La rivista Rolling Stone lo ha inserito al quinto posto nella classifica dei migliori chitarristi di tutti i tempi
In effetti, Jeff è un riferimento universale. Iconica è la sua presenza degli Yardbirds, formazione che ha plasmato gli inizi di carriera di leggende come Eric Clapton e Jimmy Page.
“Nato” con una Gibson Les Paul in mano, è con la Fender Stratocaster che Beck trova la sua dimensione più naturale. Il suo playing si trasforma, la leva del Tremolo diventa un’estensione della sua mano destra e caratterizza il linguaggio in modo inconfondibile, insieme con le corde pizzicate a dita.
La sua carriera è costellata di collaborazioni, il Jeff Beck Group lo segue per gran parte della sua ascesa verso l'olimpo del chitarrismo rock, poi la carriera solista, ma il trio è forse la formazione in cui Jeff dimostra di esprimersi al meglio. Riempie gli spazi, dialoga con i compagni di band e cesella note ed effetti con una padronanza dello strumento, della dinamica e dei suoni assoluta.
La giovane Tal Wilkenfeld e una roccia ritmica come Vinnie Colaiuta lo hanno supportato nella fase di maggiore libertà espressiva nella sua carriera recente, frontman capace di tenere interi stadi in un pugno solo con il suo strumento al collo. Capacità simili non si insegnano, si hanno o non si hanno, e a Jeff sono valse numerose presenze ai Grammy Awards tra nomination e vittorie, per lo più proprio nella categoria “miglior esibizione strumentale”.
Attivo fino alla fine, il suo ultimo lavoro discografico è stato quello al fianco con l’attore e musicista Johnny Depp, dal titolo 18, ma sempre nel 2022 ha collaborato anche con Ozzy Osbourne, suonando su due brani del disco Patient n.9. Appena due mesi fa, l’artista compariva anche in , armato di una Strat American Vintage II su stile ’57, tra le sue preferite.
A portarlo via è stata una meningite batterica. La famiglia dell’artista non si è pronunciata a riguardo, chiedendo solo di rispettarne la privacy. La notizia è stata infatti diffusa solo l’11 gennaio ed è giunta in Italia nella notte del 12.
Jeff lascia un vuoto incolmabile nella scena musicale mondiale. Due volte candidato alla Rock & Roll Hall of Fame, è stato un esempio per intere generazioni, fino a rappresentare una fetta importante dello stile maturato dall’italiano Pino Daniele negli ultimi anni della sua carriera. E, siamo certi, la sua tradizione non si fermerà con la sua morte. |