibson, non Epiphone).
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di Shoreline [user #20926]
commento del 28/08/2021 ore 14:22:37
Ah ah e poi ci preoccupiamo del long neck tennon dei pickup storicamente corretti del tipo di palissandro se è in due pezzi e del mogano e del corpo in un pezzo unico. Qui hanno incollato un manico su un pezzo di legno probabilmente imbevuto di acqua e umidita il circuito elettrico essendo stato in mezzo a un tornado mi chiedo come faccia a funzionare (alla faccia del pulitore contatti) e i pickup..bho.. ma faranno la Custom shop sicuramente e sarà perfetta in tutto!
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di 77casual [user #25849]
commento del 28/08/2021 ore 14:43:50
No vabbè dai, su questo non ci piove (perdona il gioco di parole).
Sicuramente hanno trattato legni e vernici per bene, per non parlare dei circuiti e pickups, che ovviamente saranno stati completamente sostituiti e ricablati rispettando la tradizione.
Su questo non ho dubbi.
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 30/08/2021 ore 09:46:22
chitarra bella, ma se fai una signature epiphone, la sponsorizzi come se non ci fosse un domani, poi continui a suonare la Gibson rossa o adesso questa, per me è una pagliacciata....
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di reca6strings [user #50018]
commento del 02/09/2021 ore 09:57:09
Premetto che, a mio modestissimo parere, il 90% delle signature sono una pagliacciata risolvendosi in chitarre di serie con piccole modifiche e prezzo aumentato per la firma dell'artista. Tuttavia mi pare che sia la politica di Gibson ad imporre tali comportamenti: Slash ha a catalogo Epiphone almeno sei signature, lo hai mai visto imbracciarne una dal vivo o, almeno, a casa sua? Lo stesso dicasi per Iommi ed Angus Young. Diversa è la politica di Ibanez, forse perchè non ha un marchio economico: le signature sono quelle dell'artista, casomai c'è il modello economico (Premium), ma in un paio di live ho visto sia Satriani che Vai usare la Premium.
Buona musica
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 02/09/2021 ore 12:52:06
Tra l'altro, chi compra una signature Epiphone (ma anche Gibson non Custom Shop) sa benissimo di prendere la versione economica della chitarra usata dal suo idolo, quindi la pagliacciata non la vedo proprio.
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di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 03/09/2021 ore 10:54:11
io ho una 15ina di signature, pero' tutte di alto livello, a mio modesto parere credo che siano molto più curate di modelli non signature, senza contare che sono più particolari, solitamente hanno dettagli migliori o elettroniche più fighe (e il valore aumenta in modo esponenziale... vedi le slash o le page o le JEM o sambora ecc...).
Aldilà di questo, Slash non va in giro x il mondo a promuovere la sua epiphone come chitarra definitiva, ha fatto un video punto e basta; Jared va ovunque a spergiurare che è la chitarra migliore del mondo ma poi usa gibson.... non capisco
Rispondi
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