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UA: ampli storici in pedalboard
UA: ampli storici in pedalboard
di [user #116] - pubblicato il

Tre pedali Universal Audio racchiudono i suoni degli amplificatori valvolari più famosi di sempre con effetti, simulazioni di cassa e possibilità di creare preset personalizzati.
L’ingresso di Universal Audio nel mondo degli stompbox per chitarra avviene nel 2021. L’approccio rivolto all’hi-end maturato con l’esperienza nell’audio da studio viene conservato e la prima ondata dà vita a una collezione di ambienti e modulazioni di alta qualità, con controlli approfonditi e con una spiccata flessibilità sonora.
Astra Modulation Machine, Golden Reverberator e Starlight Echo Station ottengono feedback entusiastici tra gli appassionati di effettistica boutique e, esattamente un anno più tardi, Universal Audio torna in prima linea con tre nuovi modelli. Stavolta l’offerta è tutta concentrata sul replicare i suoni degli amplificatori che hanno fatto la storia della chitarra elettrica, con tutta la qualità Universal Audio e un’impressionante dotazione di controlli per un’espressività importante senza rinunciare a un’interfaccia dall’approccio immediato in modo sorprendente.

UA: ampli storici in pedalboard

Woodrow ’55 è lo stompbox ispirato ai primi amplificatori Fender Tweed, corposi e dal caratteristico rombo quando si spinge la valvola.
Ruby ’63 si rifà al combo Vox che ha condotto la british invasion degli anni ’60, con Top Boost e vibrato integrato.
Dream ’65 riprende i grossi blackface degli anni ’60. Profondi e brillanti, con riverbero e vibrato a portata di switch.

Tutti hanno sei manopole e tre switch, più due pulsanti a pedale per l’attivazione e per la selezione dei preset.
L’integrazione con l’app UAFX su dispositivi mobile permette di analizzare i suoni ricreati dai pedali, le funzioni chiamate in causa ed esplorare nel dettaglio i tipi di microfoni e casse abbinati, oltre ad accedere a una serie di funzioni avanzate.
Su ognuno, due ingressi e due uscite consentono una connettività stereo e permettono di accedere alla modalità a quattro cavi con cui sfruttare i circuiti in qualità di canali alternativi sul proprio amplificatore.
Una porta USB-C consente infine aggiornamenti del firmware e programmazione delle macchine.

UA: ampli storici in pedalboard

Il Woodrow ’55 dispone di un volume relativo allo strumento, uno per la microfonazione e di un livello d’uscita generale.
In basso, Room, tono e Boost permettono di rifinire il suono dell’ampli, gestire la risposta della microfonazione e spingere l’amplificatore simulato in una saturazione compressa e dal sapore profondamente vintage.
Al centro dello chassis, lo switch sulla sinistra permette di selezionare uno di tre altoparlanti tra BLU15, JP12 e GB25. L’interruttore sulla destra è relativo al boost e offre le modalità KP-3D, Stock e EP-III.
La levetta centrale consente di memorizzare i preset.



Il Ruby ’63 Top Boost si regola per Volume, Cut e Output, più equalizzazione a due bande con Bass e Treble e manopola dedicata al Boost.
Il selettore a sinistra richiama i cabinet tra Silver, Blue e Green. Lo switch a destra sceglie i canali Bril, Norm e Vib. Il circuito è completo di un effetti vibrato e il selettore centrale consente di accedere ai suoi parametri, trasformando le tre manopole in basso nei controlli di Room, Intensity e Speed. 



Il Dream ’65 Reverb dispone in alto i controlli di Volume, Reverb e Output.
In basso, ancora una volta un’equalizzazione a due bande e una regolazione del boost completano la dotazione.
Qui gli altoparlanti selezionabili sono GB25, Oxford e EV12. Immancabili sono il riverbero e il vibrato, che si gestiscono con le funzioni alternative di Intensity e Speed per le manopole in basso a destra. La commutazione, come sul modello precedente, avviene con lo switch al centro dello chassis, lo stesso con cui si memorizzano anche i preset.
Lo switch a destra permette di alterarne la voce con le modalità Lead, Stock e D-Tex.



Mentre scriviamo queste righe, i tre simulatori di amplificatore Universal Audio sono già disponibili sul mercato. Sono prodotti di fascia alta pensati per chi richiede suoni di qualità da poter integrare con successo sia nel proprio rig dal vivo sia per gli utilizzi in studio. In Italia, sono distribuiti da Midiware e, su MusicalStore2005, è già possibile acquistare il Woodrow ’55, il Ruby ’63 e il Dream ’65.
dream 65 effetti singoli per chitarra ruby 63 ultime dal mercato universal audio woodrow 55
Link utili
I primi pedali Universal Audio su Accordo
Golden su MusicalStore2005
Starlight su MusicalStore2005
Astra su MusicalStore2005
Woodrow ’55 su MusicalStore2005
Ruby ’63 su MusicalStore2005
Dream ’65 su MusicalStore2005
Sito del distributore Midiware
Dream '65 sul sito Universal Audio
Ruby '63 sul sito Universal Audio
Woodrow '55 sul sito Universal Audio
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di talpa [user #1842]
commento del 08/06/2022 ore 07:26:3
Prezzi spropositati .
Rispondi
di go00742 [user #875]
commento del 08/06/2022 ore 09:46:47
Si visto il prezzo si fa prima a comprarsi direttamente gli ampli storici ahahahahah
Rispondi
di Pattagorru [user #56686]
commento del 08/06/2022 ore 11:31:26
e vai ... 400€ al colpo ... mica male
per me possono rimanere sugli scaffali a vita!
Rispondi
di Desmo8 [user #38806]
commento del 08/06/2022 ore 12:07:06
….. sono senz’altro prodotti di qualità, ma i prezzi sono decisamente fuori mercato….. peccato.
Rispondi
di bettow [user #30179]
commento del 08/06/2022 ore 21:47:33
A mio avviso il "limite" è che per utilizzarli devi avere un impianto o almeno delle casse FR, quindi altri costi. Dovrebbero fare delle versioni con un finale da collegare direttamente alle casse, e a quel punto potrebbero diventare un alternativa all'ampli (testata) tradizionale.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 09/06/2022 ore 07:58:55
C'è l'Orange Stamp.
Lo colleghi al mixer o direttamente al cabinet, suona pure bene (forse lievemente ruvido). Costa pure sensibilmente meno.
Questi secondo me suonano meglio, probabilmente la risposta è anche migliore di un Helix sul mixer (sembrano più "reattivi") ma fanno solo questo..

Mi sembrano oggetti di pregio per chitarristi che vanno a provare leggeri. Penso a un chitarrista che si sposta a Roma o Milano, parcheggiando a mezzo km da dove suona. Oppure con la chitarra a tracolla sullo scooter... Un oggetto come questo ti salva la vita. Se avessero messo il reverb sul 55 ci farei un pensierino, ma per adesso rimango con lo Stamp.
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di @nt@n1x2 [user #62172]
commento del 09/06/2022 ore 09:19:36
Avranno anche prezzi che per qualcuno possono risultare alti ma la qualità c'è. Lo dimostra il fatto che sono già andati sold-out in tutta Europa. Un'azienda come UAD non lesina mai sulla qualità dei prodotti che propone e mi viene da pensare che tanti parlino tanto per parlare senza aver mai avuto a che fare con i loro prodotti ;-)
Rispondi
di JoeManganese [user #43736]
commento del 09/06/2022 ore 19:39:20
Io ho avuto, e restituito, un UAFX Golden Reverb. A parte il prezzo, che secondo me ci sta anche su prodotti di fascia alta come questi, aveva dei difetti concettuali. Mancanza di preset, mancanza di Midi, e c'era un anomalo aumento del volume anche a pedale spento (buffer strano, controllo qualità zero).
L'ho restituito per l'anomalia del livello volume, e perchè tutti quegli algoritmi bellissimi sulla carta, nella pratica non li avrei mai potuti utilizzare nè in sala prove, nè dal vivo. I backup di configurazione "su carta" nel 2022 sono anacronistici.
Questi pedali digitali fanno un po' incazzare perchè se prendi il Dream e hai bisogno di un Vox ti tocca prendere un altro pedale. Gli effetti UAFX hanno bisogno di una alimentazione particolare, scaldano come stufette, metterne due su una pedaliera è assurdo.
Però il riverbero spring è eccezionale, migliore di quello sul Golden (e anche qui..), e c'è il tremolo che non guasta. Peccato manchi la mandata effetti, rendendo questo pedale praticamente inutile per scopi pratici.
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di Ernestor [user #46937]
commento del 10/06/2022 ore 08:47:17
A lungo ho cercato un pedale come il Dream 65 che mi permettesse di piazzarlo in pedaliera e usarlo come ampli di backup in caso di tilt del valvolare o semplicemente perché volevo stare leggero. Non trovandone alcuno mi sono rivolto all’est. Non volendo impegnarmi per un Iridium, più che altro perché incerto sulla buona riuscita del tutto, ho trovato un discreto (sulla carta e su youtube) pedalozzo di simulazione digitale con IR e gli optional del caso. Sala prove col gruppo e A/B ampli pedale, anche con Ampli in diretta (ho un Brunetti con cabinet simulation). Pur con i parametri settati per suonare il più simili possibile, la differenza è abissale. Dinamica e timbro completamente diversi. Morale della favola il pedalozzo è ancora in pedaliera ma sempre in bypass. Sta lì giusto in caso di fumata nera dell’ampli ma come alternativa all’ampli zero. Con un Iridium sarebbe andata meglio? Probabilmente, sì, ma quanto? Con uno di questi UA qui andrebbe meglio? Anche meglio di un Iridium? Chi lo sa? La prova la farei ancora volentieri ma il budget per togliermi lo sfizio lo trovo davvero alto in rapporto ai miei propositi. Se suonasse davvero ma davvero molto simile a un ampli, in termini di risposta e feeling la spesa la vedrei giustificata. Se si trattasse solo di timbro… immagino che resterei così come sto. Il problema vero? È che una volta, se volevi uno strumento entravi nel negozio di fiducia, ti sedevi su una sedia e ti facevi guidare dall’istinto. Oggi al massimo puoi farti guidare dal marketing o da un influencer. Ok, lo so più o meno è la stessa cosa. Io sono uno che spende per la qualità quando serve, ma se mi metti un pedale a questi prezzi senza che possa provarlo, ora come ora non me la sento di buttarmi, solo augurandomi che il suono sia quello sperato.
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di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 10/06/2022 ore 16:24:11
L'Iridium ce l'ho e ti posso garantire che suona bene. A differenza di questi presentati nell'articolo puoi scegliere tra tre sim di ampli. Ho avuto parecchi simulatori di amp, anche valvolari, che non mi hanno mai soddisfatto mentre l'Iridium è ancora li. Se poi suona come un ampli non te lo so dire. Bisognerebbe confrontarlo, microfonato, con l'ampli al quale si riferisce la simulazione. Comunqe sia, ci si diverte senza smazzarsi in giro i 24 Kg del mio LC50 che quando lo attacco mi fa fare sempre un sorriso.
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di Ernestor [user #46937]
commento del 11/06/2022 ore 09:00:58
Grazie fenderpassion61, in effetti ho sempre sentito parlare molto bene dell’Iridium e mi fido ciecamente del tuo giudizio. Il mio dubbio riguarda il feeling che avrei nel suonare con questi pedali. Ho anche una pedaliera digitale che porto in giro nelle prove e per backup nei concerti, il problema è che l’impatto finale è talmente diverso dal suonare con l’ampli e la pedaliera a pedali singoli che alla fine il risultato è che la preferisco sempre alle altre soluzioni. Ora, posto che un ampli valvolare fisico dà certamente un risultato diverso, il mio dubbio riguarda il “quanto” diverso esso sia, e se il gioco valga la candela, almeno per me. Magari questi pedali di alta gamma suoneranno molto meglio, decisamente meglio di pedali di fascia bassa, ma il risultato potrebbe non soddisfarmi al punto da convincermi. Prendo atto che con i pedali di fascia alta rispetto a quelli economici la differenza è notevole, ma mi chiedo quanto margine in più mi darebbero quelli di fascia alta, e purtroppo un conto è fare la prova rischiando 100€, un conto è farla mettendoci il triplo o il quadruplo. È lì che non mi fido più e resto in mezzo al guado. Considera che io non sono affatto un integralista del valvolare, mi piace molto il digitale e a casa mi alleno con un Thr Yamaha e un Positive Grid Spark, ma a parte il suono che va vicino all’originale come timbrica, l’effetto acustico generale cambia di molto e finché siamo alle prove o a casa ci sta, ma dal vivo non riesco a rinunciare alla “botta” e al feeling dell’oggetto vero. So ad esempio che per quello che cerco io, probabilmente un ampli tipo Fender ToneMaster sarebbe okay, ma mi ritroverei ad avere a che fare con l’ingombro e dunque perderei il vantaggio della portabilità che invece stavo cercando. Ho la sensazione che la piccola della Fractal potrebbe andare là dove vorrei ma si ripete lo schema. Non posso spendere 1500/2000€ a scatola chiusa per poi scoprire che (almeno per me) ampli e cavo sono tutto quello che serve. Insomma secondo me tocca fare una prova fisica prima di mettere mano al portafoglio su cifre come queste. Dovrei poter fare una prova almeno in negozio, o cercare uno che ce l’ha, farmeli prestare e vedere come reagisce il mio rig. Ma torniamo al punto, è più un fatto sociale che tecnico o commerciale. Probabilmente prima o poi mi capiterà di fare l’esperienza e allora mi toglierò il dubbio. Tutto sommato questa cosa fa riflettere… la musica da cameretta ha soppiantato parecchie abitudini e prerogative della musica come rito sociale. Spero che il dopo pandemia ci riporti a incontrarci più spesso tra musicisti e in generale ci riporti un po’ tutti ad apprezzare la musica live come linguaggio e catalizzatore di aggregazione tra le genti.
Un saluto e grazie per il tuo suggerimento.
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di Ernestor [user #46937]
commento del 23/12/2022 ore 23:15:34
E infine, 6 mesi dopo, smentendomi, ma non del tutto, l’ho preso! Complice un buono sconto e il black friday, più l’esigenza di maggior leggerezza e semplicità di gestione del live in duo con cantante. No, lo dico subito, il Brunetti o il Fender vibro champ suonano meglio. Non è una questione di timbro, quello è molto vicino. Si tratta dell’interplaying tra te e l’ampli. Ma la dinamica è molto simile e nell’economia di una serata ho un ampli fender, un riverbero fender, un tremolo fender, al peso di un libro e alla semplicità di un pedale. Per il contesto e il tipo di gig ho fatto un’ottima scelta, che tra l’altro mi fa rivendere due o tre pedali e recuperare spazio e soldi. In fondo non è andata poi così male.
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