La Penguin, una delle edizioni più rare di casa Gretsch, torna in catalogo grazie alla collaborazione con Nigel Hendroff, cantautore e produttore musicale noto per la sua carriera come worship guitarist negli Hillsong. I grossi segnatasti a blocco, la caratteristica placca in metallo da banjo a protezione della zona del body contro cui poggia l’avambraccio del chitarrista, l’irrinunciabile sistema Bigsby sono tutti elementi cardine del progetto Penguin a cui Nigel è affezionato da tempo e che ha voluto per la sua personale signature, battezzata G6134TFM-NH
La Nigel Hendroff Signature Penguin si distingue dalla tradizione per una serie di accorgimenti costruttivi ed estetici che modificano nel profondo l’approccio rispetto ai modelli vintage. Più moderna è senza dubbio la suonabilità, con un assetto ribassato per il ponte che rende le corde più vicine al top rispetto a una Penguin regolare.
Lussuosa, come si conviene a una Penguin, è la scelta dei legni. Il body in mogano è alleggerito con camere tonali ed è coperto da un top in acero fiammato le cui fitte venature continuano anche sulla paletta. Questa è in tinta col body e le due finiture disponibili, Dark Cherry Metallic Flame e Amber Flame, lasciano sempre i legni bene in vista per valorizzarne le ricche figurazioni.
Un binding tartarugato corre intorno al top e al fondo, sullo stesso stile del battipenna con su il pinguino che dà il nome al modello.
Il manico, incollato, è in mogano e ha una finitura semi-gloss, per una resa più ricercata rispetto al satinato ma garantendo al contempo una scorrevolezza superiore rispetto alle vernici lucide. Il profilo Standard U promette una presa sicura e un approccio classico, così come i 22 fret di tipo medium jumbo su un raggio da 12 pollici garantiscono un’impronta tradizionale per il genere. Il tutto descrive un diapason corto da 24,6 pollici, per un’action morbida e un timbro caratteristico.
Sul top, i due pickup BT65 Broad’Tron disegnati da Tim Shaw si distinguono per una spiccata versatilità in grado di restituire con trasparenza il tocco del musicista sui puliti quanto di spingere sui distorti con una discreta aggressività, ma sempre conservando un notevole calore di fondo attraverso bassi profondi e acuti dolci, ma non ovattati.
Per il suo modello signature, Nigel ha voluto un’elettronica essenziale, lasciando solo il selettore a tre posizioni sulla spalla superiore e due manopole sul top. Non compaiono regolazioni individuali per le uscite dei due pickup, ma solo un volume master e un tono, uno posizionato sulla spalla inferiore e l’altro a ridosso del ponte.
Questo, un Adjusto-Matic abbinato a un Bigsby B7CP con corde passanti attraverso la barra, può contare sulla tenuta d’accordatura di un set di meccaniche bloccanti Grover Imperial e sulla scorrevolezza di un capotasto in osso.
Costruita in Giappone per le fasce più alte del catalogo, la Nigel Hendroff Penguin esprime con discrezione la sua natura di signature, riportando solo in piccolo, sul retro della paletta, la firma “Droff”.
Sul sito Gretsch, la , con altre foto, scheda tecnica e prezzo per il mercato statunitense. |