Diciamo che per due è stato solo un ritorno ad un passato ormai abbastanza lontano; mi riferisco al 1966 quando, sull'onda del successo delle cover solo strumentali eseguite dal grande Fausto Papetti, mi iscrissi ad un corso di sassofono preferendo quello contralto in MIb che era il suo strumento. Il brano che destò in me la voglia di suonarlo fu la sua versione del tema del film "Summer Place" (Scandalo al Sole) del 1959, interpretato da una giovanissima Sandra Dee, la ragazza della porta accanto, nata a Bayonne nel New Jersey, il 23 aprile 1942, di origini ucraine. Al corso però il maestro mi consigliò, io che provenivo da qualche tentativo iniziale d'apprendere la tecnica solistica sulla chitarra (avevo una EKO Fiesta ed avevo ottento la possibilità di suonare con una Meazzi Wandrè Tri-LAM azzurra del mio amico Peppe che sostituii quando partì per il servizio militare e che mi vendette la sua Hofner Galaxy modello 176, che ho ripescato recentemente ad Ercolano a oltre 30 anni dalla vendita), quindi avevo i mignoli poco abili a schiacciare i tasti del sax contralto, di comprarmi invece un clarinetto ed incominciare da quest'altro strumento simile, anche perché aveva un'estensione di 3 ottare e 3/5 (dal MI2 al DO6) mentre il sassofono solo di 3 ottave e basta (però il soprano era un traspositore in SIb). Con due colpi di fortuna a breve distanza temporale fra loro, comperai, dopo un cinese, un sax contralto della Yamaha YAS32, una via di mezzo ma più che buono, e a circa un anno, un clarinetto soprano Yamaha in ebanite, strumenti che conservo ancora da allora. Poi ad inizio anni 70s ascoltai (e subito comperai) un Album di un gruppo il cui leader era un flautista che suonava il flauto traverso in piedi, precisamente solo su quello sinistro, lui si chiamava Ian Anderson ed il gruppo era quello dei Jethro Tull. Cercai un flauto traverso almeno decente ma spinto dalla voglia di acquistare, dopo anni di EKO, Framus ed Hofner, qualche chitarra e basso Fender e Gibson, poi ho abbandonato l'idea anche perché lui usava un Artley con la testata in argento e quelli in silver non è che mi piacessero poi tanto. Poi 21 anni fa mi capitò che un collega anziano manifestò l'intenzione di vendere degli strumenti appartenuti al suo fratello buonanima, scapolo, tra cui proprio un flauto traverso ed un ottavino, ed io chiesi quanto volesse. Per l'ottavino erano lire 500 mila, ma lasciai perdere perchè non mi interessava, mentre il traverso me lo diede a lire 2 milioni, un affare (il mio Capo Reparto lo comprò per il figlio nuovo a lire 5 milioni). E' un The Muramatsu in argento con solo 3 fori al trombino (gli attuali ne hanno 4):
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