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La vera libertà musicale
di redazione [user #116] - pubblicato il 14 febbraio 2023 ore 14:30
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Non è difficile convincere a studiare ear training chi nella musica investe ambizioni da professionista. Viceversa, chi approccia la musica con un piglio, diciamo, più artistico, potrebbe essere meno motivato; questo perché, per chi vuole scrivere e suonare la propria musica (le cose che gli frullano in testa e gli scappano dalla punta dei polpastrelli), quale potrebbe essere il vantaggio di decifrare a orecchio, le cose che si ascoltano? |
Ma il punto è che l'Ear Training non è solo questo. Ear training è una disciplina, sintesi di una serie di attività circoscritte alla musica: leggere, pensare, ascoltare, analizzare, comprendere, rappresentare interiormente, cantare, suonare, memorizzare, scrivere, inventare, verificare, esplorare, improvvisare. Bisogna capire questo per cogliere che, quale che sia l'approccio che si vuole imprimere al proprio essere musicista, padroneggiare l'ear training significa semplicemente vivere la musicista con maggiore consapevolezza e una corrispondenza più immediata tra quello che si sente (o pensa) e si vuole suonare. O viceversa.

Quindi, che qualcuno sogni di essere il musicista di un'orchestra, oppure un bassista punk; un cantautore indie o un virtuoso del country, affinare una percezione musicale moderna e strutturata, sarà semplicemente lo strumento per fare/suonare meglio e con meno fatica ciò che si desira.
Questa pare essere l'idea portante di Armen Donelian, autore di "Training The Ear" che si propone di far fronte alle necessita di chi vuole studiare in tal senso; si tratti di musicisti jazz, studenti di musica di qualunque percorso accademico o, addirittura, autodidatti.
Donelian, più di ogni altra cosa, raccomanda lo studio dell'Ear Training in relazione all'attale evoluzione della scena musicale: "In questi anni di libera dissonanza, sovrapposizioni stilistiche, enfasi sulla tecnica, pressioni commerciali e prevalenza di tecnologie elettroniche, l'importanza di sviluppare abilità vocali e ritmiche non è mai stata così stringente!"
Il testo si struttura attraverso 12 lezioni (raggruppate in quattro sezioni da tre unità) ed ognuna è correlata ad una data tonalità. Ogni sezione si apre con due unità dedicate alla spiegazione di concetti musicali di complessità progressiva. Questi sono affiancati a esercizi di natura vocale e ritmica. Invece, la terza unità è dedicata interamente alla pratica, con esercizi dedicati al materiale appena affrontato. Training The Ear" è un autentico classico della didattica musicale, visto che questo testo è stato pubblicato per la prima volta in Germania nel 1992 e, da lì, tradotto e studiato in svariati paesi nel mondo. Da segnalare, la descrizione delle finalità di questo libro, proposta dallo stesso autore: "La pratica dell'Ear Training aiuterà ad affrontare la musica con tranquillità e confidenza. Padroneggiare questa disciplina porta ad un nuovo livello di consapevolezza al quale fare riferimento per la propria crescita personale. Questo è l'inizio della vera libertà musicale"

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