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Benson Germanium Boost: il carattere del germanio senza i suoi limiti
Benson Germanium Boost: il carattere del germanio senza i suoi limiti
di [user #116] - pubblicato il

Un circuito automatico stabilizza i valori di un transistor al germanio per offrire l’espressività del semiconduttore senza soffrire i cambi di temperatura, con alimentazione standard e possibilità di buffer in ingresso.
Il germanio ha un fascino tutto particolare. La sua distorsione morbida, calda, mai acida e sostenuta da una sottile compressione capace di rinvigorire qualunque segnale ha conquistato chitarristi e non solo nell’ultimo mezzo secolo. Si basano su componenti al germanio alcuni dei preamplificatori e dei mixer più apprezzati negli studi di registrazione storici, ma il germanio è un materiale “volubile”. Diodi e transistor lavorano al meglio solo in precise condizioni, e basta un cambio di temperatura per vanificare tutto il fine lavoro di tone shaping sfociando in un risultato non ottimale.

Benson, laboratorio elettronico di Portland, Oregon, si è posta più volte il problema di come sfruttare i pregi del germanio senza soffrirne i difetti. La soluzione è arrivata di recente, con la messa a punto di un circuito capace di correggere automaticamente il bias applicato ai componenti, analizzando costantemente tensione e condizioni di lavoro.
Benson lo ha inserito per la prima volta nel suo Temperature Controlled Germanium Fuzz, distorsore al germanio raccontato anche qui su Accordo che si è dimostrato capace di garantire una resa regolare a prescindere dalle condizioni d’uso, permettendo inoltre un’alimentazione standard per l’intero sistema e risultando in grado di lavorare con circuiti bufferizzati, risolvendo così gran parte dei problemi di cablaggio con cui ci si trova a che fare quando si usa un effetto al germanio.
Ora una tecnologia simile dà vita al Germanium Boost, un clean booster che promette di offrire tutta la pasta sonora tipica del germanio senza i suoi limiti funzionali, da sfruttare in contesti moderni e con una versatilità inaspettata.

Benson Germanium Boost: il carattere del germanio senza i suoi limiti

Come il fuzz che lo ha preceduto, il Germanium Boost non è soggetto ai cambi di temperatura. È capace di lavorare con segnali a bassa impedenza, cioè provenienti da altri buffer o pedali posti a monte, e può funzionare con un normale alimentatore da 9 volt con negativo centrale, eliminando così la necessità di un’alimentazione dedicata.

Inoltre, i progettisti spiegano che la nuova architettura regala al segnale in ingresso maggiore headroom per garantire un boost pulito e lineare, in cui la saturazione emerge solo quando è il musicista a richiederlo.

Il Germanium Boost è un booster pulito, ma non trasparente. Il suo scopo è ingrossare il suono per mezzo di una leggera compressione e una maggior ricchezza armonica che rende la gamma acuta più vivida. Il pedale offre inoltre gain a sufficienza da spingere in saturazione un amplificatore e introdurre un suono leggermente increspato, fino ad avvicinarsi al crunch propriamente detto quando si calca la mano.



Il booster si propone come un effetto ideale da regolare secondo preferenze e lasciare sempre acceso per dare un tocco in più al proprio suono di base, che ne risulterà arricchito, colorato, ma non snaturato, con la promessa di aggiungere un plus anche quando in catena vengono a sommarsi altri effetti. Sul sito Benson, il Germanium Boost è a questo link con spiegazione approfondita del funzionamento, foto e altri video dimostrativi.
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Link utili
Il Benson Germanium Fuzz su Accordo
Il Germanium Boost sul sito Benson
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