di redazione [user #116] - pubblicato il 30 aprile 2022 ore 09:00
KMA Machines aggiunge un’ulteriore ottava inferiore per portare il Queequeg verso abissi ancora più estremi, con possibilità di sommare più ottave e miscelare i segnali dry e wet.
L’aggiornamento del catalogo KMA Machines procede a passo spedito e porta in un nuovo formato alcuni dei best seller del laboratorio tedesco, ora re-ingegnerizzati, aggiornati sul piano tecnico e resi più pratici dallo spostamento delle prese jack sul lato superiore, per entrare in qualsiasi pedaliera.
È toccato al violento distorsore Wurm, poi è stata la volta del Fuzzly Bear con cui KMA ha iniziato la propria avventura nel 2013, e ora è il turno del Queequeg.
L’octaver di KMA Machines spinge in modo figurato il suono giù fin nelle profondità dell’oceano, in cerca della leggendaria balena bianca. Con quest’immagine, il laboratorio ha battezzato il proprio pedale Queequeg, in riferimento al noto personaggio del romanzo Moby Dick.
Gli abissi diventano ancora più oscuri e insidiosi con l’aggiornamento all’edizione Queequeg 2, che per l’occasione riceve un selettore a tre posizioni per estendere il proprio range espressivo.
Il Queequeg 2 è un octaver monofonico basato su architettura analogica. Promette un sound di stampo tradizionale e vanta un tracking particolarmente veloce e preciso.
L’interfaccia è immediata, con una sola manopola per miscelare il segnale diretto dello strumento a quello prodotto dall’effetto, partendo da una condizione di dry puro a inizio corsa fino a bypassare del tutto il segnale pulito a fine rotazione.
Un piccolo switch consente di scegliere tra tre modalità d’uso: la prima per avere un raddoppio all’ottava inferiore, una per scendere di due ottave e una per avere entrambe le ottave. In tutte, grazie alla manopola, la presenza del segnale diretto può essere dosato a piacimento per creare una trasposizione pura, per schiarire appena l’effetto con l’attacco delle note diretto, per arricchire il proprio sound di partenza con la pancia di un’ottava inferiore appena intelligibile o per avere un muro del suono di tre ottave insieme.
Il timbro asciutto e pulito delle ottave inferiori generate dal pedale sono l’ideale per arricchire suoni distorti e miscelarsi con modulazioni o fuzz, coi quali dare vita a tessuti sonori per certi versi vicini al mondo dei sintetizzatori.