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MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce
MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce
di [user #116] - pubblicato il

MAGIMIDI è un nuovo brand italiano che debutta in un scenario in cui giocano tre attori protagonisti: pedaliere multieffetto, pedali analogici e effetti digitali. L’obiettivo è servirsi delle possibilità offerte dal MIDI per declinare le potenzialità di queste tre realtà in una dimensione live che sia ancora più gestibile, controllabile e fantasiosa da parte del musicista. A beneficio di creatività e comfort della performance.


MAGIMIDI è un brand dietro al quale lavorano e creano Giuseppe De Lorenzo - mente tecnica e maker del progetto - e Marcello Zini, chitarrista, session man professionista e mente musicale del progetto. Le necessità musicali di Zini come "Guitar Analyst" hanno contribuito a modellare il know-how tecnico di De Lorenzo in chiave sempre vicina e funzionale alle esigenze live e concrete del musicista.
Il prossimo e imminente SHG del 27 e 28 novembre al Palazzo delle Stelline di Milano sarà il debutto live di MAGIMIDI. I visitatori potranno incontrare Giuseppe e Marcello, che alla loro postazione organizzeranno - in un calendario di orari preciso - delle presentazioni delle loro due prime creazioni: il MAGIMIDI ML-1 e il MAGIMIDI MOD.
Nell'attesa, incontriamo Beppe e Marcello in questa intervista dove ci raccontano la loro attività, descrivono la loro visione e presentano i loro prodotti.

MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce

Spesso le nuove idee nascono da necessità e frustrazione. Quali sono le difficoltà concrete, pratiche su cui avete visto i chitarristi arenarsi nella gestione live dei loro suoni e che hanno acceso la lampadina verso la direzione su cui orientare la vostra ricerca e quindi la produzione dell’ML-1?

Marcello Zini: L’ML-1 è il primo prodotto, il primo “anello mancante” (ML significa proprio Missing Link) realizzato dal team MAGIMIDI, con in mente un’idea concreta di razionalizzazione ed efficienza del “palco” del chitarrista, maturata osservando un paio di fenomeni interessanti: il primo, su cui interviene energicamente l’ML-1, risponde al desiderio diffuso di utilizzare dal vivo e in profondità i processori digitali Zoom MS/G3 e Boss GT-001 tramite un controller sofisticato e compatto.

Aiutaci a capire, entrando nel dettaglio con un esempio pratico...

MZ: Proviamo a fare un esempio… Immaginiamo di aver trovato, magari scervellandoci oltre il limite dello stress per registrare nella DAW la chitarra perfetta: sostiene la voce alla grande, l’arpeggio con un crunch tone pieno di chorus e delay con un feedback lungo va benissimo sulla strofa e ti regge tutto da sola come fosse la Filarmonica di Londra! Arrivo poi sul preinciso, i cambi di armonia si fanno più rapidi, il groove cambia e, per registrare, taglio la coda del delay della strofa e accorcio il feedback. Poi sull’inciso cambia di nuovo tutto e, per massimizzare l’effetto sorpresa c’è una pausa con una chitarra sospesa asciutta e poi si riparte a cannone con un delay che farebbe impallidire perfino “The Edge”! Ora bisogna però montarla dal vivo ma non posso certo variare il feedback a piacimento durante il brano…Risultato: il mio Zoom MS che tanto ha fatto per me in studio, rimane a casa e devo tentare, in qualche modo, di riprodurre le stesse sfumature con una pedaliera multi-effetto o con vari effetti a pedale, switcher, pedali del volume ed altro. Magari ci riesco pure, ma suona un po’ diverso e comunque ho fatto un lavoro doppio.

MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce

Questo è lo scenario pre-ML-1 che mi consente invece ora, tramite un semplice pedale di espressione standard, di variare il feedback all’occorrenza! Posso ora riprodurre dal vivo le stesse identiche raffinatezze create in studio programmando i fader portandomi appresso solo il fedele Zoom MS!

Invece, qual'è il secondo fenomeno osservato?

Il secondo fenomeno osservato, studiato e risolto efficacemente dal progetto ML-MOD, riguarda il rapporto che talvolta un chitarrista mantiene con i pedali protagonisti del proprio percorso formativo, che finiscono per essere integrati all’interno di una pedaliera composita complicando, però, la gestione dei cambi di suono e degli equilibri.
Era doveroso impegnarci a fondo per tentare di rendere l’esistenza del chitarrista sopra citato un po’ meno grama!

Lo scenario in cui vi mettete in gioco vede in azione tre attori: il pedale analogico, quello digitale e la pedaliera multieffetto. Come entra in scena MAGIMIDI ML-1 e soprattutto come si pone in relazione al classico switcher programmabile per gestire i cambi di patch degli effetti dotati di MIDI e l'inclusione o meno degli effetti a pedale?

MZ: Iniziamo col terzo attore: la pedaliera multieffetto è un concetto molto performante ma rischia di imporre la propria personalità in maniera forte al mondo del chitarrista, che finisce spesso per accontentarsi di una simulazione digitale dei pedali che hanno plasmato la sua formazione musicale: a prescindere dalla fedeltà di tale simulazione, che nel caso di pedaliere sofisticate può essere all’ascolto molto simile all’originale, la risposta al momento dell’esecuzione è comunque diversa, manca quel “nonsocché”.
Il primo attore, il mitico pedale analogico, merita tutto il rispetto che si è guadagnato da più di cinquant’anni a questa parte! Per questo abbiamo investito così tante energie nel “sogno proibito” di rendere programmabile e gestibile tramite messaggi MIDI qualsiasi effetto a pedale in tutta la profondità delle impostazioni con il progetto ML-MOD, aggiuntivo a ML-1.
Un fatto storico curioso è che MAGIMIDI è nato proprio grazie alle limitazioni imposte ad alcuni effetti digitali altrimenti dotati di qualità sonore e versatilità di alto livello, che li rendono (li rendevano nell’era pre-MAGIMIDI) ottimi in studio ma pressoché inutilizzabili dal vivo. E siccome un desiderio tira l’altro, perché non integrare un sistema di controllo dedicato a quegli effetti digitali ad uno switcher programmabile con cui gestire vari pedali per avere il meglio dei due mondi? Chiaramente il progetto ML-MOD, al momento in stadio avanzato di collaudo, è un’evoluzione all’ennesima potenza del concetto di switcher programmabile, la cui realizzazione futura potrebbe essere tuttavia nelle nostre... corde!

MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce

Entriamo più nel dettaglio per capire come MAGIMIDI ML-1 influenza il modo di pensare all'allestimento della pedalboard senza scendere a compromessi?

MZ: Premetto che ML-1 è solo la prima tessera del mosaico; è innanzitutto un controller conforme al protocollo MIDI standard molto compatto e funzionale, a cui è possibile affidare la gestione di uno o più pedali/effetti/switcher dotati a loro volta di MIDI e, allo stesso tempo e senza compromessi, di un effetto digitale Zoom MS/G3 o Boss GT-001. Con un ingombro così contenuto l’ML-1 si candida con autorevolezza ad essere il centro di un sistema a potenza di fuoco variabile: immaginalo accanto ad un piccolo, estremamente economico ma potente Zoom MS50G oppure ad un compatto e potentissimo Boss GT-001 per la gig più spontanea; immaginalo invece con il resto dell’arsenale per l’allestimento di un progetto impegnativo e complesso! Insomma, un ML-1 non è in alcun modo una scelta limitante e circoscritta ad un sistema definito ma si presta a qualsiasi espansione grazie alla sua estrema flessibilità.

Una gestione efficiente e performante dei propri effetti stuzzica anche la fantasia, la voglia di sperimentare e la creatività di un musicista...sei d'accordo?

MZ: Beh, l’idea di base è che rimuovere ciò che crea inerzia e macchinosità lasci indubbiamente spazio alla creatività, innanzitutto! Se poi aggiungiamo a questo indubbio vantaggio anche la possibilità di tarare in ogni momento il suono della chitarra al meglio in funzione del brano e del mood - e magari abbiamo un pedale di espressione che puntiamo dove ci fa comodo volta per volta… credo che le premesse per farsi venire la voglia di sperimentare al servizio della creatività ci siano tutte…

MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce

Vorrei soffermarmi sull’interazione tra Zoom Multistomp e il Boss GT-001. MAGIMIDI ML-1: perché avete identificato in queste due macchine un riferimento? In maniera molto pratica approfondiamo come l’ ML-1 ne apre a ventaglio le possibilità di utilizzo?

MZ: È presto detto: la serie Zoom MS ed il Boss GT-001 sono processori digitali evoluti ma abbastanza diversi dagli altri sul mercato: sono, infatti, universalmente riconosciuti come strumenti dalle ottime qualità, a giudizio di molti simili o superiori a quelle delle voluminose e costose pedaliere multi-effetto top di linea dei rispettivi brand, ma limitatissimi dal punto di vista della gestione dal vivo non avendo né funzionalità MIDI né footswitch opzionali o integrati. Siamo riusciti dunque a creare un canale di comunicazione tramite l’host USB, permettendo un dialogo affidabile con l’ML-1 e consentendone, finalmente, l’uso in contesti live nei quali prima si potevano usare solo accontentandosi dello stesso suono per tutta la serata o… chinandosi all’occorrenza: inutile sottolineare che l’ML-1, sopprimendone i limiti funzionali, valorizza enormemente i prodotti Zoom MS e Boss GT-001 che diventano così, all’occorrenza, perfetti “animali da live”!

MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce

Anche l'occhio vuole la sua parte; parliamo della possibilità della serigrafia personalizzabile e magari, più in generale, ci concentriamo su come si presenta l’ML-1: ingombri, peso, caratteristiche?

Giuseppe De Lorenzo: Al di là delle sue funzioni certamente innovative, la prima cosa che abbiamo pensato è stata che il device doveva essere piccolo, robusto e leggero per non creare problemi di peso e ingombro durante i viaggi in aereo. Ma si sa che i creativi non si fermano mai e quindi, raggiunto con non poche difficoltà il primo risultato, abbiamo osato di più: cercare di farlo diventare anche funzionale e accattivante...
Una bella sfida! Ti assicuro che mettere contemporaneamente insieme queste cose non è stata una impresa facile, anzi!
Oltre 2 anni e mezzo di lavoro, di ricerca, di test estremi, di centinaia e centinaia righe di software, di ostacoli hardware apparentemente insormontabili hanno comunque portato alla creazione di un oggetto da 520 grammi di peso e dalle dimensioni veramente olimpioniche, con soli 17 cm di larghezza per 11 di profondità e 8 di altezza. Un piccolo concentrato di tecnologia con display grafico a colori, con aggiornamento OTA del firmware ma soprattutto con MAGIEDIT, una web app veramente innovativa.
Compatibile con tutti gli smartphone, tablet di qualsiasi brand/marca e col proprio PC, MAGIEDIT permette di configurare velocissimamente i 50 preset disponibili di ML-1, mandando al diavolo per sempre gli scomodissimi e tanto odiati encoder rotativi!
Ciliegina sulla torta è la possibilità di personalizzare con una foto a scelta la serigrafia del device (per esempio la propria band, un selfie, un proprio evento) al fine di rendere ML-1 un oggetto unico, esattamente come il proprio modo di suonare.

MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce

Chi c'è dietro la scritta MAGIMIDI?

GDL: Premetto che MAGIMIDI è nato per caso, come tante cose che circondano il nostro vivere quotidiano. Chi c'è dietro la scritta? Semplice: Marcello, il guitar analyst e Giuseppe, il maker. In un primo momento si era pensato alla parola MAGIC-MIDI, nel quale la C rappresentava l'iniziale di CONTROLLER, ma abbiamo capito che era troppo scontato e che in fondo il tutto doveva creare anche un pizzico di curiosità.
Inoltre, doveva essere un nome facile da ricordare, che parlasse di noi ma soprattutto che "ben suonasse anglofonicanente". Agli albori è stato il nome vero e proprio del primo device pensato ma poi, visto lo svilupparsi delle idee, è diventato un brand.
A sei mesi dalla nascita, il marchio è stato depositato alla camera di commercio e a fine 2020 è stato "promosso" a registrato.
Dietro la scritta, come accennato, ci siamo solo noi due, artigiani delle note e del transistor, con decenni di esperienza e tanta voglia di fare nonostante la nostra età abbia il suffisso "anta" ormai da parecchio...Questo è il MAGIMIDI TEAM!
Sinceramente siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto e stiamo facendo. Debbo dire in tutta onestà che il periodo covid ci ha molto aiutato a riflettere per concentrarsi al meglio sui nostri progetti. In poche parole: abbiamo sfruttato il periodo di lockdown per lavorare alacremente ai progetti, senza abbandonarci alla disperazione del far nulla o alle mille serie TV da ingurgitare come facoceri!

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Peppe, ad affiancarti c’è un chitarrista colto e sopraffino nonché apprezzato session man come Marcello Zini. Raccontaci il vostro rapporto di collaborazione e come le vostre competenze di Maker e musicista si interfacciano.

GDL: Io e Marcello abbiamo già collaborato insieme, anche se in altri campi, ma sempre di natura tecnico-informatica. Quando a maggio 2019 mi ha proposto il progetto iniziale ho subito capito che le mie capacità di maker navigato e le sue di chitarrista evoluto potevano portare a qualcosa di veramente innovativo. La nostra fortuna è che sia io che lui siamo praticamente tre persone insieme, ognuno nel proprio campo: programmatore-analista-utente. L'assenza di intermediari permette di capire in modo profondo e diretto ma soprattutto pratico le esigenze dell'utente stesso, senza lasciare nulla al caso. Da questo punto di vista il dono vincente è che tra noi ci si è interfacciati da subito senza alcuna difficoltà. In un crescendo oserei dire rossiniano abbiamo risolto al meglio tutti gli eventuali problemi e trovato soluzioni per feature innovative da inserire nei device. Tutto ciò, naturalmente, prosegue anche e soprattutto oggi. Per alcune cose abbiamo vedute differenti, è vero, ma questa realtà di confronto fa allargare gli orizzonti conoscitivi di ognuno di noi in modo esponenziale.
La vera forza, comunque, è che siamo molto più pratici che teorici. 

MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce


Per esempio ML-MOD, accennato prima da Marcello e secondo progetto in ordine di tempo, è infatti un'altra esternazione della nostra voglia di allargare gli orizzonti di performance del chitarrista: ogni effetto analogico rimane originale, senza modifiche tecniche invasive di alcun genere. Vengono semplicemente sostituiti i potenziometri originali con pots digitali e mediante un evoluto processore diventano gestibili sia via MIDI che mediante due pedali di espressione. 
Questo significa che, per esempio, un delay che fino ad ora era rimasto fisso e manovrabile solo "da fermo", adesso diventa gestibile in qualsiasi momento della performance. E questo, prima di ML-MOD, non era possibile...
Concludendo, proprio questo nostro spaziare pratico, senza perdersi in fronzoli o in filosofia della tecnica, ci ha permesso di realizzare in un tempo relativamente breve oggetti evoluti come ML-1 e ML-MOD.

MAGIMIDI: controllo MIDI sotto una nuova luce
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Il sito di MAGIMIDI
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di roccog [user #30468]
commento del 26/10/2021 ore 09:06:12
Confesso che mi ha sempre attizzato l'idea di aprire ed estendere le possibilità dei miei vecchi pedali ...a volte lo facevo in maniera primitiva...muovendo i pomelli col piedone...mi piace pensare di farlo in maniera organizzata e controllata. Moooolto interessante
Rispondi
di Marcello Zini [user #60725]
commento del 26/10/2021 ore 10:15:2
Grazie per il tuo interesse! Il progetto Magimidi è nato proprio per le ragioni che descrivi e saremmo lieti di riceverti all'SHG Music Show per un test drive approfondito
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 26/10/2021 ore 10:37:21
Madonna e che squallore quella scatoletta stampata con l'adesivo sopra. Poi tanto per capire... dove è costruito sto coso? Cioè... non dove è montato. Dove è COSTRUITO. Che qua si fa sempre un bel po' di confusione.
Rispondi
di Ampless utente non più registrato
commento del 27/10/2021 ore 16:04:25
Te la faccio io una domanda.
Ma tu, ogni volta che entri in un negozio di qualsiasi genere, come cliente, ti rapporti così con i commercianti?
Io immagino che la faccia tosta ce l'hai solo perché ti trovi dietro un muro di gomma, come la tastiera del pc, perché altrimenti tu con questi atteggiamenti insolenti e presuntuosi in un negozio rischieresti di prenderti delle gran randellate.
Rispondi
di brigantello [user #21508]
commento del 26/10/2021 ore 14:31:59
Questo si che è interessante. Anni fa avevo preso uno Zoom 70 cdr. Suona molto bene ma è ingestibile come controlli.... sempre lì a spippolare. Quindi chiuso in un cassetto. Se questa "scatoletta" lo controlla con semplicità, riapro quel cassetto. Dove lo trovo questo ML-1?
Rispondi
di Marcello Zini [user #60725]
commento del 26/10/2021 ore 14:55:0
infatti! L'idea è proprio quella di valorizzare i preziosi pedali Zoom MS la cui pecca originale è solo l'impossibilità di gestione. Per ogni richiesta e/o domanda siamo qui
vai al link
Ti anticipo che è un prodotto artigianale assemblato interamente in Italia, per cui la consegna potrebbe non essere immediata.
Grazie!
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 26/10/2021 ore 15:33:31
A me però non mi hai risposto su dove era fatto. ASSEMBLATO IN ITALIA dici. Interessante. Puoi spiegare meglio? Che significa ASSEMBLATO IN ITALIA? Prendete i modulini in Cina e poi li mettete insieme? No perchè se è così e ti fai pagare 300 euro un ARTIGIANO vero che fabbrica le cose a mano veramente in Italia quanto se lo dovrebbe fare pagare un pedale vero? 1000 euro?
Rispondi
di ventum [user #15791]
commento del 27/10/2021 ore 00:48:41
Da quel che vedo dalle foto siamo anni luce di distanza dal 'pedale vero' quanto a complessità del circuito e layout dei componenti. Per un prodotto del genere i tempi di sviluppo del firmware possono esser di gran lunga superiori a quelli dell'hardware, e se anche dentro venissero usati 'moduli' pronti opportunamente collegati non ci sarebbe da gridare allo scandalo, anzi, mi pare una idea saggia. E' inutile 'progettare' un controllo LCD. La scelta e configurazione dei componenti in un 'sistema' del genere è il know how che viene 'venduto', ed è molto più di nicchia rispetto al solito fuzz face. Anche io a suo tempo realizzai un controller midi per MS CDR, e tra le sere spese a cercare di farlo funzionare e i costi di sviluppo e realizzazione parliamo di ordini di grandezza di più rispetto al più evoluto dei cloni KLON....poi non mi è mai interessato venderlo perchè tra costi di realizzazione, componentistica, contenitore e quanto altro avrebbe costato più del pedale stesso... se poi l'attività non è di cantina ci sono un po' di altre spese in tasse che vanno a caricare il prezzo finale. Ma probabilmente il guadagn è comunque molto più basso del pedale 'vero' made in italy da 250 euro
Rispondi
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di al_rodin [user #33222]
commento del 27/10/2021 ore 08:00:56
Ciao Muddy. Non ha senso progettare in Italia componenti SMD. Un chip ESP32 che viene usato per prodotti simili è disponibile su larga scala. Progettare e costruire un nuovo prototipo ha dei costi enormi, da multinazionale. Il ricavo è sui milioni/miliardi di pezzi venduti. Un ESP32 lo trovi in qualsiasi oggetto che abbia il Bluetooth BLE e/o il WiFi. Questo pedale non è fatto solo di potenziometri, transistor e resistenze. Ha una logica a bordo. Magari su Arduino, ma ce l'ha. Non è un fuzz. Poi, che questa sia una pre-release o il prodotto finito non lo so, ma tutto quello che si può fare in Italia è progettarlo (usando componenti di mercato) e assemblarlo, e il prezzo, per me che ci lavoro con questi progett (faccio app per il controllo di questi oggettinii, è ampiamente giustificato.
Rispondi
di Nun_So_Capace [user #24540]
commento del 27/10/2021 ore 08:52:39
Ciao Moody, fatta la premessa che non voglio polemizzare con te, probabilmente se fossi stato io Marcello Zini anche io non ti avrei risposto per il semplice fatto che ci sono modi e modi per chiedere le cose. Citando il tuo commento hai definito il loro prodotto prima "squallido" dal punto di vista estetico, poi l'hai definito "coso" e poi gli hai chiesto dove fosse costruito (in maiuscolo). Adesso tu mettiti per un attimo nei panni di questi signori, che io non conosco e neanche sono interessato al loro prodotto, che però stanno investendo un bel pò di tempo, speranze e soldini nel loro progetto. Si soldini, anche per questo articolo, perchè non penso che Accordo gli pubblichi un redazionale/intervista aggratis e non credo che sia aggratis neanche la partecipazione a SHG. Trovare un commento come il tuo, articolato in quel modo, credimi fa girare un pò le scatole. Lavoro in un altro settore commerciale ma mi trovo spesso nella medesima situazione e per i clienti e non clienti, che le cose le sanno chiedere, non do solo loro un semplice riscontro ma mi faccio in 4 per dargli tutto il supporto possibile. Come ti hanno anche già risposto altri è probabilmente, anzi quasi sicuramente come dici tu, il progetto è Italiano al 100% ma la produzione, per economie di scala, sarà per forza di cose localizzato altrove. Niente da obiettare su questo. Semplicemente se lo avessi chiesto in maniera differente, o magari contattandoli in privato, avresti avuto una risposta e l'opportunità di un confronto. Il confronto, quello sano, fa sempre bene. Ciao Rosario
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 27/10/2021 ore 09:20:58
Ma che confronto? Qua ancora si pensa che la gente abbia l'anello al naso che ci si chiama artigiani e si chiamano le cose "made in Italy" a casaccio. Ma l'artigiano non è quello che va a comprare le cose in Cina, le azzecca in Italia e ci guadagna oltre il 300%. Io mi sono rotto le palle di queste logiche e mi sono rotto di essere preso in giro da questi italietti che infangano solamente il buon nome dell'artigianato italiano. Volete chiamarvi artigiani? Fate gli artigiani. Ma non ci prendete per il culo coi modulini cinesi da 10 euro. Che l'anello al naso, almeno io, non ce l'ho.
Rispondi
di Nun_So_Capace [user #24540]
commento del 27/10/2021 ore 09:32:19
Ma nessuno di noi ha l’anello al naso. Credo siamo tutti grandi abbastanza per riuscire a comprendere quali logiche ci sono dietro. Detto questo a me il prodotto non interessa, ma mica gli ci sputo sopra? A pro di cosa? Al massimo chiudo l’articolo e passo ad altro. Ciao Rosario
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 27/10/2021 ore 09:38:02
Eh ma se leggo che viene buttata l'esca con scritto "prodotto artigianale assemblato in Italia" mi girano forte e vorticosamente. Che poi se vai sul sito nemmeno ancora ce l'hanno pronti sti aggeggi. Manco stessero facendo il Bassman made in Italy clone 1958. Questi stanno aspettando di raccogliere i soldi per fare il megaordine in Cina e pagare una miseria per guadagnarci dieci volte tanto. E questa è la cosa meno losca che mi viene in mente. Alla fine è andata a finire che sono più onesti i Cinesi oramai che certi italietti.
Rispondi
di Lc7825 [user #50097]
commento del 27/10/2021 ore 12:27:07
Ma ti rendi conto di quello che hai scritto? Stai insinuando che dietro c'è qualcosa di losco! Pazzesco...
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 27/10/2021 ore 09:39:11
Muddy, stai orinando fuori dalla tazza, anche perchè qui, in un tuo post vai al link scrivi di cose che stai facendo fare ad hong kong e qui vai al link poi li metti come disponibili (in vendita?) e fatti a Hong Kong.
Perchè non li hai fatti fare in Italia? Ah già, costano una fava......
E ti lamenti dell'artigianato degli altri?
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 27/10/2021 ore 09:42:18
Io non vendo niente proprio, amico mio. Io ho progettato una cosa per un artigiano cinese che lavora acciaio e ottone. Ma un artigiano vero. Ma sono cose che vende lui, non io. Inoltre non sono razzista coi cinesi. Io lavoro con molti cinesi che fanno delle cose meravigliose. Cos'è sei razzista coi cinesi?
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 27/10/2021 ore 09:50:03
non sono per niente razzista, non mettermi in bocca parole che non ho detto.
E non spostare il piano della discussione, sei stato beccato in castagna, della serie "fate quello che dico ma non quello che faccio"
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 27/10/2021 ore 09:54:28
Guarda leggi bene quello che ho scritto. Sei tu che stai parlando di un'altra cosa. 😂
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 27/10/2021 ore 12:49:17
Infatti non gli ha risposto, e mi auguro (per lui) che non lo faccia.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 27/10/2021 ore 11:45:28
Scusa neh... credo che fabbriche di componenti elettronici in Italia non ce ne siano. Detto questo non capisco che male ci sia a progettare un dispositivo e farlo assemblare in un posto che non sia l'Italia. Basta dire made in Cina e Ingegnerizzato in Italia. Artigiani comunque lo sono, se si sono messi nel proprio laboratorio a prototipizzare il "Coso". Poi se ci guadagnano tanto o poco a me non importa. Se mi interessa lo prendo altrimenti passo. Secondo me è più un furto un TS a 150 euro che questo dispositivo qui a 300.
Rispondi
di al_rodin [user #33222]
commento del 27/10/2021 ore 12:16:01
Fermi tutti. Forse non è chiaro. Il prodotto è progettato e assemblato qua. I componenti sono industriali e quindi cinesi/americani/quel che è. Nessuno si sognerebbe di produrre una scheda Espressif da zero! Sviluppare un firmware per questi aggeggi (SOLO il firmware, non l'hardware) costa dai 40 ai 100k euro! Se volete gli facciamo i conti in tasca ma vi garantisco che vendere a 300 euro significa avere un target minimo di 1000 pezzi venduti per rientrare dei costi. Oltre i 1000 pezzi si inizia a guadagnare. È artigianale perché questi sono i numeri.
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 27/10/2021 ore 12:30:53
Per quel che mi riguarda lo possono fare anche in Groenlandia. L'importante è che lo dichiarino, tutto qui. Purtroppo ho letto articoli di gente che spacciava Made in Italy prodotti musicali assemblati in Cina e non è corretto.
Rispondi
di g.delorenzo [user #60736]
commento del 27/10/2021 ore 12:36:5
Esatto al_rodin, è proprio così !
tu che sei del settore-mestiere hai centrato IN PIENO le problematiche che sorgono nel progettare e costruire questi - apparentemente semplici - device.
Ogni pezzo costruito mi porta via una settimana, ecco perchè chi eventualmente lo prenoterà dovrà aspettare il tempo necessario alla sua fisica costruzione che avviene unicamente nel mio laboratorio artigianale.
L'esternalizzazione - di qualsiasi genere e/o nazione - è ben lontana dalle migliaia di pezzi che occorrerebbe fare per avere un ritorno economico. Farne ora in laboratorio una 50ina è quello che al momento conviene, con - in ogni caso - costi economici e fisici di non poco conto e praticamente ritorno tendente a zero, ahimè.
Sarò di certo più tecnicamente preciso in un eventuale prossimo articolo.
Rispondi
di al_rodin [user #33222]
commento del 27/10/2021 ore 12:45:38
Si chiama business-case, e sono convinto che ve lo siate fatto. Si sta presto a farla fuori dal vaso in questi casi se cannate lo Scope di prodotto, senza contare quello di progetto.....🙂. Un grande in bocca al lupo a voi!
Rispondi
di g.delorenzo [user #60736]
commento del 27/10/2021 ore 12:55:11
viva il lupo !!!
Rispondi
di giambibolla [user #5757]
commento del 28/10/2021 ore 14:06:18
Ciao, ho visitato il link e ho trovato molto interessante questo: Magimidi ML-MOD.
È già disponibile?
Rispondi
di g.delorenzo [user #60736]
commento del 28/10/2021 ore 15:52:53
ciao, ancora no, purtroppo.
Mentre ML-1 è già praticamente terminato, ML-MOD è in fase di beta-testing su breadboard nel nostro laboratorio. In questi giorni arriveranno gli stampati aggiornati per poter procedere ad un test "su strada" su 3 effetti (dei tanti possibili) che molto probabilmente saranno presenti a SHG in prova per i visitatori.
Si tratta di un CRUNCH di Fattorie Mendoza, di un DELAY JOYO JF-8 e di un PHASER MXR PHASE90.
Già testati con i pots digitali, si sono comportati benissimo sia da footswitch che via midi. Una ditta delle mie parti sta piegando l'alluminio per le scatole, anch'esse in beta-testing per misure ed ergonomicità.
Poi il montaggio, sempre nel nostro laboratorio ...
Speriamo di farcela per SHG ... siamo ottimisti ;-)
Ancora un pò di pazienza ...
Rispondi
di Carrera [user #31493]
commento del 27/10/2021 ore 09:29:58
Bello, complimenti!

Nel mio caso, affezionato a una serie ormai datata di pedali che si sono rivelati fedeli e affidabili sul campo mi incuriosisce pensare a quali cose in più potrei farci.
E' il caso di alcuni multieffetti che nel tempo fanno uscire limiti di gestione...ma non hai voglia di cambiarli perché i suoni funzionano. Questa magari sarà la soluzione!
Grazie!
Rispondi
di Marcello Zini [user #60725]
commento del 27/10/2021 ore 13:22:42
Carrera, l'affetto per i pedali fedeli digitali Zoom MS / Boss GT-001 gestiti dall'ML-1 e analogici, governati dal progetto ML-MOD ad oggi in fase di collaudo avanzato ha, infatti, dato il via alla nostra avventura.
Grazie e a presto!
Rispondi
di TanoDAntonio [user #29888]
commento del 27/10/2021 ore 09:36:13
Ho passato in rassegna i commenti perché l'oggetto mi interessa e sarò curioso di seguirne gli sviluppi.

Non capisco la perplessità (e il modo) circa la provenienza della componentistica...per me conta come il prodotto funziona e se è fatto in Italia il Valore è aggiunto...ma non è una pizza che deve avere gli ingredienti italiani e se la mozzarelle viene da Monaco mi scandalizzo. Se Laura Pausini usa un microfono americano mica dico che non è più musica italiana... :-)
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di g.delorenzo [user #60736]
commento del 27/10/2021 ore 12:38:05
Un saluto collettivo per tutti. Grazie anzitutto per l'interese con il quale è stato accolto il nostro prodotto su accordo.it Su quanto avete detto abbiamo trovato spunti molto interessanti e vi invitiamo a continuare a scriverci qui o privatamente per ogni confronto-incontro che consideriamo senz'altro una opportunità di ulteriore crescita.
Un video sul nostro sito già allarga un pò la descrizione di quanto ML-1 possa fare (ML-MOD è ancora in fase di beta-testing); come già accennato, ambedue progettati ed assemblati dal sottoscritto rigorosamente nel nostro italico stivale.
Chi avrà possibilità di essere presente a SHG potrà vedere i prodotti in funzione: saranno organizzate demo sia collettive che private, per avere sotto"piede" il device ed acquisire, così, il valore aggiunto della funzionalità vista e provata dal vivo.
Ancora grazie e a presto !
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di _Spawn_ [user #14552]
commento del 27/10/2021 ore 14:34:50
Quanto vorrei che ci fosse qualcuno che pensasse a qualcosa del genere per il Magicstomp (magari includendo un rehousing......).
Quanto lo adoravo!!! Per gli effetti non ho mai trovato nulla che mi piacesse così tanto (e sono passato da eventide H9, Boss GT, Line 6 M9, Line 6 HX stomp, Zoom ms, Strymon e chi più ne ha più ne metta...).
Purtroppo l'ho abbandonato per limiti funzionali ma lo adoravo.
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di coldshot [user #15902]
commento del 27/10/2021 ore 15:41:0
Potresti fare una modifica ed inserire il midi in, non credo sia impossibile......
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di _Spawn_ [user #14552]
commento del 27/10/2021 ore 15:51:28
Tempo che si incomincerebbe ad andare un po' oltre le mie capacità....in ogni caso, purtroppo, non ce l'ho più da molto ormai.
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