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Sharks: Vasco e la discografia
Sharks: Vasco e la discografia
di [user #116] - pubblicato il

Grazie ad un'intervista esclusiva, Accordo propone ogni settimana un'articolo che racconta la storia degli Sharks, una band che nella seconda metà degli anni'80 ha ottenuto grande successo e attenzione dalla discografia, rileggendo in chiave italiana e personale il suono di Bon Jovi, Europe, Van Halen, l'hard rock imperante di quegli anni. In questo episodio, si parla delle collaborazioni con Vasco Rossi e della discografia degli anni '80.

Leggi il primo, il secondo ed il terzo episodio dedicati alla storia degli SHARKS.

Dopo l'uscita del primo album NOTTI DI FUOCO (1988) le canzoni degli Sharks iniziano a passare in radio. Il singolo "Questa Donna" diventa il Disco Estate per Radio Italia e questo successo consente alla band  di partecipare al Festivalbar e al festival di Saint Vincent oltre che a tante trasmissioni televisive RAI.
Assieme al successo del disco, inoltre, arriva la possibilità per gli Sharks di fare da supporter ufficiale a Deep Purple e Jehtro Tull: palchi importanti e difficili dove la band - di fronte ad un pubblico attento e selezionato  - conquista autorevolezza e credibilità strumentale, mostrando di essere molto di più una boy band che cavalcava il trend dell'hard rock: gli Shraks si mostrano un ensemble musicalmente preparato ed agguerrito, supportato da songwriting di qualità.
Il massimo dell'esposizione  arriva con Sanremo, gli Sharks partecipano con il brano "Tentazioni", il cui testo vede la collaborazione di Vasco Rossi.
E' Enrico Rovelli, allora manager di Vasco e degli Sharks a farli incontrare.  

Sharks: Vasco e la discografia

Sharks in Tour con i Deep Purple, 1989 

ACCORDO: Avete collaborato con Massimo Riva, Enrico Ruggeri, Roberto Casini e Vasco Rossi... incontri di questo genere che impatto hanno avuto sulla vostra musica?

Fabrizio (tastierista):
Sono convinto che le collaborazioni siano una delle cose fondamentali nel fare musica. Del resto, anche all’interno di una band - se ci pensiamo - c’è collaborazione, ogni musicista può imparare e attingere dai musicisti con i quali sta suonando. E’ chiaro che se poi si ha modo di collaborare con artisti importanti e con esperienza (ma anche produttori, fonici o arrangiatori)  questo non fa altro che accrescere il proprio bagaglio personale e quello del tuo gruppo. Personalmente poi ho avuto modo di collaborare, negli anni dopo gli Sharks, con tantissimi artisti (lo stesso Enrico Ruggeri tra gli altri), musicisti, fonici e arrangiatori importanti, e sono sempre stato con le antenne dritte, per cercare di carpire quante più cose possibili da loro. Questa, secondo me, deve essere una costante per essere sempre un musicista migliore.

Andrea Ge (batterista):
Eravamo all’inizio e queste collaborazioni sono state fondamentali per darci la consapevolezza di essere a un buon livello tecnico-musicale, capaci di confrontarsi e collaborare con artisti già affermati. Personalmente è stato anche importante far capire alla mia famiglia che fare musica era il mio destino, loro infatti avevano molti dubbi. Anche Tullio De Piscopo ha telefonato un giorno a casa di mia mamma per dirle che dovevo continuare a studiare e suonare, perché da grande avrei fatto il batterista! Dopo gli Sharks oltre a Massimo Riva ho suonato con i musicisti dell’entourage di Vasco come Clara Moroni, Solieri, “Il Gallo”, Braido, Frank Nemola, Andrea Innesto. Successivamente ho potuto sperimentare anche diverse collaborazioni internazionali la lista dei nomi è davvero molto lunga. La spinta iniziale data da Rovelli, è stata di fatto fondamentale e determinante per la carriera di ognuno di noi. 

Mauro Palermo (chitarrista):
Concordo perfettamente con Andrea e Fabri e vorrei aggiungere una nota "romantica". Tenuto conto che parliamo di ragazzi dai 15 ai 20 anni, collaborare con personaggi del calibro di Vasco Rossi, Schiavone, Di Ciocco, e Djivas (PFM), Lorenzi (Formula 3) e Franco Jadanza (New Dada), per citarne alcuni e vedere come tanti della discografia e del mondo musicale del nostro momento, facevano a pugni per lavorare in esclusiva al nostro progetto, non solo fa curriculum e accresce decisamente il tuo bagaglio di esperienze, ma è soprattutto sognare ad occhi aperti. Essere chiamato, come è successo a me, nel cuore della notte per andare a registrare le chitarre di "Domenica Lunatica" di Vasco nell'album LIBERI LIBERI (1989)  è vivere in prima persona quel sogno che tutti i ragazzi che fanno musica vorrebbero vedere realizzarsi. Qualcosa di magico che di solito leggi solo nelle riviste o nelle biografie di rockstar famose, che ti fa volare a 3 metri da terra e che forse non riesci a realizzare del tutto quando accade. E' difficile spiegarlo, è un'esperienza rara, unica, senza peccare di falsa modestia, è quasi un sogno per eletti, predestinati, che sembra non finire mai e di fatto resterà dentro di noi. Un miracolo che fa venire la pelle d'oca ogni volta che ci si pensa o lo si racconta. 

Sharks: Vasco e la discografia

Sharks in tour con Vasco Rossi, 1989 
 
ACCORDO: Il boom della band ha cambiato la vostra visione della musica?

Andrea Ge (batterista):

Con gli Sharks ero poco più che adolescente ma dopo quella esperienza ho sempre preferito la dimensione di band, perché c’è molto più spazio per interagire a livello artistico. Ho cominciato a interessarmi al Music Business solo a partire dai primi anni dell’anno 2000, militando negli Exilia. In quel periodo ho messo in atto e sperimentato le prime strategie per ottenere maggiori risultati e in poco tempo oltre all’attività musicale, sono diventato responsabile dei rapporti con management, etichetta, publishing, booking, sponsor, etc..
In sostanza, ho verificato che la storia non era molto dissimile da quella che avevo già vissuto con gli Sharks. La musica è un business esattamente come gli altri e devi avere dietro investimenti e partner validi per andare avanti. Tutto deve partire da passione e impegno ma il vero “salto di qualità” arriva nel momento in hai un management potente, una solida produzione, un editore ed un’etichetta capaci. Anche per gli Exilia i risultati concreti sono arrivati solo dopo essere arrivati a firmare in Germania con la BMG, con il management dei Guano Apes etc. etc. Personalmente, ho spesso avuto la fortuna di essere coinvolto in prima persona, in progetti anche di un certo rilievo e questo mi ha dato la possibilità di andare avanti, crescere e rinnovarmi, con la visione costante di fare qualcosa di artistico e di qualità. Oggi sono ancora determinato e motivato a farlo con un occhio più attento a quello che mi circonda. A breve presenterò un nuovo progetto, abbiamo già una label attiva, un valido produttore artistico, ci manca solo un milionario...

Dario Fochi (voce):

Onestamente il boom che abbiamo vissuto avrebbe potuto essere più grande di quello che è stato in realtà. Ad ogni modo all’epoca per ottenere qualche risultato dovevi guadagnartelo sudando e impegnandoti costantemente. Oggi quello che viene richiesto in termini di qualità e impegno ad un artista è diverso. Il business della musica è gestito principalmente dalle multinazionali e la musica è solo un mezzo per chi investe denaro. L'artista resta solo una pedina con poca autonomia in mano a talent e produttori.

Sharks: Vasco e la discografia

Sharks con Doane Perry (Jethro Tull), 1988 

Gli Sharks sono: Dario Fochi voce, Mauro Palermo chitarre, Fabrizio Palermo tastiere, Francesco Di Foggia basso, Andrea Ge batteria.

L’album “Slow Song” prodotto da Roberto Casini per Selvaggia Music, Enrico Rovelli produzione e management, Mark Harris (keyboards), è disponibile su tutte le principali piattaforme digitali (iTunes, Spotify, Apple Music etc.)

 
andrea ge sharks vasco rossi
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La pagina facebook ufficiale degli SHARKS
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