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CHITARRA DIDATTICA ONSTAGE RITMI NEWS SHOP

La versatilità del digitale e come usarla

di Sykk [user #21196] - pubblicato il 12 maggio 2022 ore 13:17
Condivido la mia esperienza che mi ha portato a usare solo una piccola parte del potenziale del digitale, ma per motivi pratici precisi.
 
Diciamo che prima di sdoppiare i suoni di base in mille preset, uno con più gain, l'altro uguale ma con il chorus ecc.. volevo appunto tirare fuori dei buoni suoni di base.
 
Il punto è che alla fine ho ottenuto tre suoni che uso per tutto e non mi serve altro (o meglio sono tre suoni ciascuno con una variazione che si ha premendo di nuovo lo stesso footswitch del Mooer GE250).
 
Il primissimo punto di partenza è stato il distorto, ho creato un preset bello carico ma ancora intelligibile, sono andato un po' a gusto, alla fine la simulazione dell'ampli che mi ha convinto di più è l'Engl Blackmore (canale distorto con gain a metà), ma abbinato alla classica 4x12 Marshall.
Fondamentale l'aggiunta di un equalizzatore a focalizzare le medie frequenze (regolato durante le prove con la band), e il riverbero settato in modo che "si sente che c'era solo quando lo spegni".
 
Lo step successivo è stato creare il suono per gli assoli, ho aggiunto una simulazione di overdrive, dato un'ulteriore spintarella alle medie e aggiunto un po' di delay a 450 millisecondi.
Il distorto per le ritmiche è poi stato modificato con lo stesso delay ma col banco spento, in questo modo si ha lo spillover delle ripetizioni passando dal suono assolo a ritmico.
 
Il suono pulito è stato creato sdoppiando il suono distorto ritmico e sostituendo l'amplificatore con una simulazione Fender Twin più compressore, ma non mi ci trovavo molto perché preferisco usare il crunch, quindi sono tornato al canale distorto dell'Engl ma con gain a zero e ribilanciato i volumi.
 
Quanto alle variazioni, quella sul pulito attiva il delay e un chorus, per i momenti più "ambient".
Quella sul distorto ritmico attiva l'overdrive per quando servono armonici e palm muting.
Quella sul suono di assolo attiva un flanger molto tamarro.
 
E niente, come dicevo sto usando questi tre+tre suoni su tutta la scaletta senza sentire bisogno di altro.. per ora!

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di satisfaction [user #17423]
commento del 12/05/2022 ore 22:11:05
Un tempo si diceva che il digitale serviva ad avere tanti preset diversi per adattarsi a tanti generi/brani. In realtà anch'io ne ho sempre fatto un uso analogo al tuo, ovvero di costruire un rig digitale con un massimo di 2 o 3 suoni di base, e poche variazioni. Alla fine quando si ottiene un buon suono che piace, questo può essere adattato a tante situazioni diverse, e non si sente il bisogno di avere suoni completamente differenti. Sarebbe un'inutile complicazione ed un dispendio di tempo enorme nel bilanciare i volumi e l'equalizzazione delle patch. Da qualche anno uso Helix e sono finalmente contento del mio suono diretto nel mix, e anche chi suona con me lo è. Ho anche la Ge200 che tengo come backup e per fare qualche suonatina in casa, ma vale comunque sempre la stessa regola. Nella ge200 uso solo Marshall.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 13/05/2022 ore 12:53:05
Era lo stesso approccio che avevo io quando usavo Helix. Tre suoni in croce (un semi clean, un overdrive e un overdrive boostato), a volte con delay o vibe in aggiunta.

Praticamente cercavo di ricreare il sound che si ottiene dall'ampli.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 13/05/2022 ore 15:27:55
Ma, il digitale uno lo usa come crede.
Se gli bastano tre suoni fa bene a usare quelli.
Diciamo che la "versatilità del digitale" sta proprio nel fatto che hai il grande vantaggio di poter cambiare amplificatore, quindi sonorità, in una frazione di secondo.
E ce ne sono di amplificatori disponibili, molto belli.
Normalissimo cercare di ricreare il sound che esce dall'ampli, per questo il Kemper si basa sulle profilazioni. La figata è che hai a disposizione una enormità di voicing.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 13/05/2022 ore 21:12:27
Vero!
A me però "fa un po' strano" questa facilità nel passare da un Twin a un Marshall a un Mesa.. Come se non si avesse una voce propria. Specie a livello "umano".

Ma magari sono io che sono abituato ad ascoltare gente che sul palco usa un ampli solo..
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 14/05/2022 ore 14:23:28
Ma non è che devi passare da un ampli all’altro nella stessa canzone, probabilmente non avrebbe un bell’effetto. Poi ci sono chitarristi che lo fanno, se serve. Dipende cosa suoni.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 14/05/2022 ore 19:21:40
Si si, ma anche da una canzone all'altra se sento un chitarrista passare da un Jazz Chorus per i clean a un Engl per i distorti.. Ci può stare, specie se uno fa cover, ma chi fa musica propria solitamente non ha bisogno di diversi ampli, gliene basta uno. Vedi i vari Frisell, Henderson, Scofield, credo anche Beck etc.
Come al solito dipende dalle esigenze che ognuno ha.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 16/05/2022 ore 17:25:5
Ecco, il concetto è ben espresso nell’ultima frase... e vale anche per chi fa musica propria.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 13/05/2022 ore 22:52:46
Si, ma questo nei piccoli live non riesco a ottimizzarlo così come sarebbe inutile per me avere 3 ampli e 10 distorsori.
Se non hai uno spazio grande e un impianto ottimo e lo stesso fonico che ti segue sempre, meglio pochi suoni.
Poi in registrazione è un'altra cosa.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 14/05/2022 ore 14:29:02
Non ho capito cosa c’entri il fonico. Se hai i tuoi suoni ben regolati, ed è semplice semplice, il fonico quasi sempre si gira i pollici.
Se fai musica tua, concordo che non serve, probabilmente ti bastano tre quattro suoni.
Se fai cover è molto bello, e comodo, poter disporre di un Vox alla The Edge, o di un Fender Tweed o di un Deluxe Reverb, o di un Bogner alla Lukater, o di un Two Rock alla John Mayer, o di un Friedman alla Phil X, o di una Plexi o JCM800 per un’infinità di pezzi.
Ti assicuro.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 14/05/2022 ore 14:37:53
Nei piccoli locali le differenze risultano molto appiattite, e alla fine ti perdi tra i preset
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 16/05/2022 ore 17:24:05
A me non succede.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 13/05/2022 ore 16:20:22
L'altro chitarrista che suona con me si è appena comprato il Boss GX 100
Non siamo al livello dei blasonati top di gamma, ci mancherebbe costa un terzo, ma ha suoni credibili ed è molto semplice e pratico. Ottima impressione.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 14/05/2022 ore 20:10:46
Ecco, il concetto è ben espresso nell’ultima frase.
(rimanendo nel titolo del post)
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