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MXR e Analog Man insieme per il Duke Of Tone
MXR e Analog Man insieme per il Duke Of Tone
di [user #116] - pubblicato il

L’overdrive più famoso di Analog Man diventa un mini-pedale MXR per un british sound che rispetta tocco e strumentazione donando un’aggressività senza tempo.
Quello tra MXR e il mondo dei pedali boutique è sempre stato un rapporto a due sensi. Da una parte, sono innumerevoli gli artigiani che si sono fatti le ossa studiando e modificando gli stompbox di casa Jim Dunlop. Dall’altra, non è la prima volta che MXR decide di unire le forze con un piccolo produttore stimato dalla nicchia dei patiti del suono per dare vita a prodotti inediti, unici nel loro genere, capaci di mettere d’accordo la visione fresca di un guru del suono e le potenzialità della produzione industriale e della distribuzione capillare a livello mondiale.
Nel 2015 è accaduto con l’italiana LAA Custom per la nascita dell’overdrive Il Torino, che il progettista Carlo Sorasio ci ha raccontato in diretta dal NAMM Show. Per il 2022 sotto i riflettori si trova Analog Man, marchio di riferimento per i fanatici dell’effettistica boutique che, per la sua collaborazione con MXR, mette sul piatto il celebre King Of Tone e dà vita al piccolo, potente e versatile Duke Of Tone.

MXR e Analog Man insieme per il Duke Of Tone

Il King Of Tone, basato sul circuito di un Marshall BluesBreaker, è uno dei progetti più celebri di Analog Man.
L’overdrive si distingue per una voce british da manuale, non estrema nel gain ma carica di incisività e cattiveria. La visione Analog Man, nata negli anni ’90, ne altera la pasta sonora e ne incrementa notevolmente la flessibilità sonora attraverso un’interfaccia letteralmente raddoppiata rispetto al pedale Marshall, con due footswitch e sei manopole, più diverse modifiche interne tra cui un controllo extra dedicato alla risposta sulle frequenze più acute.
Negli anni successivi il progetto è cresciuto, ricevendo edizioni aggiornate che sono poi culminate nel Prince Of Tone, controparte a canale singolo. Più piccolo, con solo tre manopole e un footswitch, riceve un selettore a tre posizioni per le modalità OD, Boost e Dist.

Il Duke Of Tone va ancora oltre. Può essere considerato come un’evoluzione del Prince Of Tone, ancora più compatto, ma senza rinunciare ai componenti audio di qualità e con la promessa di un sound eccezionalmente fedele. Resistenze e condensatori non sono rimpiazzati da pezzi miniaturizzati SMD, e tutti i componenti relativi al trattamento del segnale sono a piena grandezza. La produzione industriale, dalla sua, permette ora a tutti i chitarristi di mettere le mani su un pedale in origine artigianale, dai costi forse proibitivi e con lunghe liste d’attesa.



Nella versione MXR, il Duke Of Tone conserva il mordente tipico della scuola britannica, con un timbro trasparente a sufficienza da arricchire un rig senza coprirne il carattere originale.
L’interfaccia, quella classica con le tre manopole di Volume, Drive e Tone, è ancora una volta arricchita dal selettore per le modalità OD, Boost e Dist.
In posizione Boost, il pedale rimpolpa di corpo e calore il suono, pur restando nei limiti del pulito. OD aggiunge una leggera saturazione e la giusta compressione per sostenere il suono con una punta di sustain e maggior presenza sonora generale. Dist si spinge oltre, con un ringhio aggressivo ma mai così spinto da snaturare il suono della strumentazione in uso.

Nel video è lo stesso progettista Analog Man a spiegarne e illustrarne le caratteristiche. Usare due pedali in catena promette un risultato del tutto simile a un King Of Tone, con il valore aggiunto delle tre modalità e con la flessibilità di un sistema alimentabile dai classici 9 fino a 18 volt per ottenere headroom e dinamica in abbondanza.

Il Duke Of Tone rappresenta l’occasione per i chitarristi di tutto il mondo di mettere le mani su un effetto altamente caratterizzante, ricercato e imitato, con l’affidabilità dei prodotti MXR e la fiducia della firma Analog Man.
Sul sito Jim Dunlop è possibile vederlo e leggerne a questo link. In Italia, sarà disponibile con la distribuzione di Algam Eko.
duke of tone effetti singoli per chitarra mxr ultime dal mercato
Link utili
LAA Custom spiega l’MXR Il Torino
Duke Of Tone sul sito MXR
Sito del distributore Algam Eko
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di lbaccarini [user #14303]
commento del 05/09/2022 ore 00:49:22
Direi interessante, anche se dopo quasi 5 anni sono a 1 mese solo di distanza dal mio KOT ormai. Ha ha ah!!!
Rispondi
di Tubes [user #15838]
commento del 05/09/2022 ore 12:52:32
ciao, ma davvero 5 anni di lista di attesa? parliamo del King of Tone, giusto? Il prezzo immagino a livelli stratosferici...
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di blue stoner sound [user #8271]
commento del 06/09/2022 ore 07:37:06
a luglio 2022, hanno iniziato ad "evadere" gli ordini del 2017, lo puoi leggere anche sul loro sito e confermo anche io che sono in lista. Prima la lista d'attesa era tre anni. Bisogna sperare che non aumenti ancora
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di reca6strings [user #50018]
commento del 06/09/2022 ore 16:13:21
Visti i tempi che scrivete, c'è da sperare che ci saranno ancora fra 5 anni; se fanno come Fullerton o devono chiudere, auguri.
Buona attesa e buona musica
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di TOX [user #41333]
commento del 05/09/2022 ore 13:34:38
Confermo, il mio turno è arrivato dopo 4 anni e mezzo. Analog Mike li fa di tanto in tanto e con una certa cura come spiega sul sito. Il prezzo del nuovo in realtà non è esagerato nonostante iva, spedizione e tasse doganali. Siamo indicativamente sui 500 € tutto compreso. I prezzi che vedi sui vari siti di usato sono solo speculazioni dovute alla lunga lista di attesa. Detto questo il kot a mio modestissimo avviso è il miglior od attualmente sul mercato.
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di francesco72 [user #31226]
commento del 06/09/2022 ore 08:58:29
Sbaglierò io, ma qualcosa nel prezzo non mi torna. Premesso che MXR fa ottimi overdrive e distorsori il cui costo si aggira sui 100 euro, letto che un king of tone completo (il duke non lo è) costa 500 euro fatto e finito, perchè lo vendono a quasi 230 euro? Fra l'altro leggo che l'intento della collaborazione sia abbassare i costi sfruttando la produzione e distribuzione industriale. Capisco le royalties, capisco l'hype, ma a questo prezzo mi pare una via di mezzo inutile: non è realmente accessibile a molti ne' è un pedale artigianale per i pochi che possono e vogliono proprio quell'articolo.
Ciao
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di Oreande utente non più registrato
commento del 06/09/2022 ore 10:49:51
Ho letto di un tizio che compera un amplificatore in inghilterra e arrivato in America, lo attacca e suona dimenticando di switchare il valore di tensione da Eu a Us e proprio in quel mentre scopre il suo suono, lo chiamera' Brown Sugar, oppure di quell'altro tizio, la cui sorella ha dato il nome alla band prendendolo dalla targhetta del valore di corrente della lucidatrice che stava usando, il quale, deciso a esibirsi non collegando la chitarra con cavo ma con una nuova scatoletta Wireless, credo fossero gli anni inizio 70, scopri' un nuovo suono, e decise di adottarlo, che culo, che chitarre ....e poi oggi leggo di queste altre scatolette che dovrebbero darti un suono incredibile, il tuo suono, ma vendute a cifre non umane, e qui mi viene da ridere se paragono le due situazioni,.. a questo punto, spero che mentre suono, qualche idiota mi rovesci una coca sulla pedaliera, mi mandi in corto qualcosa nei pedali e trovi anche io il mio suono che sto ancora cercando, perche', sinceramente sono stanco di farmi spremere bigliettoni da 100 euro in serie, per poi ritrovarmi il solito suono , ok, e' un buon suono, ma la strada e' lunga, e non e' il mio suono, e tutto, in un periodo dove di pedali ne sono stati sfornati a milioni,.. beati i chitarristi capelloni che negli anni 60 riuscivano a incantare la gente con 1 pedale solo, perche' altro non c'era,..o forse 2 ? ;) Pero' devo ammettere che il KOT e' un gran pedale, Shig! ..no dai, preferisco aspettare l'idiota con la coca ;) ( PS. prima che qualcuno si incendi, era solo un discorso ironico, percio', W la Gnocca e buone corde ;)
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di paolinux [user #14508]
commento del 06/09/2022 ore 13:12:48
Penso sia un'ottima notizia per tutti, perchè chi non ha mai avuto modo di provare quel pedale potrà andare in un negozio che vende altri effetti MXR e provarlo e qualora ne fosse soddisfatto portarselo a casa senza ordini, infiniti tempi di attesa e spedizione come un qualsiasi altro prodotto.

Fosse stato sul mercato prima probabilmente l'avrei acquistato a scatola chiusa.

La qualità dei prodotti di AnalogMan è a mio avviso proporzionata al costo. Possiedo un King Of Tone (ordinato ad inizio 2016 e ricevuto a fine 2017), il prezzo si aggirava intorno ai $245 più spese di spedizione, non pagai lo sdoganamento perchè nel paese estero dove risiedo non era dovuto per quell'importo. I costi dell'usato a quel tempo erano intorno alle 2-3 volte quella cifra.

Ho letto dubbi sui costi, provo offrire qualche spunto. Oggi un AnalogMan KoT costa presumo intorno $280 (fatto negli USA, ma sono 2 pedali in uno), AnalogMan Prince Of Tone (non in usa) intorno ai $150, mentre l'MXR Duke of Tone intorno ai $150 (ignoro dove sia prodotto). Duke of Tone e Prince of Tone oltre al design e condividere la stessa ricerca dei componenti hanno anche praticamente lo stesso costo. Escludiamo dal confronto per un attimo spese di spedizione e sdoganamento in quanto sarebbero dovute per ciascuno di questi.

Riassumendo ritengo che iI costo del KoT non sia proibitivo e tutto sommato è rimasto constante senza troppi rincari, ma il tempo di attesa è e resta quello descritto in altri commenti. A voi la decisione di attendere per averlo o scegliere una alternativa che non penso sia un ripiego o un accontentarsi. Non consiglio di cercare il KoT usato perchè i costi sono sproporzionati, ognuno poi è libero di scegliere con il proprio portafoglio.


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di reca6strings [user #50018]
commento del 06/09/2022 ore 16:49:59
Ciao, ti ringrazio per l'intervento chiaro e preciso, ma ho due obiezioni rispetto alla tua valutazione.
In primo luogo leggo (e mi pare logico) che la collaborazione è tesa a rendere il pedale accessibile a più persone, intento da declinare in termini di tempo, ma anche di costi, visto che da un lato abbiamo un prodotto artigianale, dall'altro uno fatto in serie e ben sappiamo che in questo campo il valore dei materiali è risibile rispetto al prezzo finale e comunque si abbassa in proporzione inversa alla quantità di acquisti. Dunque, condividendo la tua valutazione di equivalenza fra duke e prince, non trovo abbia senso che costino uguale. Delle due l'una: o il prince è sottopagato, o l'mxr è sopravvalutato.
Altro punto dolente è che tu ragioni in dollari, ma in euro la musica è tutt'altra: il duke di mxr in Europa si paga 75/80 euro in più del semplice cambio. Anche qui mi pare che fruire della catena di mxr dovrebbe dare una mano: gli altri overdrive e distorsori dello stesso marchio hanno un rincaro fra usa ed ue del 10/20%, il duke del 50%.
Ecco, queste due note, a mio parere, lo mettono decisamente fuori mercato.
Buona musica
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di paolinux [user #14508]
commento del 07/09/2022 ore 08:12:15
Grazie per avermi offerto una opportunità per precisare quanto scritto.

Nel mio commento facevo riferimento al costo in dollari americani e ad acquistare direttamente dal produttore AnalogMan in un caso, mentre MXR da un qualsiasi rivenditore prendendo come riferimento non il prezzo di listino, ma quello più comune (steet price) nell'altro.

Quello che nel tuo commento emerge è invece il costo finale (incluso distributore italiano e rivenditore finale) per MXR. Questo perché chi offre il servizio di importare,distribuire, promuovere e coordinare l'assistenza, ... per i prodotti MXR in Italia lo deve poter dare professionalmente e quindi con profitto.

Qualche anno fa Paul Cochrane ha rilasciato con MXR una versione del suo famoso Timmy, penso che come in quel caso sia una operazione dove vincono tutti (designer, mxr e cliente finale).

Stiamo a vedere quanti ne vedremo in giro.

Buona musica!

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di reca6strings [user #50018]
commento del 07/09/2022 ore 09:41:25
Ciao, ho fatto riferimento ai rivenditori europei per due motivi: in primo luogo se compri dagli USA l'assistenza è una bega infinita e che per un pedalino da 150 dollari rischia di costarti l'equivalente (l'ho provato con catalinbread quando non aveva un distributore europeo); senza dimenticare che anche questo aspetto fa parte della famosa migliore accessibilità al prodotto. Inoltre, come ho scritto, comprendo e giustifico i maggiori costi di distribuzione transcontinentali, ma stigmatizzo il fatto che su tutti gli altri articoli del listino dello stesso produttore siano il 10/20%, su questo il 50%. Visto che la rete è la stessa è mera speculazione sul nome o sull'hype. La riprova la citi tu stesso: il Timmy di mxr che costa 130 dollari, da noi 150 euro, ossia il canonico (e giustificato) 20% in più.
Buona musica
Rispondi
di paolinux [user #14508]
commento del 24/09/2022 ore 10:06:58
Aggiungo un interessante video/commento da parte di Josh Scott (JHS pedals) vai al link
Rispondi
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