Le chitarre d’epoca portate da Francesco Balossino a SHG Music Show 2021 sono state un vero spettacolo per occhi e orecchie. Cesco, insieme con amici e artisti in visita, le hanno suonate, raccontate, fatte ascoltare dal palco del Main Stage attraverso le mani esperte di Mattia Tedesco.
Chi ha sentito vibrare quelle Stratocaster, Telecaster, Mustang e Jazzmaster arrivate dritte dalla scrivania di Leo Fender ne conosce la magia. Vogliamo tornarci con una photogallery dettagliata e accompagnata da alcune note e retroscena fornitici da Francesco.
La prima della lista è una splendida quanto rara Telecaster All Rosewood del 1969. È il modello reso celebre da George Harrison, con il suo prototipo del 1968 associato indissolubilmente all’album Let It Be, nell’immancabile finitura bruna al naturale e con l’originale manico interamente in palissandro.
È raro riuscire a vedere una Telecaster Blue Flower di persona, specie in queste condizioni di conservazione, interamente originale. Quella esposta è un esemplare del 1968, a dir poco introvabile. Le curiose crepe nella vernice, spaccature profonde che fanno quasi sembrare la chitarra una sgargiante biglia di vetro che ha giocato troppe partite, la rendono se possibile ancora più affascinante.
Insieme a quella floreale, la finitura Paisley è forse la più rappresentativa tra le verniciature fuori dagli schemi che nei decenni si sono posate su una Fender Telecaster. Quella in foto è del 1968, con un Paisley Red che sfuma verso il dorato in un marcato burst a ridosso dei bordi, come quella usata da James Burton con Elvis Presley. La trama del “foglio” di Paisley sottostante è evidente e rifrange la luce in una maniera singolare, che semplicemente non esiste nelle recenti reissue.
Sempre dal 1968 arriva la prossima Telecaster, nell’iconica colorazione Candy Apple Red. Fotografia accurata della produzione di allora, lo strumento è totalmente originale.
La sfumatura più pacata, tendente all’arancio, del Fiesta Red ha rubato molti cuori. In questa edizione del 1964, la Telecaster in foto è appartenuta a Neal Schon e, prima di lui, ad Alberto Biraghi. Walter Carter l’ha considerata unica nel suo genere, in quanto non si conoscono altri esemplari del 1964 in questa finitura arrivati integri ed originali ai giorni nostri.
Una curiosità: è la stessa chitarra che compare in copertina, in quarta di copertina e nel “paginone centrale” del .
Non solo Fender, e anche i fan dell’hard rock più sfacciato hanno di che riempirsi gli occhi. Quella in foto è una Gibson SG Standard del 1971, Vibrola Maestro, relativo tailpiece e tutto il resto.
Si torna in casa Fender per quello che è forse il colpo d’occhio più spettacolare dell’esposizione. Il “bouquet” mostra:
- una Jazzmaster prodotta a gennaio 1959, con tastiera slab board e battipenna “gold metal guard”
- la bellissima Broadcaster del 1950 (Telecaster ante-litteram) appartenuta a Nacho Banos e Jay Rosen, con body riverniciato a seguito da Clive Brown
- una Esquire del 1952 in ottimo stato di conservazione, tutta originale e proveniente dalla collezione privata di Gary’s Classic Guitars
- una rara Stratocaster dell’agosto 1954 con un manico fiammato e birdseye da perderci la testa
- un’introvabile Stratocaster del 1956 in finitura Blonde originale su un body in frassino in tavola unica.
Il caldo sunburst di una Stratocaster del 1966 ha ancora più fascino quando è completamente originale, arrivato a oggi da un unico proprietario che ne ha avuto una cura maniacale. Il body ha qualche segno del tempo, ma nessuna scalfitura evidente, plastiche ancora integre e hardware perfettamente funzionante. È quella che in gergo si definisce “mint conditions”.
La prossima chitarra suonerà sicuramente familiare ai fan dei Dire Straits. Si tratta di una National Style O del lontano 1937, medesimo anno e stesso modello di quella usata da Mark Knopfler e resa celebre dalla copertina del disco Brothers in Arms.
I patiti dei Led Zeppelin riconosceranno invece nella Electric XII la chitarra a dodici corde usata da Jimmy Page per “Stairway To Heaven”. In foto, un bellissimo esemplare del 1966.
Le offset non ricevono sempre la stessa luce delle ammiraglie Telecaster e Stratocaster, ma le loro forme sinuose hanno scritto la storia, come questa Mustang del 1965 simile a quella usata da Jimi Hendrix agli albori della sua carriera, prima che l’immagine del prodigio di Seattle fosse per sempre legata a una Strat.
Concludiamo la carrellata con un piccolo fuori programma. Il pedale che vedete in foto è un fuzz custom costruito dal laboratorio Isle of Tone: lo chassis è ricavato da un copri mozzo di una Fiat Topolino degli anni ’40. Vintage anche lui a suo modo, è una vera chicca in grado di sposare una collezione da favola per sound e stile.
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