Quando a metà 1968 arrivarono le "Cartoline Rosa" sia a Peppe che a Giovanni, i due componenti più anziani e fondatori del gruppo che si esibiva presso l'Oratorio Salesiano di Bellavista-Portici, io che ero entrato solo qualche mese prima perchè studiavo sia il sassofono contralto (che ancora posseggo insieme al clarinetto, quest'ultimo fattomi comperare dal maestro, entrambi della Yamaha), e già suonavo l'armonica a bocca da un paio di anni, prima presi il posto di Peppe che copriva il ruolo di chitarra solista, ruolo che incontrò da subito il mio gradimento anche se ero costretto a studiarmi a casa tutti i brani strumentali del repertorio, poi poco democraticamente mi imposero quello di bassista, all'epoca non molto ambito. Incominciai con un contrabbasso Meazzi-Wandrè modello Naika (prestatomi da un cugino che era passato al basso elettrico Hofner 185), che amplificavo con un microfono a nastro della Geloso ed un amplificatore SuperMB da 18 W, usatissimo, per passare al più pratico, almeno per me, basso elettrico, cioè un EKO modello 1100/MB/2 del 1963, comperato usato per lire 11.000 dal fratello di un compagno di classe e che era di color madreperlato bianco davanti e nero sul retro. Poi, sull'onda del successo dei Beatles, riuscii a coperare un altro EKO solid Body, però a forma di violino, brillantinato rosso davanti e bianco sul retro, il modello 1150/TO/2 che ho posseduto fino a circa 20 anni fa, anche se era più rumoroso dell'altro precedente (che ora sto cercando e che stupidamente rifiutai in regalo dal negoziante di Angri dove eseguivo riparazioni elettroniche, solo perchè era brillantinato blu e non del colore che cercavo). Per quanto riguarda il ruolo di bassista invece, dopo i primi periodi di disappunto e dopo aver sentito le "performance" sia di Jet Harris, ex bassista degli "The Shadows", che poi quelle di Jack Bruce, dei Cream, entrambi eletti a miei "Maestri", sono diventato "Bassista a Vita" ed ho comperato gli stessi strumenti che erano usati da loro (sia il Fender Precision che la versione economica del Fender VI, cioè lo Squier VI, di Jet; che per quanto riguarda invece Jack Bruce prima un Gibson EB ed un Warwick Thumb, però presi il 5 corde fretless, che quelli versione entry level del periodo "Cream", cioè il già citato Squier VI che il più recente Epiphone EB3, non trascurando di comperarmi un violncello 3/4).Come bassista autonomo e con i miei gusti in evidenza, per anni ho suonato con questi di cui il Jazz Bass del 1974 non si muoverà mai da casa come pure il vecchio Precision del 1972; rimpiango solo il Gibson EB0 dato via dopo 13 anni di onorato servizio anche se ora ho un magnifico Gibson G3 del 1978. Comunque da quando sono in pensione sono tornato alla chitarra solista.
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