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Ibanez QX52 e Ichi10: headless dal futuro in prova
Ibanez QX52 e Ichi10: headless dal futuro in prova
di [user #17844] - pubblicato il

La serie Q di Ibanez reinventa la chitarra headless con un concetto sonoro quanto mai fresco. In un video speciale a quattro mani con Gianni Rojatti, testiamo la signature di Ichika Nito e l’originale QX52 con tasti inclinati.
Diverse, ma imparentate: la Ichi10 e la QX52 sono due facce di una medaglia dai legni simili e hardware identico, ma con elettronica profondamente diversa e suonabilità agli antipodi. Nascono entrambe dalla collezione Quest, le headless con cui Ibanez proietta il suono elettrico in un universo hi-fi, chirurgico, capace di spaziare dai clean più puri alle saturazioni estreme con un sapore altamente distintivo.

Il carattere delle Ibanez Q è originale, forte, eppure si presta a diverse interpretazioni. Lo abbiamo provato con la Ichi10, signature di Ichika Nito a tre single coil, e la QX52 con due humbucker e la singolare configurazione a fret inclinati. Le abbiamo provate entrambe, raccontate e fatte ascoltare con un doppio test tra approcci più tradizionali e del tutto moderni.



La QX52
Sul N° 108 di CLASSIC ROCK, nella rubrica Playing curata da Accordo e dedicata alla presentazione di strumenti musicali, Gianni Rojatti descrive così le Ibanez Q: "L’evoluzione musicale ha portato il chitarrismo moderno e di impianto virtuosistico lontano da heavy metal o fusion, generi in cui era fiorito.
Polypha, Chon, Plini hanno traghettato le acrobazie chitarristiche verso scenari inediti: tra progressive, elettronica, architetture djent e contaminazioni hip hop. Il chitarrismo rinuncia a distorsioni esasperate, all’approccio sanguigno e alle escursioni neoclassiche per farsi chirurgico e cristallino nel suono. Piuttosto che la velocità, si cercano incastri ritmico-armonici che proiettano nello spazio quanto in passato fatto da visionari come Robert Fripp, Andy Summers o Stanley Jordan. Le chitarre Ibanez Q sono ottime interpreti delle esigenze di questa nuova generazione di musicisti, tra cui spicca il prodigioso adolescente Ichika Nito, cui Ibanez ha dedicato un modello signature di questa serie. Chitarre headless, senza paletta, leggerissime e piccole, abbordabili nel prezzo. Nella QX52 i tasti del manico sono obliqui: si diteggiano arpeggi e accordi da piovra senza fatica. Per chitarristi rivolti al futuro."

Ibanez QX52 e Ichi10: headless dal futuro in prova

La Ichi10
Ichika Nito è un esempio perfetto del chitarrismo a cui la serie Q si rivolge, e la sua signature Ichi10 ne sintetizza lo stile con una suonabilità estrema, ma non estremizzata nelle misure, un sound ampiamente versatile senza però sacrificare la qualità e il corpo dei singoli suoni, mostrando fin da subito una chitarra equilibrata e risuonante sul piano costruttivo, solida, ben realizzata al di là delle numerose curiosità progettuali che il suo look nasconde.

Ibanez QX52 e Ichi10: headless dal futuro in prova

I legni
Le due chitarre si accomunano per scelte costruttive come il body in nato e il manico avvitato, realizzato in tre parti di acero e bubinga. Cambiano sensibilmente misure e suonabilità, con un profilo Wizard a C sulla Ichi10 dalle dimensioni generose sotto il palmo e ben diverso dal Parallel Wizard sulla QX52, più schiacciato e abbinato a un raggio più piatto, da ben 20 pollici contro i più convenzionali 12 della Ichi.

Ibanez QX52 e Ichi10: headless dal futuro in prova

I manici
Entrambe hanno 24 fret Jumbo Jescar EVOgold, inclinati sulla QX52. Non si tratta di fanned fret o altre configurazioni che comporterebbero un diapason variabile tra le varie corde: qui i tasti sono tutti inclinati allo stesso modo, generando un diapason fisso e standard da 25,5 pollici, richiedendo però una torsione minore al polso per la diteggiatura rispetto a quanto accade su una chitarra convenionale.
Un espediente simile altera gli equilibri dello strumento, e un hardware adeguato diventa necessario. Si presta ottimamente allo scopo il ponte Mono-Tune usato su entrambi i modelli, fisso e con sellette singole complete di viti per l’accordatura, soluzione indispensabile considerata l’assenza di una paletta e di meccaniche tradizionali. Sulla QX52, le sellette del ponte sono sfalsate per seguire la diversa inclinazione dei tasti e del capotasto.

Ibanez QX52 e Ichi10: headless dal futuro in prova

L’elettronica
Un approccio comune sul piano costruttivo mostra invece notevoli differenze quando si volge lo sguardo ai pickup.
La QX52 adotta una coppia di humbucker Q58 montati direttamente nel legno.
La Ichi10 si affida invece a tre single coil R1, uno avvitato nel legno e due sul battipenna.
Tutti i pickup sono passivi, a base ceramica con un output degno di nota. Entrambe le chitarre contano sulla flessibilità aggiuntiva di un selettore a cinque posizioni e un interruttore Alter Switch.

Ibanez QX52 e Ichi10: headless dal futuro in prova

La filosofia alla base delle Q genera strumenti originali, dal carattere forte e rivolto agli stili più moderni che però non ne preclude l’utilizzo in contesti classici con una certa soddisfazione. La liuteria Ibanez dà vita a chitarre dal rapporto qualità/prezzo aggressivo, capaci di stuzzicare i fanatici del chitarrismo d’avanguardia ma accessibili a sufficienza da invogliare anche un chitarrista più tradizionalista a metterci sopra le mani per aggiungere una nuova - fortissima - sfumatura alla propria tavolozza sonora.

Sul sito Ibanez, la Ichi10 di Ichika Nito è illustrata a questo link.
La scheda tecnica completa della QX52, invece, è a questa pagina.
chitarre elettriche ibanez ichi10 ichika nito quest qx52
Link utili
Ichi10 sul sito Ibanez
QX52 sul sito Ibanez
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di XFiles utente non più registrato
commento del 04/04/2022 ore 10:00:37
Chitarra particolare, molto, ma a dirla tutta, ci provo e ci riprovo ma non riesco a farmela andare giu'. Quel moncherino finale ne e' la causa, ma e' solo questione di gusti, e comunque per curiosita' non mi dispiacerebbe provarne una.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 04/04/2022 ore 15:17:17
Sono assai interessato a queste chitarre, ma il timore di fondo è trovarmi troppo comodo, o più scomodo tornando al tradizionale e quindi dover giubilare di fatto le chitarre che già ho. Ma prima o poi prenderò il coraggio e le proverò.
Ciao
Rispondi
di Gigibagigi [user #49591]
commento del 04/04/2022 ore 17:00:18
Ho preso una Strandberg qualche anno fa. Chitarra eccezionale, ma talmente eccezionale che purtroppo ho R9, PRS custom, strato e tele CS, MusicMan Sabre e Majesty, e tante altre a prendere polvere. Voglio dire: mi piacciono ancora tantissimo e non le vendereri mai, ma ogni volta che mi siedo e devo suonare per allenarmi, o per registrare, o per... tutto quello che non sia solo il mio personalissimo sollazzo, scelgo sempre e solo lei.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 04/04/2022 ore 18:20:51
Beh vuol dire che ti ci trovi benissimo... E' una grande cosa. Io ne ho provata una un paio di mesi fa (una PROG) e mi ci sono trovato benissimo, non mi ha convinto granché il suono ma è questione di gusti e attitudini.

Per quanto riguarda le chitarre descritte nell'articolo, ho sempre avuto la curiosità di provare la QX52, ma una decina di giorni fa ho comprato un'altra chitarra che mi è costata un rene e devo star buono almeno per i prossimi due anni. Però mi sembrano strumenti moderni, intelligenti (leggeri, agili).
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di francesco72 [user #31226]
commento del 05/04/2022 ore 10:25:24
Ecco, così non mi aiuti proprio: a questo punto o saluto l'idea di provare queste Ibanez, che mi intrigano parecchio; oppure rischio di salutare il resto dei miei ferri. mah.
Comunque grazie,
ciao
Rispondi
di Gigibagigi [user #49591]
commento del 05/04/2022 ore 10:35:2
Se posso permettermi... Queste Ibanez sono "carine", ma sono anni luce da una Strandberg. Se quel "72" che leggo nel nickname sta per l'anno di nascita, credimi: una chitarra perfettamente ergonomica, che non supera i 2,5 chili di peso, bilanciata al millimetro, alla nostra età (e io sono del '79) è una grazia divina più che uno strumento musicale. Provala.
Rispondi
di MAURIZIO [user #49375]
commento del 05/04/2022 ore 20:28:47
Aspetta, se tu del '79 hai problemi a tenere una normale elettrica, io del '67 vado a seppellirmi nel cimitero dei chitarristi...? 😂🖐️
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 06/04/2022 ore 09:50:00
Certo, anche le strandberg sono assai papabili, ma hanno una differenza di prezzo significativa. Comunque grazie per l'indicazione.
Ciao
Rispondi
di SysOper [user #10963]
commento del 06/04/2022 ore 17:16:02
Però, almeno nel mio caso non avendo provato una QX, aspetterei a dire che siano anni luce da una Strandberg... dimensioni e peso sono sostanzialmente gli stessi, ed i tasti slanted per tutta l'estensione del manico dovrebbero essere più ergonomici dei fanned fret
Rispondi
di Gigibagigi [user #49591]
commento del 06/04/2022 ore 17:24:02
Certo, ma è vero che la forma è completamente diversa, in quanto manca lo svaso in fondo a destra per la gamba (comodissimo). Il manico non può essere un endurneck (è un brevetto strandberg), e non ha i tasti in acciaio. Sul materiale di ponte e meccaniche non mi esprimo, ma non mi pare proprio sia alluminio come le strandberg. E, per quello che ho provato, non credo proprio che i tasti slanted siano di perciò stesso più comodi dei fanned, che - per come sono studiate le stranbberg - corrispondono sempre all'inclinazione del polso lungo tutto il manico (ovverosia ortogonale al capotasto, e sempre più inclinato man mano che si avvicina al 24°).
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di SysOper [user #10963]
commento del 07/04/2022 ore 16:38:3
Non so, però tenendo la chitarra piuttosto alta ed inclinata (posizione che peraltro, da seduti, proprio lo scavo per la gamba favorisce) troverei più naturale disporre di tasti inclinati già a partire dallle prime posizioni.
Riguardo ai materiali (per quanto gli EVOGold siano comunque di qualità) probabilmente dovremo attendere una eventuale serie Prestige...
Rispondi
di SysOper [user #10963]
commento del 05/04/2022 ore 14:56:29
Purtroppo devo sottoscrivere... in effetti la loro principale controindicazione, se può essere ritenuta tale, è che poi ti portano a considerare in una certa misura "faticoso" l'utilizzo delle chitarre più tradizionali.
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di ADayDrive [user #12502]
commento del 05/04/2022 ore 16:50:36
Assomiglia un po' a querelle automobilistiche del tipo "Fighissime le macchine ultra-tecnologiche col cambio automatico a 9 rapporti, il park assistant, mille dotazioni di sicurezza etc... ma i veri fighi usano i BMW serie 3 anni '90 senza elettronica.". Poi provi la macchina ultra-tecnologica e tutto il resto sembra ferro vecchio. Credo si chiami "progresso tecnologico"...
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di rockit [user #11557]
commento del 04/04/2022 ore 15:59:3
Domanda - a cui il video forse già risponde, ma essendo lungo lo sto guardando a salti ;-) Le meccaniche che escursione di accordatura permettono? C'è margine per esempio per passare da una accordatura standard a un drop D o muoversi verso una accordatura aperta (chiaramente senza variazioni estreme) senza dover mollare e rimontare la corda?
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di RedRaven [user #20706]
commento del 04/04/2022 ore 16:57:58
Le headless si scelgono diciamolo, per stile. Quella cosa del postmoderno che adesso è quasi retro anni 80. Qui sarà anche fatta benissimo ma se la sceglo headless che sia headless, invece è ... microcefala :)
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di DarioB [user #62057]
commento del 05/04/2022 ore 18:01:31
a RedRaven, in sostanza il microcefalo è prezioso per poter bloccare corde tradizionali in modo corretto, le Steinberger avevano quel fastidioso obbligo a uso di corde specifiche che non è il massimo. Sarei invece curioso di vedere come abbiano risolto l'impatto dell'assenza di paletta tradizionale per il sustain e le varianti provate. Essendo mancino sono anche impedito da prove, le headless lefty sono un miraggio salvo pochissimi brand. Strandberg stessa ha solo fatto una mini serie anni fa.
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di fraz666 [user #43257]
commento del 05/04/2022 ore 10:27:07
I tasti inclinati/slanted dovrebbe provarli CHIUNQUE perché sono fenomenali da quanto sono comodi: semplicemente seguono meglio l'inclinazione naturale della mano. peccato solo che di solito abbiano bisogno di ponti mono-tune come questi. Queste Ibanez non mi piacevano esteticamente all'uscita (non per l'headless ma per il body, preferisco lo stile Strandberg) ma mi ci sto abituando: maledetti!
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di pg667 [user #40129]
commento del 05/04/2022 ore 20:41:23
mi toglieresti una curiosità?
come fanno ad essere più ergonomici i tasti slanted/fanned, soprattutto nelle prime posizioni?

la mano tende naturalmente ad inclinarsi verso l'interno e non verso l'esterno, e sulle corde basse nei i primi tasti sono molto distanti, c'è da fare parecchio stretching.
a me sembrano davvero scomode.
Rispondi
di fraz666 [user #43257]
commento del 05/04/2022 ore 21:42:22
beh attenzione che slanted è diverso da fanned: nelle slanted come questa non cambiando la scala non cambiano le distanze, è solo ergonomia
Rispondi
di pg667 [user #40129]
commento del 05/04/2022 ore 22:54:50
ah, sono tutti inclinati verso il body nelle corde basse, così ha senso.
Rispondi
di bobbe [user #36282]
commento del 06/04/2022 ore 22:18:56
Per me, orrenda
Rispondi
di @nt@n1x2 [user #62172]
commento del 07/04/2022 ore 09:01:22
Sono anni che sogno una Kiesel headless, ma considerando i prezzi importanti (e costi per importarla) e il dover acquistare senza provare lo strumento mi sono sempre scoraggiato... Ibanez mi ha riacceso la GAS per questo tipo di strumenti... di questi tempi sembra tra l'altro non banale trovarle disponibli negli store (anche online).
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