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Il controllo del tono del Dumble Overdrive Special anni ‘60
Il controllo del tono del Dumble Overdrive Special anni ‘60
di [user #16055] - pubblicato il

Un raro circuito a due toni disegnato da Alexander Howard Dumble per l'ODS degli anni '60 offre lo spunto a un nostro lettore per esplorare il comportamento tecnico dei controlli e degli originali switch Deep e Rock/Jazz.
Come molti sapranno, gli amplificatori progettati e costruiti da Alexander “Howard” Dumble - deceduto a inizio 2022 all’età di 77 anni - sono tra i più ricercati e costosi dell’intero panorama chitarristico. L’eccellenza assoluta nella ricerca del suono migliore, accompagnata alla volontà di rimanere un artigiano che costruiva tutti i suoi amplificatori per chitarra, ha reso il nome Dumble come il più desiderato dai chitarristi professionisti. Sì perché, per i comuni mortali, poter mettere le mani su uno di questi rimane e rimarrà pura utopia. I motivi principali sono due: il primo è che ogni realizzazione è stata “cucita” su misura al chitarrista che l’aveva commissionato, personalizzando quindi i circuiti per ottenere il migliore tono, mentre il secondo è dovuto alla piccolissima produzione, pochissimi pezzi l’anno, creati dagli anni ‘60 fino alla sua dipartita. Nel mercato dell’usato questi viaggiano da circa 70.000 $ fino ad arrivare anche a 150.000 $.
Se però ogni realizzazione è diversa dalle precedenti, i circuiti di controllo del tono, che è la parte dove ogni chitarrista può scolpire il proprio suono andando a interagire con manopole e interruttori, ne dovrebbero essere uscite poche versioni. Vorrei analizzare quella del modello più famoso, ovvero l’Overdrive Special conosciuto spesso con la sigla ODS che è stato riproposto anche da altri produttori. Dagli schemi trovati in rete, chi l’ha visto un Dumble originale dal vivo alzi la mano, ne esistono almeno tre versioni.
Piccola nota: questa è la versione più semplice, ma lo schema che si trova in rete manca di un collegamento fondamentale sul controllo dei bassi, che ne impedisce il funzionamento corretto.

Il controllo del tono del Dumble Overdrive Special anni ‘60

La versione del circuito tipica del Dumble Overdrive Special degli anni ‘60 aveva solo due bande d’equalizzazione per Bass e Treble e già i tre interruttori per la selezione Rock/Jazz, Deep e Bright. Quest’ultimo era disegnato in modo molto classico come nei vecchi amplificatori Fender ma con un valore del condensatore decisamente più grande per ottenere una maggiore modifica timbrica con l’esaltazione non solo delle alte frequenze, ma anche delle medio-alte. Come nel modello d’ispirazione, aumentando il volume, l’effetto del Bright tende ad attenuarsi fino a scomparire quando il controllo viene aperto del tutto. Il selettore Deep dona maggiore segnale in uscita, maggiore corposità al suono specialmente con il controllo dei bassi al minimo e tende a scavare meno la timbrica sulle medie frequenze. La variazione è contenuta in pochi dB, maggiormente nella zona delle frequenze medio-basse, importantissime per scolpire il proprio suono. Il selettore più importante e originale rimane però quello chiamato Rock/Jazz, che stravolge l’equalizzazione e la corsa dei due controlli di tono. La selezione chiamata “Rock” richiama il classico schema Fender a due manopole per Bass e Treble, con medi preimpostati a un certo valore tramite una resistenza. La variazione “Jazz” fa uso invece di uno schema di tipo Baxandall passivo, normalmente usato in forma attiva sui controlli di tono di tipo HiFi, nei mixer, negli amplificatori per basso o acustica, molto raramente per la chitarra elettrica.

Il controllo del tono del Dumble Overdrive Special anni ‘60
Comportamento dei toni in posizione Rock

Il controllo del tono del Dumble Overdrive Special anni ‘60
Comportamento dei toni in posizione Jazz

Nella posizione Rock e con tutti e due i controlli al minimo l’equalizzazione è molto lineare su tutta la banda con un’attenuazione compresa fra i -20/-22 dB, mentre nella posizione Jazz e le stesse regolazioni il suono è lineare fino alle medie frequenze, con un picco a circa 300-400 Hz e molto tagliato sulle alte. Il controllo degli alti, oltre ad amplificare la sua banda, amplifica anche le medie frequenze, con una corsa più decisa dalla metà in su per la posizione Rock, mentre per la posizione Jazz ha una maggiore escursione portando il suono da estremamente chiuso a molto aperto. Le medie in questo caso vengono modificate meno rispetto alla posizione Rock. Il controllo Bass interagisce anche con la banda dei medi nella posizione Rock e ha un maggiore intervento nella prima metà di corsa, similmente alla posizione Jazz, che però modifica poco la banda dei medi.

Il controllo del tono del Dumble Overdrive Special anni ‘60
Posizione Rock e Deep Off

Il controllo del tono del Dumble Overdrive Special anni ‘60
Posizione Rock e Deep On

Combinando i due controlli di tono, sono possibili suoni scavati sulle medie frequenze in stile Fender e derivati, a frequenze maggiori per la posizione Jazz e minori per la Rock. Con tutti e due i controlli al massimo l’equalizzazione e quindi la timbrica è molto diversa. Con il selettore su Rock si ha un’escursione massima di circa 18 dB per le basse frequenze, fino a 17 dB per le medie e circa 20 dB per le alte. Nella selezione Jazz, la variazione massima delle basse frequenze arriva a circa 17 dB, circa 10 dB per le medie e ben 40 dB per le alte.

Il controllo del tono del Dumble Overdrive Special anni ‘60
Posizione Jazz e Deep On
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La notizia della morte di Alexander Howard Dumble
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di pelgas [user #50313]
commento del 03/05/2022 ore 05:31:35
Ma in soldoni, il Overdrive special, che era? Openback o closedback? Che coni montava ceramici o alnico? Che valvole finali aveva? E anche il pre che roba era? Perché i cinesi non lo clonano, così con cinquecento euro ce lo permettiamo anche noi comuni mortali?
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di JasonB [user #4206]
commento del 03/05/2022 ore 12:34:58
C'è il VHT D-fifty che sembra interessante...
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di pelgas [user #50313]
commento del 03/05/2022 ore 13:25:29
Assolutamente vht marca sconosciuta ma in passato gran ampli
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di francesco72 [user #31226]
commento del 03/05/2022 ore 15:33:33
Beh, il VHT costa il doppio di 500 euro.
Ciao
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di TidalRace [user #16055]
commento del 03/05/2022 ore 14:58:14
Se ne acquistano uno in vendita, potrebbero replicare quello, uno dei circa 300 o poco più esemplari realizzati da Dumble, poi se lo fanno suonare come un Dumble è tutto da dimostrare. Se non lo hanno ancora fatto ci sarà un motivo.
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di JoeManganese [user #43736]
commento del 04/05/2022 ore 04:00:48
Ma esiste il preamp clonato in pedale, vai al link
Io ce l'ho e ne ho parlato qui vai al link

Grazie a questo articolo finalmente riesco a capire perché quei selettori funzionano in quel modo.
Rispondi
di JoeManganese [user #43736]
commento del 04/05/2022 ore 04:03:52
Grazie Tidal, non immagini quanto gradito sia questo tuo articolo! Ho il preamp Ethos che emula in analogico un Dumble, e tutti quei selettori sss/rock/jazz deep.. un casino senza spiegazioni. Però I suoni escono un incanto, sempre caldi pastosi , mi immagino cosa sia un vero dumble
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 04/05/2022 ore 22:47:51
Articolo molto interessante....posso confermare che l'equalizzazione in questo amplificatore e' molto particolare. Innanzitutto bisogna ribadire il concetto espresso nell'articolo, ovvero che i Dumble sono stati prodotti su richiesta, per cui sono diversi uno dall'altro. Settato su Rock i toni sembrano non funzionare, anzi sembra funzionare solo il Treble. Posizionando il Treble dopo meta' corsa sia i Medi che i Bassi non incidono sul suono, sembrano non funzionare. Ma dipende anche dal volume....insomma e' un'alchimia.
Posizionando il Treble al minimo si inizia a sentire l'effetto dei Bassi e dei Medi. Mano a mano che si alzano i Bassi i Medi iniziano ad incidere, tenendo i Bassi al minimo i Medi non si sentono.
Questo succede nei Dumble di fine anni '70, i Silver Face. Negli ODS degli anni '80 i toni funzionano leggermente meglio ed e' possibile scolpire maggiormente il suono.
Posizionando il selettore su Jazz i toni incidono molto di piu', tornano magicamente a funzionare, ma si perde molta pasta pasta sonora che va compensata alzando il volume o con Deep.
Presence e Bright si usano pochissimo perche' inacidiscono molto il suono, anche perche' sono dei switch e non possono essere modulati.
I Silver Face hanno un suono piu' ruvido e hanno meno headroom, quindi la riserva di pulito e' piuttosto bassa. I toni incidono pochissimo a parte il Treble ma di base l'ampli ha un suono fenomenale.

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