Un ricordo di un grande personaggio nel panorama musicale R&R
di FBASS [user #22255] - pubblicato il 09 gennaio 2022 ore 11:35
Ieri 8 gennaio è stato l'anniversario (87°) della nascita di lui, Elvis Aaron Presley (nato a Tupelo, l'8 gennaio del 1935 e deceduto a Memphis, il 16 agosto del1977, aveva poco piùdi 42 anni). Lui che è stato un cantante, attore, musicista, ballerino statunitense, ma che principalmente è stato uno dei più celebri cantanti della storia, una vera e propria "icona" (non per niente è stato anche la fonte di ispirazione per molti musicisti e interpreti di rock and roll e rockabilly, anche dalle nostre parti). Simbolo poi della musica R&R dalla seconda metà anni 50's a salire tanto da meritarsi l'appellativo di "Il Re del Rock and Roll" o, detto all'americana, "The King". Però soprattutto la mimica con cui accompagnava le sue esibizioni hanno esercitato notevole influenza sulla cultura statunitense e mondiale, in particolare i movimenti oscillatori e rotatori del bacino, che oltre a destare scandalo all'epoca gli procurarono l'appellativo di "Elvis the Pelvis", però è risaputo che lui non amava essere chiamato con questo soprannome. Ma la morte l'attendeva dopo un'ultima esibizione, tenuta il 15 agosto, cioè quando il cantante ritornò a Memphis per riposare e dedicarsi ad un nuovo tour che era in programma e che sarebbe dovuto iniziare attorno alla 2ª metà del mese. Il 16 agosto, poco dopo mezzanotte, egli tornò a Graceland e, nonostante avesse già assunto un'abbondante dose di barbiturici, rimase sveglio sino alle prime ore del mattino, intrattenendosi con la famiglia e il suo staff, rilassandosi e curando gli ultimi dettagli del concerto che si sarebbe dovuto svolgere a Portland. Alle 04:30 si mise al pianoforte ed il brano country "Blue Eyes Crying in the Rain" fu anche l'ultimo pezzo che abbia mai cantato. Mezz'ora dopo si ritirò in camera per cercare di riposare prima della partenza, ma non riuscendo ancora a dormire, decise di assumere un'ulteriore dose di barbiturici. Venne rinvenuto esanime alle ore 13:30 nella stanza da bagno ove si era recato alle ore 09:30 con il libro intitolato "A scientific search for the face of Jesus", scritto da Frank O. Adams, dalla compagna Ginger Alden che diede immediatamente l'allarme. Però al Baptist Memorial Hospital dove era stato portato in ambulanza, risultò evidente che la morte era sopraggiunta già da diverse ore, attribuita ad "arresto cardiaco" ma senza un riscontro medico-legale (probabile fu in seguito l'ipotesi di uno shock anafilattico provocato da una parziale allergia alla codeina contenuta nei farmaci contro il mal di denti che egli stava assumendo in dosi massicce). Voglio chiudere ricordando che da noi, in Italia, fu fonte di ispirazione per cantanti quali Adriano Celentano, Little Tony e Bobby Solo, in Francia poi per Johnny Hallyday ed infine in Inghilterra per Billy Fury (da noi conusciuto poco o per niente). Dopo la morte, il fenomeno si è ulteriormente intensificato rendendo Presley un vero e proprio oggetto di culto e venerazione. R.I.P. Elvis, ricordo che già nel 1979 uscì un film sulla sua vita, che io vidi.