VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Eventide Blackhole: riverberi dalle profondità del cosmo
Eventide Blackhole: riverberi dalle profondità del cosmo
di [user #17844] - pubblicato il

Dimenticate il riverbero a molla: il Blackhole crea paesaggi sonori stellari, tra droni e botta-risposta con il suonato dai risultati imprevedibili. Abbiamo testato in video il riverbero Eventide “grande quanto il cosmo”.
“As Big As The Cosmos” è lo slogan con cui Eventide propone al pubblico il suo Blackhole, riverbero dal timbro sognante e dagli orizzonti timbrici ampi, estesi ulteriormente dalla possibilità di creare preset in completa libertà in una macchina stereofonica, programmabile via USB, compatibile col MIDI, complessa, ma non per questo complicata.

Il Blackhole arriva in un formato più compatto rispetto allo chassis triplo di grandi classici come lo Space Reverb o il delay TimeFactor, garantisce però una qualità sonora all’altezza e una creatività non da meno.
Lo abbiamo toccato con mano quando abbiamo tirato fuori dalla scatola uno dei riverberi per chitarra più eclettici - e potenti - in circolazione, messoci a disposizione da MusicalStore2005.



Primo approccio
Pieno di manopole ma non per questo affollato, dotato di due footswitch e ampie possibilità di routing ma non più ingombrante del necessario, il Blackhole riesce a riassumere la filosofia Eventide di prodotti di fascia alta, professionali ma capaci di scaldare gli animi anche dei semplici appassionati grazie a un’interfaccia utente ricca di possibilità eppure intuitiva.
Il tutto arriva in uno chassis dall’aspetto solido, tutto in metallo e con una superficie leggermente inclinata a vantaggio della visibilità sul palco e del comfort quando si ha bisogno di agire in velocità su switch e potenziometri.

Eventide Blackhole: riverberi dalle profondità del cosmo

Comandi e connettività
Per impostazione, un prodotto come il Blackhole riesce a fronteggiare dispositivi da studio, ma il suo elemento naturale è il palco. Lo dimostra con un approccio user-friendly in cui modellare i suoni è un attimo e un utile sistema di pulsanti programmabili tra latch e momentary che permette di avere a portata di piede molteplici funzioni. I footswitch sono due: uno per l’attivazione e uno per la funzione Freeze, cioè per congelare le code del riverbero per suonarci sopra in libertà. Questo è utile anche per navigare tra i vari preset, fino a cinque da memorizzare con tutte le impostazioni del caso, ma che crescono ancora quando si decide di controllare il Blackhole con il MIDI via jack TRS o USB, sfruttando le prese posizionate tutte sulla facciata alta dello chassis nero, accanto ai jack stereo d’ingresso e uscita, con il relativo interruttore per selezionare la modalità Mono o per ottimizzare il livello tra lo strumento e il segnale di linea.
Per sfruttare le potenzialità stereo del pedale Eventide, abbiamo usato un emulatore di amplificatore Universal Audio Woodrow ’55, già raccontato e fatto ascoltare più a fondo in questo articolo.

Eventide Blackhole: riverberi dalle profondità del cosmo

Il pannello
Per chi non è pratico del mondo dei riverberi, interfacciarsi con la bellezza di sei manopole può essere disorientante, in particolare se si considera che cinque di queste celano una funzione alternativa. Bastano pochi minuti, però, per memorizzare il ruolo di ognuna.
Mix, come si può immaginare, regola la presenza del segnale diretto e del riverbero nell’economia finale. La capacità di escludere il segnale pulito permette di portare in uscita suoni onirici, soffici, che superano le barriere della chitarra tradizionale fino a generare una macchina da sound design a dir poco stimolante.
Gravity rappresenta l’attacco delle code, per un riverbero più immediato o che “sboccia” gradualmente nel tempo. A seguire, Feedback rende i riverberi più spessi e lunghi, sommando le code fino a generare dei droni ciclici da musica elettronica. Size agisce invece in modo più tradizionale sull’intensità delle code. Infine, Lo e Hi permettono di mettere a fuoco il suono smussandone gli estremi di banda, curandone insomma l’equalizzazione.
Già questo basterebbe a sfoderare una discreta pletora di suoni ma, schiacciando il piccolo pulsante retroilluminato in alto a destra, il ruolo delle manopole cambia aprendo a nuove possibilità.
Gravity gestisce ora il Delay, cioè il ritardo con cui il riverbero innesca, ed è capace di raggiungere valori sufficientemente alti da strizzare l’occhio a un vero e proprio delay. Q è uno strumento in più con cui modellare il tono, agendo direttamente sulla risonanza e rifinendo il lavoro stabilito da Lo e Hi. Depth e Rate applicano una modulazione alle code con regolazione di profondità e velocità d’oscillazione, muovendosi a metà strada tra un chorus e un vibe.
OutLvl dosa il livello generale del segnale e torna molto utile quando si vanno a creare dei preset con cui passare rapidamente da morbidi effetti ambientali di sottofondo a suoni solisti ben presenti nel mix.

Eventide Blackhole: riverberi dalle profondità del cosmo

Il suono
Si intuisce fin dalla prima nota: il Blackhole non è un riverbero convenzionale, quantomeno non nel senso chitarristico del termine. Il processore Eventide rappresenta quanto di più lontano ci sia dal concetto di spring-reverb, ma proprio per questo risulta in un dispositivo dalle potenzialità estremamente creative, con cui esplorare le derive più elettroniche e ambient.
La possibilità di agire sull’attacco delle code, da sola, mette il chitarrista dinnanzi a un ventaglio di possibilità altrimenti irraggiungibili. Quando vi si affiancano un controllo manuale del pre-delay, una modulazione inclusa, feedback capace di innescare loop illimitati e un reparto EQ completo, viene da sé che ci vorrà tempo per realizzare fino in fondo quali sono le potenzialità di un effetto simile. Tutto a vantaggio di un’esperienza creativa, divertente, duratura.
blackhole effetti singoli per chitarra eventide
Link utili
UA Woodrow ’55 in prova su Accordo
Il Blackhole sul sito Eventide
Eventide Blackhole su MusicalStore2005
Mostra commenti     4
Altro da leggere
Serve davvero cambiare qualcosa?
Il Wannabee reinventa Klon e Bluesbreaker in salsa Beetronics
Fundamental Ambient: riverbero sperimentale Walrus a prezzo budget
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Airchild: il compressore dei Beatles da J Rockett
Serie 4-in-1: classici mai sentiti da Keeley
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Serve davvero cambiare qualcosa?
70 watt non ti bastano? Arriva a 100 watt!
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964